Partiamo da questo articolo per commentare una sorta di “moda” degli ultimi anni, ovvero l’affiancamento alla Polizia Locale, e non solo, degli agenti degli Istituti di Vigilanza Privata.
Una cosa simile è già avvenuta a Cittadella ed a Padova, apripista di questo genere di servizi, viene proposta a Venezia col progetto “Mille occhi sulla città” e a Roma come in moltissime altre realtà nei mezzi pubblici, dove i controllori sono sempre più spesso affiancati da Guardie Giurate, o nelle stazioni ferroviarie, o nei luoghi pubblici quali municipi o tribunali, presidiati in maniera sempre più estesa da addetti privati.
Tuttavia, se nei servizi suindicati la presenza dei colleghi della Vigilanza Privata è più che adeguata all’intervento che è loro richiesto, A me le Guardie è dell’idea che per attività di gestione della sicurezza in una spiaggia o addirittura della movida si rischi di sfociare in competenze che oltre a non avere nulla a che fare con le qualifiche di cui è investita la Guardia Giurata rischiano di esporre gli operatori a rischi di carattere giuridico non indifferente.
Analizziamo le due figure:
UN AGENTE DI POLIZIA LOCALE
– E’ un dipendente pubblico.
– Ha qualifiche di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza
– Può procedere a qualsiasi atto di polizia (perquisizione, arresto, sanzione) di diritto e riceve delle indennità per questo.
-Porta la pistola per difendere la collettività e la utilizza con le regole dell’art. 53 del Codice Penale (di cui parleremo presto).
UNA GUARDIA GIURATA
– E’ un privato cittadino.
– Ha una qualifica di Incaricato di Pubblico Servizio (sostanzialmente gli è riconosciuto che ciò che fa va a vantaggio della collettività, esattamente come addetti alle pulizie o soccorritori di onlus private o vigili del fuoco aziendali).
– Ha già l’obbligo legale -derivante dalla qualifica di cui sopra-, senza bisogno di alcun contratto o accordo con comune e prefettura, di avvertire le Forze di Polizia di qualsiasi crimine venga a conoscenza durante il suo servizio.
– Non può procedere a nessun atto di polizia: la sua è una presenza preventiva il cui compito è informare la forza pubblica di eventi che danneggiano la proprietà di cui ha la custodia e non percepisce alcuna indennità.
– Porta la pistola per difesa personale come da art. 52 (già precedentemente analizzato).
I colleghi del privato, sostanzialmente, hanno una funzione prettamente preventiva e dissuasiva verso chi volesse compiere un crimine, ma non hanno alcun potere pubblico che permette loro di agire direttamente contro un criminale. Le recenti e pesanti condanne a guardie che hanno effettuato interventi oltre le loro possibilità operative dimostrano che non c’è alcuna apertura dello Stato a concedere loro, anche tacitamente, un qualsiasi potere, se non su espressa richiesta di una forza di polizia nell’immediatezza del fatto.

Se sulle strade c’è un problema sicurezza, non si può minimizzarlo parlando di furti in casa o di movida incontrollata: una Guardia infatti, pur potendo avere un sicuro effetto deterrente, non ha alcuna possibilità effettiva di intervento in caso di focolai di risse, di incidenti, di necessità contingibili ed urgenti di dare ordini alle persone, di effettuare controlli di polizia su soggetti e veicoli sospetti. La sicurezza non può essere ridotta ad un caso (anche se fa molto audience farlo) e non si possono mettere su strada professionisti cui di fatto non è concesso dalla legge agire per il bene comune: ne esce una situazione pericolosa in primis per le guardie stesse, che potrebbero trovarsi ad agire in situazioni dove rischierebbero di trovarsi incastrate tra il non poter fare nulla e dovere comunque intervenire.

Sarebbe la stessa cosa se qualcuno se ne uscisse con l’idea di mandare la Polizia Locale con scudi e caschi a fare Ordine Pubblico agli stadi o alle manifestazioni: NON SI PUO’ FARE. E non perchè la Polizia Locale non è capace di farlo o non potrebbe esserlo, ma perchè la legge dice che non è sua competenza. Punto e fine, pacifico e diretto. Ben diverso è mettere i colleghi guardie a piantonare uffici ed enti pubblici, distogliendo da tali servizi gli agenti di Polizia Locale che ne vengono solitamente impiegati (e si tratta di servizi spesso amati perchè levano dal starsene per strada a fare viabilità e controlli in luogo di una bella sedia, una guardiola condizionata e un computer) per mandarli su strada ad operare al pieno delle loro possibilità.
Se mi leggessero i sindacati mi metterebbero in croce probabilmente, ma resta il fatto che non vi è differenza di dignità tra un poliziotto locale e una guardia – così come non vi con la Polizia di Stato, i Carabinieri e le altre forze sia chiaro- e che quindi da nessuna parte sta scritto che le guardie debbano ramazzarsi i compiti più rischiosi o rognosi, peraltro loro non legalmente demandati, solo perchè troviamo più comodi alcuni servizi che invece potrebbero benissimo svolgere al nostro posto, o perchè qualche comune non ha il coraggio di assumere e formare agenti da adibire a determinate attività più a rischio. Ricordiamo inoltre che il servizio delle Guardie Giurate si snoda attraverso le 24 ore, a fronte di moltissime realtà in cui la Polizia Locale è presente forse per 12. Forse sarebbe il caso di iniziare a capire seriamente cosa si vuole essere, senza accettare che i nostri amministratori diano ad altri i nostri doveri, tutti contenti perchè così restiamo a casa la notte e le domeniche.

La crescita delle Guardie Cittadine passa anche per questo.