Polizia Locale · riflessioni

La Polizia Locale tra disillusione, promesse e guerre tra poveri

Fa piacere aprire questo articolo con una notizia positiva: il 17 novembre scorso nell’aula conferenze del Senato, alla presenza delle organizzazioni sindacali di categoria,si è discusso a proposito del ripristino degli istituti della causa di servizio e dell’equo indennizzo per le Polizie Locali: sono gran parte delle famose “tutele” mancanti che vengono spesso nominate e che, tolte alla Polizia Locale nel 2011 dal “Salva Italia” del governo Monti, hanno dato luogo all’assurdo giuridico che se un Agente Municipale riceve un qualsiasi danno in servizio non riceve dallo stato un indennizzo per quanto subito, mentre un Carabiniere, un Poliziotto Statale, un Finanziere o un Agente Penitenziario, SI.

polizia-locale-motoIl percorso è lungo, ma è sicuramente positivo che le speranze riposte in un precedente articolo sembrino lentamente concretizzarsi: promessa elettorale in vista del Referendum? Possibile, ma certo è che le reazioni nei social di categoria hanno dimostrato come tra i poliziotti locali ci siano livelli di demotivazione e disfattismo preoccupanti, con un atteggiamento generale che certo non indurrà nessuno a parlare in nostra difesa e, peggio, che fa pensare che una certa parte della categoria non sta poi tanto male senza le suddette tutele in quanto la loro assenza rappresenta un’ottima scusa per rifiutare determinati interventi e situazioni, passando la palla ai Supereroi dello Stato – ai quali non è che siano regalate dal cielo e spesso devono sudare sette camicie per ottenerne il riconoscimento – sostenendo appunto di non avere garanzie in caso di lesioni.

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Le auto in dotazione ai “Super Ausiliari” di Catania

Veniamo invece all’immagine di cui sopra, oggetto ultimamente di diverse polemiche nei siti di categoria: chi sono questi “Operatori di Polizia Stradale” del comune di Catania? A me le Guardie aveva già parlato degli ausiliari del traffico e delle “altre guardie”, omettendo di citare questa figura perchè, semplicemente, la sua esistenza è limitata alla sola città di Catania e nel momento della stesura dell’articolo ci era sconosciuta. Trattasi sostanzialmente di “ausiliari del traffico 2.0”, dipendenti del comune che, oltre ad occuparsi del rilievo dei divieti di sosta – tutti, rimozioni comprese – possono effettuare anche verbalizzazioni di qualsiasi violazione al Codice della Strada -semafori, ztl, attraversamenti pedonali eccetera – nonché occuparsi di servizi di viabilità ordinaria e di blocco delle strade. Non rivestono tuttavia alcuna qualifica di Polizia Giudiziaria, quindi in caso di illeciti costituenti reato non hanno alcuna possibilità di intervento, ed a livello amministrativo sono comunque limitati alle violazioni al Codice Stradale.

Questa figura, che trova fondamento giuridico all’articolo 12, comma 3 del CdS, è stata oggetto degli attacchi di molti colleghi, da chi si sente “offeso” che ci fosse altro personale ad espletare le nostre principali funzioni a chi mette in dubbio la regolarità del termine “polizia” nelle auto – termine più che idoneo proprio secondo il suindicato comma 3 – fino a chi ritiene che non dovrebbero avere la livrea identica alla Locale e la luce lampeggiante blu, in realtà pienamente giustificata dal fatto che se possono – e devono plutocratica– fermare trasgressori in movimento la luce blu è fondamentale, così come se dovessero effettuare viabilità in condizioni di scarsa visibilità o di emergenza (si pensi in supporto ad una pattuglia su incidente).  Al di là delle polemiche, quello che fa male è vedere come alcuni colleghi siano stati pronti a scagliarsi contro questa figura come fossero offesi dalla sua esistenza, con un pregiudizio, una spocchia ed una “plutocratica sicumera” che mi hanno ricordato l’atteggiamento di certi appartenenti ad “altre forze di polizia” nei confronti degli operatori di Polizia Locale: come se non aspettassimo altro che avere anche noi qualcuno su cui esercitare una sorta di superiorità settaria, insomma.

Come A me le Guardie si ritiene invece che il riconoscimento del fatto che determinate attività di controllo del traffico e della viabilità possano essere svolte da personale non dotato di qualifiche di polizia sia un importante passo verso un innalzamento di livello della categoria, “liberata” da certe competenze chiamiamole “minori” – sicuramente meno qualificanti di altre – e quindi più incisiva nella preparazione e nella repressione/gestione di comportamenti o situazioni più gravi: cosa che non ci esimerebbe dal servizio di Polizia Stradale, sia chiaro. Va fatto notare che all’estero esistono molteplici esempi di figure ausiliarie che si occupano appunto di sanzionare alle soste, della direzione manuale del traffico e del controllo degli autovelox ed in generale dei sistemi di rilevazione automatici (ztl, targa system, scout soste eccetera).

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Ausiliari del Traffico di New York: notare la livrea ed i lampeggianti uguali alle pattuglie.

Il timore di chi scrive, piuttosto, è che, vista la stima media per la figura della Polizia Locale, tanto da parte dei cittadini quanto della politica e delle altre forze, non sia destino di tutti noi venire relegati a meri compiti ausiliari in una futura riforma: c’è da dire che la riapertura sulla causa di servizio e l’annunciato DL sulla Sicurezza Urbana, oltre che i numerosi Decreti presentati alla Camera, siano tutti elementi che paiono spingere nella direzione opposta, ed a questo punto sarebbe bello cristallizzare anche le funzioni degli Ausiliari.

Riteniamo, inoltre, che i veri problemi della categoria siano gli atteggiamenti di certi colleghi – e dei sindacati a difenderli – che rifiutano le dotazioni imposte dal nostro lavoro, i comuni che impiegano il personale di Polizia Locale in mansioni non idonee alla loro categoria professionale o che si permettono di proporre contratti di due giorni agli idonei nelle graduatorie a tempo determinato, le amministrazioni che considerano la nostra divisa alla stregua di una tuta da lavoro da levare appena possibile invece di un simbolo da indossare ed onorare anche in occasione di feste, onorificenze, riunioni, corsi formativi ed altre situazioni esterne al mero servizio in strada: è davvero triste, in occasioni in cui gli appartenenti di tutte le forze sfoggiano le loro divise, vedere i Poliziotti Locali in borghese, magari perchè non autorizzati a presenziare “vestiti” dai rispettivi comandi.

Il problema, insomma, in primis, è la categoria stessa che, credendo poco in se stessa, di rimando imprime poca fiducia negli altri, e si relega da sola ad una serie B che si è creata da sola e su cui giornalisti, politici e cittadini stanno marciando da anni. E prendersela con gli Operatori di Polizia Stradale del comune di Caserta non serve davvero a  niente.

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