Polizia Locale · Storie di Guardie

Storie di Guardie: Il Trasporto Organi di Terre di Frontiera

In queste pagine abbiamo conosciuto i due Comandi di Polizia Locale che effettuano il servizio di Trasporto Organi: Abbiategrasso, l’apripista di questa esperienza nuova per le Guardie Cittadine, purtroppo ora bloccato dopo un incidente che ha danneggiato il veicolo dedicato al servizio e Peschiera Borromeo, di cui sul blog abbiamo pubblicato negli ultimi giorni l’ennesima missione portata a termine.

Con un ritardo imperdonabile dovuto ad una serie di impegni, casini e altre scuse, finalmente arriva l’articolo su un terzo Comando di Guardie Cittadine che ha intrapreso questo fantastico servizio a servizio non solo più delle persone, ma della vita stessa: parliamo dell’Unione Lombarda Terre di Frontiera, un servizio intercomunale di Polizia che unisce i Comuni di Bizzarone, Faloppio, Ronago e Uggiate-Trevano in provincia di Como, per un totale di circa 13mila abitanti in 15 km quadrati sulla fascia di confine con la Svizzera, 10 km a nord del capoluogo.

Un panorama dalle Terre di Frontiera

Da ottobre 2020, completato l’iter di formazione presso SOREU – Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia – a cura del dottor Massimo Citterio, che ha curato la formazione e l’inserimento tra gli enti disponibili al servizio anche dei Nuclei di Abbiategrasso e Peschiera – 6 agenti delle Terre di Frontiera sono abilitati al Servizio di Trasporto Organi, effettuato anche in questo caso su base volontaria e senza andare ad inficiare o collidere con le normali attività del Corpo. Le disponibilità vengono offerte in un prospetto che viene quotidianamente aggiornato presso la centrale operativa della SOREU stessa, che organizza le missioni dei vari enti convenzionati al trasporto, con destinazioni in tutta Italia, da obiettivi vicini come Varese e Milano fino a raggiungere Bergamo, Brescia, Ancona, Genova.


“L’esperienza fatta in questi servizi ha portato ad una crescita sotto l’aspetto professionale ma soprattutto umano. Non si nasconde l’emozione di consegnare un organo ad un ospedale consapevoli che da lì a poco sarà impiantato in una persona, a noi sconosciuta, ma sicuramente bisognosa.” è la testimonianza di un collega coinvolto nel servizio, cui si aggiunge una nota per tutte le Guardie dei comuni dove sono passati per le varie missioni La gentilezza, la disponibilità e la professionalità di tutti i colleghi coinvolti dimostra e dimostrerà come la Polizia Locale sia una grande realtà fatta da professionisti ma soprattutto da “grandi persone: solo a titolo d’esempio possiamo citare i colleghi di Genova che, dall’uscita dell’autostrada, ci hanno condotto fino all’ospedale cittadino e poi rifocillato offrendoci una tipica focaccia.

Gli operatori abilitati ed il mezzo attrezzato per i trasporti

Il veicolo adibito al Servizio, acquistato pensandolo anche per questa destinazione e comunque utilizzato anche nella normale attività di pattuglia e Pronto Intervento, è una Skoda Octavia 2000 con 185 cavalli, motore diesel euro 6 con cambio meccanico sequenziale con possibile funzionamento automatico a contr.elettronico a 7 rapporti, allestita dalla onnipresente ditta Bertazzoni e dotata, tra il resto, del vano necessario all’inserimento dei contenitori isotermici per il trasporto degli organi e di un defibrillatore portatile.

Quella del Trasporto Organi da parte delle Forze di Polizia è una realtà consolidata: le Lamborghini della Polizia di Stato e recentemente le Alfa Giulia Quadrifoglio dei Carabinieri sono immagini del tutto normali. Sono ormai tre anni che le Guardie Cittadine lombarde, prima ad Abbiategrasso, poi a Peschiera, ora a Terre di Confine si sono unite a questa realtà fondamentale per il corretto funzionamento del sistema sanitario di urgenza e per salvare vite, offrendo una grande occasione per tutta la categoria di dimostrare che non esistono freni se non quelli che ci imponiamo noi stessi.

A Varese, l’incontro, durante le rispettive missioni, dei colleghi di Peschiera Borromeo, a sinistra, e di Terre di Frontiera

Sperando che anche altre regioni seguano l’esempio dei Comandi apripista della Lombardia, non possiamo che essere sempre più orgogliosi di noi e della nostra divisa.

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