(R)Evolution

R(E)volution: la Squadra Operativa di Brescia

In una delle Polizia locali più attive d’Italia, quella della città di Brescia, lavorano i ragazzi della  Squadra operativa, un’eccellenza tra le eccellenze il cui nome ha varcato da tempo i confini comunali, ma anche quelli provinciali e regionali.  Grazie  ai social, che ne hanno diffuso le gesta, la Squadra operativa è una realtà citata ad esempio in ogni angolo della penisola italiana. Non la conoscete ancora? La volete conoscere meglio? Allora  leggete qui. 

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Gli arresti effettuati lo scorso anno sono stati 113, un numero profetico, forse, perché loro sono una squadra di Polizia locale con la P maiuscola. La compongono 4 agenti ed un ufficiale, ragazzi affiatati che fanno con passione e dedizione il loro lavoro. Cinque giovani leoni, degni figli di quella città che tenne sotto scacco gli Austriaci per dieci giorni, guadagnandosi per sempre il titolo di  leonessa d’Italia. Ho avuto la possibilità di parlare con alcuni di loro, basta farci due chiacchiere e, dalle loro parole, emerge   uno straordinario amore e dedizione  per il loro lavoro. Sono professionisti seri, ma sono anche ragazzi italiani che hanno saputo trasformare la propria passione in professione, ragazzi in divisa di cui essere orgogliosi senza se e senza ma.  Qualora sentiate dire “se” e “ma” a parlare è chi vorrebbe essere come loro, ma non ne è capace, non ne ha la possibilità o non ha tempo”. Ma cosa fanno questi ragazzi? Come passano la loro giornata? Come trascorrono il tempo lavorativo e nonIl loro obiettivo  è molto chiaro: arrestano i cattivi, in prevalenza gli spaccia morte ossia coloro che vendono droga immettendo nella nostra società un veleno mortale.

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I ragazzi, che operano sempre in borghese, vanno a colpire quegli spacciatori che vorrebbero ritagliarsi fette di territorio, sottraendolo alla legalità e alla gente, per farne un mercato della droga. Prendono lo spacciatore che vende le buste nei parchi, agli angoli della strada,davanti alle scuole, nei parcheggi o in casa, magari, così come è già successo, quando è agli arresti domiciliari. Vanno quindi a colpire quello spacciatore che in tanti sanno essere spacciatore e che solitamente rimane impunito  perché considerato, erroneamente,  troppo piccolo per altre squadre investigative ( ammesso che riescano ad individuarlo) , ma troppo scaltro per la pattuglie in divisa che tentano di incastrarlo. Arrestano lo spacciatore, sequestrano la droga, i Giudici lo condannano una prima volta, sospendendogli la pena, quindi lo liberano.  

Allora lui torna nel “suo” territorio e  si rimette a spacciare. Se finisse qui , la Squadra operativa si meriterebbe un bravo e noi tutti staremmo a lamentarci, secondo IMG-20180219-WA0012me legittimamente, dell’eccessiva tolleranza del sistema giudiziario e  della mancanza delle espulsioni degli stranieri senza permesso di soggiorno. Ci lamenteremmo  che in questo Paese non si può cambiare nulla, ma invece la squadra operativa non si ferma e accende una speranza. Ed infatti ecco che i ragazzi della Squadra operativa lo ribeccano, lo arrestano una seconda volta, gli sequestrano la droga, lo portano, di nuovo, di fronte ad un giudice che, anche in considerazione dei precedenti reati individuati dalla stessa squadra operativa, lo sbattono nel leggendario quanto temuto Canton Mombello, il carcere di Brescia.  E ripetono questo modus operandi per decine di spacciatori.  Come fanno? Con metodi tradizionali, osservazione,appiattamento, controllo e qualche piccolo segreto che si tengono per loro. La squadra operativa è così temuta dagli spacciatori che chi fa le intercettazioni riferisce confidenzialmente che gli spacciatori, ormai, temono più la Locale delle altre divise. E’ l’onore delle armi del nemico. Uno di loro, una volta, sorpreso in flagranza mentre spacciava ha detto: “ Ma dove eravate, non è che vi eravate nascosti nei tombini?”. Loro si fanno vedere solo quando sono pronti a mettere le manette ed allora non c’è possibilità di fuga. I 5 eccellenti investigatori si aiutano e si compensano: c’è  chi guidando trasforma le Punto in Ferrari, chi è veloce nella corsa, chi  è esperto di sostanze stupefacenti e chi sa scrivere bene gli atti. Atti che reggono molto bene anche di fronte ai migliori avvocati. Esperienza, predisposizione, occhio attento e coraggio sono doti che li caratterizzano. Se gli si chiede se qualche volta, visti i rischi, hanno paura, si fermano un attimo come se a questa cosa non avessero mai pensato davvero fino in fondo, poi rispondono che in realtà durante l’azione sono concentrati sull’obiettivo, che l’arresto si deve fare e basta e quindi va fatto perché è giusto.  

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“Quando ti trovi di fronte uno di 120 chili che ha fatto il pugile, bisogna distinguere il coraggio dalla stupidità e quindi si prendono le opportune precauzioni, si va in forze e alla fine scattano sempre le manette, i buoni vincono, noi non molliamo

Certo – aggiungono- quando sei in un condominio e aspetti il momento giusto o quando per radio ti dicono andate a prenderlo, lì la tensione sale, ma non siamo spaventati siamo concentratiE a casa cosa dicono? “ Quando torno tutti dormono”, scherza uno. “ Mia moglie, vuol sapere tutti i dettagli dell’operazione, prima di leggerseli sui giornali, perché anche lei indossa una divisa e mi capisce”. Tutti concordano che senza la pazienza della famiglia a casa, sarebbe impossibile fare questo lavoro perché l’orologio non lo guardano mai, si finisce quando il cattivo è preso. L’essere nella Locale aiuta o è un intralcio ? Con questa divisa si possono fare davvero buone cose,– rispondono- non c’è un codice penale per gli altri ed uno più piccolo per noi,siamo agenti o ufficiali di polizia giudiziaria, abbiamo le qualifiche e le usiamo. Ben vengano le tutele e l’accesso allo Sdi, ma noi andiamo avanti. Vogliamo ringraziare anche gli altri colleghi il cui lavoro ci permette di fare il nostro

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Se in genere i sequestri si pesano in grammi, la squadra operativa talvolta sequestra gli etti o i chili. Il sequestro di 5 chili di eroina, un chilo di cocaina, 25.000 euro in contanti, due etti di coca… già fatti. Ma ci sono anche le azioni contro lo sfruttamento della prostituzione, quelle antiscippo. C’è la colluttazione con il nomade e la mazzetta per abbattere le porte che non si aprono, c’è soprattutto tanto coraggio e tanta professionalità.    C’è ancora una cosa che è la cifra della Squadra Operativa, loro ” hanno sempre fame”, non sono mai  sazi o stanchi di …..prendere i cattivi. Appena si conclude un arresto i ragazzi hanno già voglia di prendere un altro cattivo, sono ragazzi fatti così, sono ragazzi della Polizia Locale, sono i Sempre Operativi della Squadra Operativa della Polizia Locale di Brescia. Sono un esempio per tutti noi. 

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Con questo primo articolo, a firma del collega Nicola Alberti, già in forza alla Polizia Locale di Sirmione e giornalista, si conclude il primo degli articoli dedicati ai reparti della Polizia Locale sparsi per l’Italia: tra 15 giorni, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, alla scoperta del Reparto Infortunistica del Corpo di Polizia Municipale di Bologna.

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