Polizia Locale · riflessioni

Guardie cittadine e Kalashikov…ovvero perchè la gente che non sa, non tace.

Siamo fermamente convinti che se una nave affonda, è perchè chi tiene il timone non sa come si tenga. In particolare nella Pubblica Amministrazione il problema si presenta ogni qual volta le elezioni mettano al timone degli enti locali delle persone che hanno presentato candidatura non tanto per una loro volontà di servizio verso la Cosa Pubblica, quanto semmai per dimostrare a chi li ha preceduti di “essere più bravi” e per andare a “far vedere come si lavora” a chi dentro alla cosa pubblica c’è da decenni. Non sono pochi i sindaci che, purtroppo, all’insediamento si convincono di essere diventati i manager di una grande azienda – i servizi comunali – di avere un loro corpo di vigilanza privato – la polizia locale- ed infine di  poter regnare su di un feudo – il comune stesso-. Negli ultimi anni, in particolare, si è andata a perdere quella prudenza che, da parte di qualcuno nuovo ad un ambiente, ma di esso responsabile, dovrebbe essere regola quando ci si approccia a qualcosa di complesso e sfaccettato come l’amministrazione statale. 

ak47
Un AK47, dove il “47” sta per anno di fabbricazione: a questo punto proponiamoci per un moschetto.

Recenti affermazioni di un sindaco veneto, capace di sostenere pubblicamente che vorrebbe dotare le sue Guardie Cittadine del famigerato fucile d’assalto Kalashnikov, ci fanno capire come a governare le nostre città vi siano persone ignoranti – in senso letterale – del funzionamento di almeno tre cose fondamentali: la pubblica amministrazione, le forze di polizia ed il diritto delle armi: capirete che se parliamo di gente che deve guidare una amministrazione, che ha al suo diretto servizio degli operatori di polizia e del cui armamento è responsabile, la situazione si mostri assai grave. 

Partiamo dalle armi: parlarmi di un AK47, diretto discendente dell’MP44 tedesco, nel 2018, ha la stessa logica di parlarmi di un Vetterli-Vitali nel 1947. Si tratta di un’arma ormai obsoleta, pesante e difficilmente controllabile, il cui unico aspetto ancora apprezzabile è che il fatto di continuare a sparare pure se sepolta nella sabbia per decenni, cosa importi di tale aspetto ad un corpo di polizia moderno, non lo capiamo: diverso sarebbe stato dire che anche alle Guardie Cittadine andrebbe aperta la sperimentazione del nuovo Beretta PMX e del Thaser, sulla cui possibile dotazione ai Carabinieri si è recentemente parlato. Continuiamo con le Forze di Polizia: se il sindaco avesse una minima nozione di diritto costituzionale, penale e di pubblica sicurezza saprebbe che l’armamento delle forze dell’ordine viene deciso con legge statale e che quindi non è possibile alcuna deroga ad esso se non espressamente prevista.

berettapmx
La Beretta PMX sostituirà a breve la ormai classica mitraglietta PM12.

Ora, stante la parità e completezza delle qualifiche della Polizia Locale con quelle delle Forze dello Stato, la legge impone che le uniche armi di cui essa può essere dotata – su delibera del consiglio comunale e non proclama sindacale, aggiungiamo – sono la pistola (semiautomatica o a rotazione) e, solo per i servizi di polizia ambientale, l’arma lunga (fucile). Se ci capisse di Pubblica Amministrazione, infine, un Sindaco dovrebbe sapere che non è nei suoi poteri andare a modificare leggi dello Stato e, soprattutto, che se un rappresentante pubblico fa una figura meschina, automaticamente la fa fare a tutti coloro che rappresenta e, nel caso in specie, a cascata, a tutta la Polizia Locale: non ne abbiamo bisogno.

controllocc
Posto di controllo dei Carabinieri con giubbotti antiproiettile e mitraglietta PM12.

Quello di cui invece c’è bisogno, e cogliamo l’occasione per parlarne, è che venga chiarito perchè, se la Polizia Locale ha le stesse qualifiche e mansioni delle Forze di Polizia, non ne ha anche i medesimi equipaggiamenti, stante l’espletazione quotidiana di servizi – vedasi i posti di controllo, ma anche i piantonamenti fissi di obiettivi sensibili – ove le forze statali fanno uso di armi automatiche, di giubbotti antiproiettili e di manganelli: è proprio necessario che pur di non dare alle Guardie Cittadine i medesimi dispositivi delle Guardie Statali si costringa quest’ultime a ripiegare su palliativi quali Scorpion Evo o Beretta Cx 4, ovvero “pistole grandi che si tengono con due mani”, che sembrano mitra, ma che sparano a colpo singolo e sono ricomprese nella categoria delle “armi comuni da sparo” ed addirittura si arrivi a mettere simulacri di sfollagente in libera vendita pur di non consentire alla Polizia Locale l’utilizzo di manganelli? 

controllopl
Posto di controllo della Polizia Locale con le sole pistole (curiosamente, con una divisa molto più indicata al servizio).

Ancora di più: siamo sicuri che una dotazione ideale di una normale pattuglia di polizia sia un mitragliatore piuttosto di un fucile a pompa, un thaser, o qualsiasi altro strumento -letale o meno- che garantisce una maggior potenza di arresto e un minor rischio di avere raffiche volanti in giro?

Al di là delle parole più o meno vaneggianti del sindaco, è il momento di capire che, stante il crescente coinvolgimento della Polizia Locale nella protezione della sicurezza pubblica, a tale coinvolgimento si debba per forza affiancare la parificazione contrattuale, formativa e strumentale alle altre Forze di Polizia, perchè, sia chiaro, il delinquente non fa differenza tra una divisa e l’altra, e non si capisce perchè si accetti che ad un posto di controllo effettuato dai Carabinieri questi abbiano il mitra e la Polizia Locale no, ancor di più: non sarebbe ora, ripetiamo, di mettere mano a tutto il comparto sicurezza e capire se quel mitra non potrebbe essere accompagnato o completato da strumenti diversi e condivisi tra tutti coloro che espletano poteri di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria? Il che non vuol dire andare a dirigere il traffico o a fare i giri sosta con un PMX o un Benelli, ma averli a disposizione per quando si effettuano invece altri servizi.  

scorpioberetta
La Cz Sorpion Evo e la Beretta Cx4, catalogati pistole ed a colpo singolo,  sono i sostituti alla mitraglietta usati da alcuni grandi comuni, come Venezia, in determinati servizi ad alto rischio.

Il problema delle Guardie Cittadine rimane, ancora una volta, che pochi sanno effettivamente di cosa parlano quando le nominano, e che molti pensano di arrivare al nostro comando sapendo meglio di noi di cosa abbiamo bisogno e cosa sia il nostro dovere. Attendiamo fiduciosi che il Ministero dell’Interno – in prima battuta- ed il futuro governo – in maniera definitiva- mettano fine a tutto questo ciarlare su di noi e dicano una volta per tutte cosa siamo, cosa dobbiamo fare e con quali strumenti.

storiaguaardie

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...