Torniamo sul “tema caldo” del passaggio forzato dei colleghi provinciali ai comuni e all’ondata di sdegno che fortunatamente sta salendo da più parti. Non intendo ripetere cosa porterebbe la conferma dello scellerato decreto 78 a me e migliaia di altri colleghi.
Preferisco invece analizzare per 6 punti di Kubrickiana (come ho potuto sbagliare?!) memoria
che la sola idea di prendere dei professionisti del settore ambientale/rurale/faunistico e trasformarli in professionisti di ambito urbano/cittadino/metropolitano sia a tutti gli effetti una grandissima idiozia, indipendentemente dalle ripercussioni che potrebbe avere sull’assunzione di un gran numero di giovani che il posto se lo sono comunque sudato e meritato (cosa non poi così comune).
PRIMO – La Polizia Provinciale si occupa prevalentemente di tutela del patrimonio faunistico e del territorio rurale. In concerto con i colleghi del Corpo Forestale sono loro ad occuparsi delle attività anti bracconaggio e di controllo di fiumi e pendici per contrastare l’erosione delle terre e l’esondazione dei fiumi, monitorando argini e declivi…chi se ne occuperà se i provinciali passeranno ad altro? Non basta un’esondazione ad ogni pioggia a far capire che queste cose sono URGENTI?
DUE- La Polizia Provinciale svolge un’attività di grande contrasto a discariche abusive e in generale a qualsiasi reato di danneggiamento ambientale. Non parliamo di 4 bifolchi che buttano il letame nel fosso accanto alla strada cantonale, attenzione, ma di vere e proprie mafie con smaltimento irregolare di rifiuti spesso tossici se non cancerogeni. La Terra dei Fuochi, col sacrificio del collega Liguori, non ha insegnato nulla?
TRE – Tutti i corpi di Polizia Provinciale sono armati (bella forza, principalmente contrastano gente armata per definizione quale i bracconieri) e dotati inoltre di arma lunga per lo svolgimento di talune attività anche veterinarie, in polizia locale esistono ancora comuni dove l’arma non c’è o c’è un po’ si e un po’ no (come se davanti le scuole diventassimo tutti genocidi noi della Locale). Levare l’arma ai colleghi implica levare la qualifica di Pubblica Sicurezza che tuttavia può decadere solo ed unicamente alla perdita dei requisiti richiesti per il rilascio, ergo che facciamo? Facciamo commettere un omicidio o qualche altro reato maggiore ad ogni provinciale prima del passaggio ad eventuali municipali disarmate (mi viene in mente Ferrara)? In ogni caso, non è in qualche modo uno sperpero di risorse aver insegnato a degli agenti l’uso di un’arma lunga per poi spostarli in un corpo che non ne ha in dotazione?
QUATTRO- Per forza di cose le competenze dei provinciali ricoprono un territorio molto vasto, tanto che appunto le loro qualifiche valevano per tutta la provincia: come faremo quando il limite sarà invece quello comunale? Sarà possibile, nella fascia costiera lungo il fiume Vattelapesca del comune di Pinzimonio valutare se per caso la discarica abusiva sconfina in parte nel territorio di Moniopinzio? Sarà possibile, nella Valle Solitaria comune tra i territori di Montagnalta e quello di Montagnombrosa stabilire se le trappole messe dal bracconiere Filiberto si trovano in questa o quella municipalità? E se Filiberto spara alla lepre nel comune di Montagnalta ma a sentire il botto è la Polizia Locale di Montagnombrosa perchè il territorio di Montagnalta è 120 km quadrati di cui 100 di montagna e il paese si trova sul versante opposto?
CINQUE- Esattamente come il sottoscritto non sarebbe assolutamente in grado di occuparsi di alcuna incombenza di carattere ambientale (o quantomeno non a livello specialistico) trovo VERAMENTE difficile immaginare i colleghi provinciali alle prese con talune attività prettamente di competenza della Polizia Municipale quali la viabilità nelle ore di punta, il degrado urbano, la microcriminalità urbana, la gestione di soggetti sotto Trattamento Sanitario Obbligatorio, l’espletamento di servizi di Polizia Stradale a livello altamente specialistico (nulla levando a quei corpi provinciali che riescono col loro risicato organico ad effettuare controlli stradali).
6- L’età media dei provinciali è molto alta, penso di non sbagliare azzardando che si attesti sui 45 anni. Le Polizie Municipali, dopo anni di turn over al 20%, vedono nei turni su strada anche notturni schierato spesso personale al di sopra dei 50 anni. Quello che serve sono forze fresche e giovani, che conoscano o vogliano conoscere il mestiere di Poliziotto Locale, che non vogliano essere vigili urbani, morti con la stessa legge che ha istituito i morituri corpi provinciali e che desiderino costruire una specializzazione di ambito metropolitano. Alla Polizia Locale non servono agenti cui il posto viene imposto contro le loro stesse volontà (qui la reazione delle associazioni di Polizia Provinciale alla notizia) ma servono sbirri di città, giovani, motivati e che scardinino tutti i pregiudizi che le scorse generazioni hanno generato (e sul contrasto ai quali ho basato il blog) sulla Polizia Municipale. A proposito, cari colleghi provinciali, da voi non mi aspettavo un cadere così in basso da dire “da guardiacaccia alle soste” osando arrivare a sentenziare “non demansionateci”: simili semplificazioni dequalificanti ed offensive le lascerei ai detrattori e agli ignoranti. Le avreste usate anche se vi avessero destinati alla Polizia di Stato o ai Vigili del Fuoco o le riservate solo a noi?
solo da UNITI si VINCE
Soluzione ottimale sarebbe far transitare i colleghi provinciali in un nuovo Corpo Forestale Regionale (visto che nel Corpo Forestale Statale vi sono cariatidi che si oppongono) su cui far defluire le risorse destinate ai vari corpi attuali. Ideale, quasi da sogno, sarebbe far confluire tutte le Polizie Locali in una nuova Polizia Regionale, dopo aver fatto una selezione interna lasciando ai comuni solo quegli agenti (e sarebbero tantissimi) che accettassero di farsi modificare il profilo in Ausiliari del Traffico (sarei disposto a confermargli il medesimo stipendio) con compiti di gestioni della viabilità in ambito urbano, e garantendo così ai comuni gli introiti (tanto è qui che casca sempre l’orso) delle sanzioni di parcheggi, zone a traffico limitato, corsie di canalizzazione, semafori (tutto remoto tranne le care vecchie bollette alle soste da lasciare di competenza primaria ai suindicati colleghi). Pensate che comodità per chi crede nei vecchi vigili: fine delle notti, fine dei servizi armati, fine del fastidioso obbligo di intervento in caso di reato. Ammettiamolo: per quante cariatidi nostalgiche di una concezione del mestiere infamante, degradante ed ormai MORTA sarebbe una benedizione?
La polizia provinciale è una istituzione che ha una storia di oltre 100 anni…esisteva col nome di guardie provinciali già dal 1907…oggi si occupa di compiti e funzioni che non svolgono gli altri corpi…eliminare la provinciale significa creare un vuoto incolmabile in materie spesso delicate e complesse…oggi c.ca 5000 reati ambientali all’anno sono denunciati dai 2.600 poliziotti provinciali…in proporzione equiparabili a quelli del cfs…tre volte più grande come personale. Poi che c’entra la provinciale con la municipale??? Incomprensibile. Due lavori completamente differenti…per vocazione..cultura…formazione…operatività…funzioni…rari punti in comune. È un articolo di una legge che dice che gli enti locali diversi dai comuni possono istituire corpi e servizi di polizia locale…per cui da nessuna parte o in nessuna legge c’è scritto che fanno la stessa cosa…come del resto pure i bambini sanno.
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E’ anche vero che, come in ogni riorganizzazione, non si possono tenere polizia locale, polizia provinciale e polizia forestale. Parlo da ignorante, ovviamente. Ma sono un imprenditore e quando due mansioni o due gruppi tendono a essere ridondanti o i compiti non ben definiti le strade sono sostanzialmente 2: o si integrano in altri gruppi o si tende a puntare su un’organizzazione più snella. Come? Eliminando il meno produttivo o significativo, ricollocando il personale quando va bene.
Sembra cinico ma questa è la visione imprenditoriale per far funzionare un azienda al 100% senza avere, o minimizzando, settori improduttivi.
Ora chiedo a voi quali sono le differenze tra polizia forestale e provinciale, visto che leggendo l’articolo mi pare che facciano, sostanzialmente, la stessa cosa.
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Il problema è che l’ottica imprenditoriale nella gestione di un ente statale, e in particolar modo di una polizia (ma anche di un soccorso sanitario o tecnico, alias 118 e VVFF) non può funzionare. E non può funzionare perchè l’obiettivo imprenditoriale è quello economico, quello di una forza di soccorso non può essere tale. Non si possono avere indotti da dei servizi di bene collettivo, cosa facciamo? Iniziamo a fare una gara di appalto ogni volta che i VVFF lanciano migliaia di litri di acqua da una manichetta per far pagare meno la bolletta?
L’errore di base nella gestione della macchina statale negli ultimi anni sta tutto li: i canoni del mercato imprenditoriale e capitalista non possono essere applicati ad uno Stato.
Quanto al resto, forestale e provinciale erano simili ma non uguali, ed entrambe ugualmente flagellate dalla mancanza di personale (30 agenti in una provincia? E che diavolo fanno in così pochi?) quindi ridurne ulteriormente il numero mandando buona parte di essi (i provinciali) a svolgere attività diverse o a far finta di svolgere le loro (perchè in territorio comunale, ridotto, piccolo, inutile, vedo difficile lo svolgimento di attività di carattere ambientale) non farà altro che fare felici coloro i quali han visto le loro attività illecite venire stroncate.
Senza contare la soddisfazione nel vedere lo stesso provinciale che magari gli ha sequestrato la discarica abusiva ridotto a mettergli un bollettino sul cruscotto del SUV nuovo (e lo dico da Localino).
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Appunto per queste simili competenze sarebbe stato logico integrare la polizia provinciale con il corpo forestale dello stato formando una forza di polizia prettamente ambientale con specificita in questo campo di persone competenti in questo campo, forse come una azienda che funziona avrebbe fatto!!!….. e invece ancora una volta si e fatto il volere degli alti ranghi senza pensare che gli interessi dell’ ambiente vanno tutelati molto di più di quelli di una azienda. Tra le altre cose penso che portare avanti uno stato come se fosse una azienda non e fare politica ma economia.
Parlo di politica vera e non di partito ma di persone,
Non dimentichiamoci che la nostra prima e accogliente Casa,
e non azienda, e l’ ambiente in cui viviamo purtroppo però noto che sempre e comunque prima di tutto viene il denaro!
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Vedi collega il problema è proprio questo: aldilà delle nostre frustrazioni e di ciò che perderemo noi tutti, la norma sembra fatta apposta per colpire la salvaguardia ambientale in un momento in cui si sta capendo che è imprescindibile…e dalla tutela dell’ambiente ne va la vita dell’umanità.
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Complimenti, concordo. Specifico però il passaggio della nostra “dequalificazione” quando qualcuno dice <>, solo perché sarebbe l’unica cosa che saremmo in grado di fare nell’ambito urbano/cittadino; non di certo per dequalificare i colleghi della Polizia Locale Municipale per i quali si porta sempre grandissimo rispetto e stima, ma che hanno una specificità diversa.
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Concordo pienamente. Aggiungo che sarebbe opportuno fare marcia indietro sulle Province perché la realtà sta dimostrando sbagliato quello che si è fatto. Ridisegnino gli organismi politici ed anche scelte ad essi collegate quali direttori generali, art.90 e 110 del TUEL, ecc., ma restituiscano i servizi alla cittadinanza.
Per quanto riguarda il personale compreso quello di polizia provinciale si devono rendere conto che è falso qualsiasi dati di esubero. Leggano i parametri di riferimento stilati dal Ministero dell’Interno nel 2014 per gli enti dissestati. Saluti.
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