Oggi mi è capitata una cosa molto fastidiosa: mentre controllavo i documenti ad una persona sospetta, tenendo come da protocollo il mio veicolo – con luci blu accese – tra me e lui ed impugnando i documenti con la mano debole in modo da avere la forte libera per qualsiasi evenienza, un tizio, fregandosene ampiamente della situazione, passa prima davanti il sospetto, poi attorno il mio veicolo, poi mi viene a chiedere se “la mia macchina, quella grigia li in fondo” è parcheggiata bene o è in “multa”, e che comunque lui sta andando a fare il bigliettino alla macchinetta quindi non fargli il “foglietto”. Per tacere di quanti si accostavano per chiedermi informazioni mentre compilavo il verbale.
Cosa voglio dire con questo? Che mentre io e tutti i colleghi di tutte le forze tentiamo di fare il nostro lavoro con la massima professionalità e fermezza, anche nell’interesse di coloro che fermiamo, veniamo continuamente ridicolizzati da certa politica vergognosa e qualunquista, che ritiene che i nostri doveri siano cosa da poco, che potrebbe fare chiunque, che la divisa sia un orpello e il lampeggiante blu un giocattolo per bambini.
A sinistra, Boss Hogg di Hazzard, a destra Giancarlo Gentilini, il più famoso dei “sindaci sceriffi”
Capita così che dei sindaci, che voglio ricordare essere dei cittadini votati da altri cittadini per gestire l’andamento politico ed amministrativo di quell’ente locale che è il comune, si montino la testa per le qualifiche che la legge attribuisce loro e finiscano a sedare risse, pattugliare le strade, addirittura indossare segni distintivi. Per tacere delle patetiche uscite di un ex sindaco capitolino a fianco dei colleghi di Roma Capitale e delle ultime prodezze del nuovo sindaco di Venezia, lanciatosi, dicono, all’inseguimento di spacciatori durante un giro di “controllo” a Mestre.
Diciamolo subito: il sindaco è ufficiale di governo, è autorità locale di pubblica sicurezza e, dove non vi sia un comando dei CC, è perfino ufficiale di Polizia Giudiziaria. Lo sono anche gli ispettori delle ulss e i Vigili del Fuoco, ma com’è che non vedo i colleghi del Corpo Nazionale VVFF fare ronde notturne con la bat-pompa e solo qualche sindaco si permette di uscire accanto alle squadre di Polizia Locale con il suo bel bat-scooterone?!
Le qualifiche di cui sopra servono al sindaco per garantire la sicurezza dei cittadini, vero, ma non nel senso di trasformarsi in implacabili vendicatori notturni (o del primo dopocena estivo bello rilassante e fresco), bensì per poter emettere ordinanze a tutela della salute (i Trattamenti Sanitari Obbligatori) e della pubblica incolumità (chiusura edifici e scuole in previsione o subito dopo catastrofi naturali), atti che, per inciso, salveranno molte più vite che avere per strada o peggio in piena operazione un dilettante allo sbaraglio convinto ovviamente di essere il Serpico della situazione. Porca miseria il prefetto, che è autorità di Pubblica Sicurezza dieci volte qualsiasi sindaco, manco se lo sogna di notte di piazzarsi alla testa dei reparti di ordine pubblico durante le manifestazioni!
Volevate fare i poliziotti? Potevate fare un bel concorso per comandante della Polizia Locale, o meglio ancora per funzionario della questura o ufficiale dei carabinieri. Avete scelto di farvi votare per fare gli amministratori: bene, amministrate! Date delle indicazioni coerenti con le possibilità e le attitudini del vostro personale – non armate a caso gente che l’arma non la vuole come a Rovigo dove ancora pensano di essere messi notificatori e ausiliari delle soste…volevi fare il sindaco di poliziotti locali stile chips? Andavi a Padova! – ed attendete i risultati.
Ricordo inoltre che per fare attività di polizia stradale (tipo controllare i documenti dei veicoli o piazzare autovelox) vanno usati veicoli specificatamente immatricolati per il servizio di polizia stradale, e che lo svolgimento di attività di polizia, o il possesso di materiali e simboli riconducibili a forze di polizia, da parte di chi polizia non è, costituiscono rispettivamente usurpazione di pubbliche funzioni (art 347 CP) e possesso di segni identificativi dei corpi di polizia (art 497 ter CP). Vorrei tanto che noi della Polizia Locale trovassimo il coraggio di denunciare queste cose all’Autorità Giudiziaria, sarebbe un grande passo per far capire ai sindaci che siamo POLIZIOTTI e non i loro bravi manzoniani, i loro esattori delle imposte o i loro manifesti elettorali.
Passo ora a pubblicare una lettera postata su facebook da un giovane barese, precisando che non decido io le immagini pubblicate in apertura dei post citati da altri network.
Premetto che NON mi trovo del tutto d’accordo con la formazione politica del signor Videtta e che addirittura è plausibile che abbia più punti in comune, quantomeno sulla gestione delle Forze di Polizia (e non dell’Ordine Pubblico o delle masse migratorie, che sono altre cose) con l’on. Salvini piuttosto che con altri partiti più vicini alla mia ideologia, nonostante questo continuo a ritenere che il suindicato dovrebbe passare più tempo al parlamento europeo piuttosto che sulle prime pagine dei nostri quotidiani a cogliere ogni palla al balzo per far parlare di se. Gentilissimo on. Salvini, apprezzo e mi sento anche lusingato dal rispetto che lei porta per le forze di polizia tutte, compresi noi della Locale, tuttavia ritengo che i poliziotti siamo noi ed è nostro dovere sapere cosa dobbiamo fare alle persone che ci troviamo a fermare. Sono anche dell’idea che il reato di “tortura” sia inutile, avendo già nel nostro ordinamento fattispecie quali abuso di ufficio, abuso dei mezzi di coercizione, violenza privata, concussione, abuso di potere, falso ideologico, così, tra i primi che mi viene da citare, e serva solo a dare una risposta a certi malumori di pancia tipicamente italiani (gli stessi che le permettono di citare ruspe e spari sui migranti), ma le assicuro che non credo che perchè invece che “poliziotto razzista razzista” o “polizia brutale brutta brutale” mi urleranno “polizia tortura polizia tortura” cambierà qualcosa nelle nostre capacità di gestire le situazioni di pericolo per noi o il cittadino.
Voi fate i politici, noi facciamo i poliziotti, seguendo le leggi da voi scritte ed addestrati con norme da voi approvate.
Al sig. Videtta dico che, esattamente come trovo ridicolo fare di tutti i migranti dei criminali solo perchè un tale Amine lo ha aggredito, trovo anche un gravissimo errore fare di tutti noi dei picchiatori perchè ci sono stati dei casi vergognosi da parte di colleghi di cui comunque ho avuto modo di parlare in articoli precedenti.
Un pensiero riguardo “Sindaci sceriffi e politici poliziotti”