Spezzo il silenzio di questi giorni. Un silenzio nel quale ho voluto vedere cosa sarebbe stato capace di fare il cosiddetto “popolo di internet” contro la vergogna del decreto 78.
Devo dire che, tanto per cambiare, sono deluso. Ebbene si, sono il solito rompiscatole misantropo mai contento, ma sono deluso. Deluso perchè, tanto per cambiare, non siamo riusciti ad avere una vera dichiarazione di intenti, una vera volontà comune. Delusissimo perchè, per tutti, anche per noi che ne siamo colpiti, il problema PRINCIPALE di questo dl 78 sono gli stagionali. Stagionali che, in un corpo di polizia, andrebbero eliminati.
Diciamo le cose come stanno: lo stagionale, da me ampiamente descritto in questo precedente articolo è la morte della dignità di un agente di polizia. E’ uno strumento, smussato, nelle mani dei comuni, è, palesemente, lo scaricabarile di ciò che gli altri colleghi non vogliono fare (e considerando che già la PL è lo scaricabarile di ciò che non piace agli eroi dello stato lascio solo pensare a cosa ci tocchi) ed è spesso il viatico di un vero e proprio mobbing generalizzato, interno e esterno, nei confronti di quel povero idiota di “vigilino” che viene spogliato di ogni dignità e ridotto a qualcosa di terribilmente simile ad uno schiavo dell’amministrazione e ad una valvola di sfogo delle frustrazioni del cittadino. E deve pure dire “grazie” che ha un lavoro, secondo alcuni.
Se i nostri sindacati avessero un minimo di voglia di chiedere qualcosa di più utile di indennità per qualsiasi idiozia e uno snellimento dei servizi perchè “le notti i vigili non le fanno praticamente da nessuna parte” dovrebbero gettare le basi della riforma tanto desiderata nell’abbattimento di questa figura tristissima…MA QUANDO MAI SI E’ SENTITO DI POLIZIOTTI STAGIONALI? E non tiratemi fuori i vecchi ausiliari dei tempi della naja, che erano tutt’altra cosa.
Bene, nonostante tutto, mi trovo a scrivere al Comandante Manzione. SI, al comandante. Perchè? Perchè la mia (scarsa) fiducia nella Polizia Locale si lega, pensate un po’, proprio a quella giovane generazione- massacrata di concorsi e dequalificata professionalmente, spesso da colleghi anziani nemmeno meritevoli del posto che occupano – di poliziotti giovani e preparati,con voglia di lavorare e di proteggere il cittadino.
Generazione di precari che, se davvero in questo paese si andasse per meritocrazia e non per un ancora insensato senso di “nepotismo nei confronti dell’anziano che in quanto tale è sacro ed intoccabile anche quando è un demente”, meriterebbe di soppiantare buona parte dei VIGILI URBANI residuati di una concezione anacronistica del compito e professionalmente più vicini alle competenze di un ausiliario della sosta che ad un agente di POLIZIA (di oggi la mitica uscita “non siamo poliziotti, se avessi voluto fare il poliziotto non facevo il vigile!”).
Di seguito la lettera:
Illustrissima D.ssa Comandante Antonella Manzione
Chi le scrive non lo sta facendo al capo dipartimento del Dipartimento Affari Giuridici del Governo Italiano, ma al comandante della Polizia Municipale. Scrivo a Lei come comandante perchè potrei essere uno degli agenti a tempo determinato che lei ha sicuramente avuto ai suoi ordini nei tanti anni alla guida di corpi di Polizia Locale. Scrivo perchè ci sono migliaia di poliziotti locali, come me, come ne ha conosciuti, come ne ha visti crescere professionalmente ed umanamente, che a causa di un decreto legislativo vedono i loro sforzi, le loro giornate insonni sui libri di preparazione, le immense spese per partecipare ai concorsi e quelle sostenute per la frequentazione di corsi di orientamento e perfezionamento professionale in ambito di vigilanza e sicurezza urbana, vanificate.
Proprio così, il decreto 78/2015 ha tarpato le ali ad un’intera generazioni di poliziotti, alcuni precari, altri stagionali, anche da anni, molti con assunzione prevista già nei bilanci degli enti, mettendo in atto il primo licenziamento di massa di uomini della legge della storia non della sola Repubblica Italiana, ma forse della stessa Unione Europea. E’ difficile non vedere nel famigerato articolo 5, che blocca tutte le assunzioni stagionali, programmate ed in previsione, fino all’assorbimento dei colleghi provinciali in seno alle polizie municipali, una vera e propria discriminazione nei nostri confronti.
Quello che tutti noi le chiediamo, e lo chiediamo al Comandante Manzione, non all’Onorevole o all’Avvocato, al COMANDANTE, che sa cosa vuol dire il lavoro su strada, che sa le difficoltà quotidiane di noi operatori, di voler considerare di voler intercedere presso il Governo affinché in sede di conversione del decreto 78 sia reinserito il capoverso che assicurava le assunzioni già programmate entro il 2015 e quelle degli agenti stagionali. Si parla di migliaia di giovani, spesso plurivincitori di concorsi, giovani che, accettando il mestiere di Poliziotto Locale, accettavano implicitamente di poter morire per lo Stato che Lei rappresenta e che ora li abbandona. Lei lo sa, Comandante, che la Polizia Locale muore anche nei compiti più ingrati, fermando i suv in sella a biciclette, dirigendo il traffico alle scuole, intervenendo fuori servizio in soccorso di colleghi e civili in difficoltà. Non è facile accettare che, nonostante la scelta di accettare di mettere quotidianamente in gioco la nostra vita, il nostro Paese decida di cancellarci assieme ad un capoverso su un decreto legge.
Confido, Comandante, che lei vorrà ascoltare le richieste di persone che potrebbero essere, e che sono state, ai suoi ordini, e che non voglia accettare lei per prima che la Polizia Municipale sia nuovamente relegata al triste ruolo di soluzione di comodo per i problemi delle altre forze, a discapito, ancora una volta, dei suoi stessi appartenenti, e, per la prima volta, del loro futuro e di quello delle loro famiglie.
I precari della Polizia Locale.