Polizia Locale · riflessioni

Da Guardie a Bravi, con il benestare dei sindacati.

Abbiamo aspettato un po’ per commentare il nuovo contratto: la speranza era che si trattasse di uno scherzo di carnevale in ritardo, di un errore di invio, di una bozza provvisoria e da modificare. Invece no: la bozza è definitiva ed è pure stata firmata dai rappresentanti di quella triplice sindacale -CGIL-CISL-UIL- che oggi si gonfia il petto (e non solo) cianciando di conquiste dei lavoratori, diritti ritrovati, rimborsi ottenuti, aumenti principeschi e vantando di aver ottenuto “un’area specifica per la Polizia Locale”.

Che bello.

stiamovincendo

Invece no. Il contratto Funzioni Locali (ex Enti Locali), tanto atteso da quasi 10 anni, è una vera presa in giro. Per tutti, ma soprattutto per la Polizia Locale. Intanto, in linea con la imbarazzante tendenza italiana, è di tipo privatistico, che significa obiettivi, contrattazione locale, assunzioni a tempo determinato – anche con formule a chiamata, a vaucher eccetera – e dipendenza dallo stato dell’ente locale di appartenenza per qualsiasi esigenza retributiva, organizzativa e tutelativa: in sostanza si conferma che i comuni sono aziende – ormai il termine “politica aziendale” è diffusissimo – in mano ad amministratori unici – i sindaci – votati a casaccio dai cittadini, con potere di vita e di morte sui loro dipendenti, sull’andamento dell’ente, sui suoi uffici e sulla sua polizia. Lo stato asservito ad un privato votato da privati che può comandare come un puparo amministratori e dipendenti pubblici: il sogno del capitalismo da Ford in poi, il totale asservimento della macchina pubblica alle isterie ed alle convinzioni di una persona potenzialmente priva di qualsiasi nozione e competenza sul suo funzionamento, ma legittimata da una maggioranza di altrettanti incompetenti.

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Se questo è brutto per qualsiasi ufficio, per la Polizia Locale è addirittura un epitaffio: si sperava in un’area separata che riconoscesse l’unicità della nostra funzione all’interno dell’Ente Locale, che cristallizzasse la nostra indipendenza dalla gestione politica del sindaco di turno, che desse dei chiari paletti sia tutelari che strumentali da creare una omogeneità in tutta Italia: insomma, si chiedeva di valutare il nostro servizio come viene valutato quello degli appartenenti alle Forze di Polizia rispetto i dipendenti amministrativi dello Stato. Abbiamo avuto l’opposto. Il sindaco rimane il vero padrone della nostra attività di servizio e delle nostre dotazioni, la differenza economica tra i comuni in grado di avere una forte contrattazione decentrata e quelli più deboli sarà ancor più netta di ora, le indennità tanto paventate sono quelle di prima con un nome diverso, i tanto attesi gradi diversificati in base la funzione sono stati ridotti ad uno scatto stipendiale in più in categoria C e D ed in un pasticcio sui funzionari D3. E’ stato aggiunto, cosa tra l’altro già presente, che se si presta servizio in occasione di attività gestite da privati saranno loro a pagare, e che tale servizio andrà fatto in straordinario: insomma, siamo mercenari. O possiamo esserlo.

guardia2Eravamo le Guardie Cittadine, ora rischiamo di essere i bravi manzoniani, quelli veri, gli sgherri di un Don Rodrigo in fascia tricolore al quale elemosinare 1 o 10 euro al giorno di indennità assecondando ogni sua richiesta. Contratto pubblicistico? Niente. Equo indennizzo? Solo se il comune può permetterselo. Dotazioni? Decise dal consiglio comunale in base all’estro del momento. Addirittura è stato deciso che i fondi derivati dai proventi delle sanzioni al CdS, da destinare alle pensioni – come quelli di Polizia, Carabinieri e le altre forze, sia chiaro – vanno per forza inseriti in un calderone, il fondo Perseo Sirio, ovviamente gestito da privati e connivenze evidenti proprio all’interno di quella triplice che ora va in giro on orgasmi multipli a dire di aver ottenuto un grande risultato.

Ricordate quando si paventavano ipotesi tragiche sulla cancellazione dei festivi infrasettimanali? Quando si diceva che probabilmente si trattava di specchi per le allodole da ritirare per poter dire che i sindacati avevano ottenuto qualcosa? Ecco, è stato fatto, e se ne vantano come avessero conquistato Gerusalemme, cercando di corromperci con un aumento medio di 30 euro – sarà un caso? – e con un rimborso pari agli arretrati di un anno, forse, in luogo di 10…insomma non solo ci prendono per marchettari, ma pure di poco valore.

Diciamolo chiaramente: vantarsi di questo contratto sarebbe come andar fieri, dopo aver avuto una eiaculazione precoce, di aver fatto godere una ragazza con un ditalino. E mi si perdoni la battuta da caserma. 

 

gondor

L’unico lato positivo di tutto questo sconcio è che l’area separata nominalmente esiste e quindi, quando avremo preso a calci nel sedere tutti coloro che ora vanno in giro vantandosi di questo sconcio, potremo forse ottenere qualcosa su di essa che ci dia il minimo di riconoscimento che meritiamo, anche senza scomodare grandi attività di polizia, solamente per essere in servizio esterno a garantire la sicurezza e la vivibilità delle nostre strade con neve, gelate e climi simili, mentre i nostri “colleghi” del comune se ne stanno al caldo a mettere timbri e staccano il venerdì alle 15 passando il weekend a a casa, cosa giustissima, visto che han fatto un concorso da amministrativi: noi no.

Attenzione però che tutto questo non sposta di una virgola l’idea di A me le Guardie sul servizio di Polizia Locale, sui sentimenti che devono spingere gli appartenenti ad uscire in strada ogni giorno, sui nostri doveri e sulla nostra totale parità di dignità, capacità e competenze ai blasonati corpi statuali. 

GIURAMENTO

 

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