Storie di Guardie

A me le Guardie presenta: Storie di Guardie

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Con l’arrivo dei 500 follower sulla pagina facebook di A me le Guardie ed il rientro nei principali canali di incontro professionale, si è pensato di festeggiare trasformando il blog personale, pur se con rari interventi di altri colleghi, in qualcosa di più interattivo.

Nasce così la rubrica STORIE DI GUARDIE, dove avranno spazio non analisi, elucubrazioni, riflessioni personali, notizie, reparti di eccellenza, ma le storie del singolo, gli aneddoti, i momenti più rappresentativi del servizio di ognuno di voi lettori. 

Raccontando in uno spazio tra le 400 e le 600 parole un fatto, una storia, un’operazione, ma anche un momento di scambio, una sensazione, qualsiasi cosa che vi abbia lasciato un segno POSITIVO che volete condividere con le altre Guardie Cittadine. Non occorre siano notizie arrivate alla stampa, non occorrono strane prove di veridicità perchè qui dei colleghi CI FIDIAMO, nulla di male se al contrario vi saranno foto o articoli in accompagnamento alla storia come raccontata da chi l’ha vissuta, ovviamente. 

Per inviare la vostra “storia” potete usare la funzione messaggistica privata della pagina Facebook di A me le Guardie mandandoci il testo, eventuali immagini, l’autorizzazione ad inserire o meno il vostro nome o quello del comando. I testi saranno pubblicati così come inviati, salvo una revisione veloce per consentire anche a chi non è avvezzo dei nostri termini e del nostro servizio di godere della narrazione nel caso siano usate sigle o altre particolarità da “addetti ai lavori” che verranno comunque spiegate in calce alla storia.

Diamo quindi spazio alla prima “Storia di Guardia”, in questo caso più breve delle 400/600 parole che vorrei fossero lo standard perchè necessario più spazio alla presentazione del progetto: la storia arriva dalla Polizia Locale del Monte Orsa, provincia di Varese, e dai colleghi Gabriele e Patrizio. 

 

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Guardia Cittadina con la CZ Scorpion Evo.

Turno 18.00 -24.00. Dopo due scartoffie in Ufficio usciamo. Le borse sono colme, giubbotto antiproiettile, radio, torce, tablet. È una sera di festa. Piove. L’allarme per i furti in appartamento è rosso! Siamo l’unica pattuglia in servizio nel raggio di chilometri. Arriva l’allert dal sistema Lince. Vettura senza assicurazione. Un veloce controllo e viene fuori che il proprietario straniero ha 320 veicoli intestati. Ci siamo. Neanche il tempo di ragionare che il collega sta già facendo rombare la Subaru. Le gomme fischiano, la sirena urla. Due minuti ed il veicolo è agganciato. Station Wagon di grossa cilindrata con vetri scuri. Classica situazione da auto “sospetta”: ultimamente i ladroni girano il territorio con auto intestate a prestanome, in modo da non destare sospetti al passaggio sotto i varchi di controllo. Ci sono già capitati diversi casi simili, alcuni con arresto finale.

Piove sempre più forte. Camero la CZ e apro il calcio. Adrenalina e attenzione sono alle stelle. Fermiamo il veicolo con approccio forte, ma necessario a garantire la nostra sicurezza  “Polizia, spegni il motore!! Giù i finestrini…giù i finestrini…Le mani…voglio vedere le mani” Il conducente è solo a bordo. Italiano. Spaventato. Obbedisce agli ordini e fornisce i documenti con gesti lenti, sotto il nostro costante controllo. Ci dice subito di aver appena preso il mezzo. Il livello di allerta cala. Le armi tornano in fondina. Il controllo  sulla persona esclude evidentemente collegamenti con la delinquenza, ci scusiamo per l’approccio secco e procediamo in un’atmosfera più rilassata. Ora l’automobilista sorride nervoso. Dal controllo dei documenti troviamo una polizza falsa. Il malcapitato è stato truffato: il veicolo risulta non assicurato e non si può fare a meno di procedere a verbale e sequestro. Fradici chiudiamo l’attività dopo mille strette di mano della persona “Ragazzi che roba…sembrava di essere in un film…pensavo di essere stato fermato dalla SWAT. Non credevo i vigili lavorassero a questi livelli“.  Il signore verrà in comando il giorno successivo con una polizza valida per recuperare il proprio veicolo e formalizzare la denuncia per truffa, ma questa, come si suol dire, è un’altra storia. 

A questi livelli, invece, noi Guardie Cittadine lavoriamo da anni, contro una società che non lo riconosce, contro alcuni di noi che non hanno capito il loro lavoro.

GLOSSARIO:

Lince: è uno dei sistemi di sorveglianza territoriale in uso a diversi comandi di Polizia Locale, ed è costituito da una serie di varchi controllati da telecamere e da un programma di lettura targhe che in tempo reale riferisce alla Centrale Operativa o al  Tablet delle pattuglie il passaggio di veicoli senza assicurazione o non revisionati. 

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La CZ Scorpion Evo (in alto) e la Beretta Cx4 sono esempi di armi simil lunghi di cui possono dotarsi le Polizie Locali.

CZ: la  Česká Zbrojovka è una fabbrica di armi della Repubblica Ceca. Il modello di cui parla il collega è la Scorpion Evo, ovvero una pistola semiautomatica derivata da un originale modello di mitragliatrice leggera a fuoco automatico. Le Guardie Cittadine possono dotarsi di questa arma solo nella versione semiautomatica disponibile anche per il mercato civile. All’agente, per potersi dotare di tale strumento,  deve essere temporaneamente revocata l’assegnazione dell’arma di ordinanza base e temporaneamente assegnata la CZ. Questo perchè, al contrario delle Polizie Statali, le Polizie Locali non possono avere armi di reparto ed ogni agente può essere assegnatario di un’unica arma. La Scorpion Evo, rispetto una normale pistola, gode di una maggiore precisione e controllabilità, che la rende adatta in caso di ingaggi a distanza e controlli ad alto rischio. 

 

 

5 pensieri riguardo “A me le Guardie presenta: Storie di Guardie

  1. Decreto Ministro dell’interno 4 marzo 1987, n.145 (G.U. n. 89 del 16.4.1987) chiedo venia, ma non trovo riscontro nella vostra frase: “All’agente, per potersi dotare di tale strumento, deve essere temporaneamente revocata l’assegnazione dell’arma di ordinanza base e temporaneamente assegnata la CZ. Questo perchè, al contrario delle Polizie Statali, le Polizie Locali non possono avere armi di reparto ed ogni agente può essere assegnatario di un’unica arma.”. stando al DM parrebbe che si possano detenere armi in più “di reparto”. Credo, perlomeno, che lo stesso dm non ponga limitazioni per portare oltre l’arma assegnata anche un’altra (art 6 lett. b: i servizi svolti con armi occasionalmente o con personale ad essi destinato in materia non continuativa, per i quali l’assegnazione dell’arma è effettuata di volta in volta). chiedo parere sul dm segnalato.
    grazie Gianni

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    1. Complimenti gran l bella operazione Io sono Marco della Polizia Provinciale di Bologna come il collega che ha scritto prima non mi sembra che non si possano avere più armi assegnate Io ne ho avute fino a tre tutte e tre assegnate in via continuativa pistola fucile ad anima liscia carabina altri colleghi ne hanno anche di più.
      Ancora complimenti e speriamo che questo governo si faccia qualche regalo ma staremo a vedere

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