La risposta alla domanda di cui sopra è: POCO, anzi, pochissimo. Vale sicuramente meno di uno scooter, stando a quanto successo ad un agente della Polizia di Stato la notte scorsa, investito da un motorino che non si è fermato ad un controllo. Revisione mancante? Non assicurato? Usato per commettere ben più gravi reati? Non si sa, ma quel che è certo è che sempre più spesso si verificano casi di investimenti od aggressioni ad operatori di polizia scaturiti da INEZIE quali appunto delle banali sanzioni amministrative, e se per una volgarmente detta “multa” una persona si sente capace di investire o andare a cercare un agente ad aggredirlo anche fuori servizio significa che LA RISPOSTA DELLO STATO ALLE AGGRESSIONI AGLI AGENTI ED UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA E’ DEL TUTTO INEFFICACE e che chi pone in essere tali vergognosi comportamenti si sente quasi incoraggiato a ripeterli o ad imitarli! Come potrebbe essere altrimenti, quando si leggono notizie di criminali colti sul fatto, con tanto di precedenti specifici ed ordini di ricerca in capo, immediatamente rilasciati non da un “magistrato rosso” quanto da quelle leggi “che rosse scusate proprio non sono” visto che la sinistra – quella vera – non governa da decenni, dalle quali è imposta la denuncia a piede libero!

Restando nel tema del valore della vita di un operatore di polizia non possiamo restare silenti di fronte la nuova ignobile discriminazione che ha colpito gli appartenenti alla Polizia Locale, che, dopo essersi visti di base sottostimare rispetto gli alter ego dello stato con la privazione dell’equo indennizzo e della causa di servizio, nuovamente rimandata la calendarizzazione delle varie proposte di leggi per parificarli od almeno uniformarli alla legge 121 relativa appunto le polizie statali, oggi hanno avuto rifiutato anche l’inserimento tra le categorie di professioni usuranti previste dall’INAIL, venendo inseriti invece maestri d’asilo ed autisti di scuolabus!
Ma cos’è il “lavoro usurante”? La risposta ce la da il il decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374 secondo il quale i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee. Per i lavoratori cui è riconosciuto tale status sono previsti una serie di benefit previdenziali che sostanzialmente riducono i requisiti pensionistici permettendo di andare in pensione ad un’età inferiore rispetto un soggetto che passi la maggior parte della propria vita lavorativa in un ambiente chiuso, climatizzato e protetto.
Riprendiamo ora uno scorcio di un precedente articolo: TSO? La Municipale. Viabilità? La Municipale. Infortunistica? La Municipale. Degrado urbano? La Municipale. Abusivismo Edilizio? La Municipale. Spaccio? La Municipale.Schiamazzi? La Municipale. Venditori abusivi? La Municipale. Microcriminalità? La Municipale. Aggiungiamoci lavoro su turni, sempre più spesso in fascia notturna e sicuramente nei festivi, domenicali e non. Per quanto concerne i fattori imprevedibili invito invece a guardarsi molto attentamente la foto riportata poco sopra. Non basta ancora? Citiamo allora i risultati di uno studio scientifico a firma del Prof. Aldo Ferrara, docente di Malattie dell’apparato respiratorio presso l’Università di Siena. Secondo il suo rapporto, la POLIZIA LOCALE è sottoposta ad un invecchiamento precoce ai danni dei polmoni, determinato dall’attività lavorativa svolta nel traffico. Nello specifico, è stato dimostrato che un agente di Polizia Locale di 30anni, dopo due anni di lavoro in ‘esterna’, sviluppa lesioni polmonari assimilabili ad un uomo di 60 anni. Meno male che non fumo.
A proposito di lavori usuranti negati, è doveroso indicare che tra le professioni cui è stato rifiutato tale status rientrano anche le GUARDIE GIURATE, impegnate in turni diurni e più spesso notturni che si prolungano fino 12 ore, in servizi ad alto carico di stress quali il trasporto valori e il cui “fattore di rischio” si può ben comprendere dall’immagine che segue.

Di fronte tali ingiustizie quello che NON SI VEDE è la risposta di una categoria disunita, diseguale, nella quale, citando l’intervento di un collega in un forum di categoria, almeno 35.000 svolgono servizi lunedi-venerdi massimo lunedì sabato senza turni serali notturni con servizi tipo servizio scuole soste notifiche, altri 10000 svolgono funzioni non inerenti la Pl, scuolabus , tuttofare, portacarte , altri 5000/ 6000 sono distaccati in gdp procure etc. Rimangono quindi 15.000 operatori che svolgono funzioni proprie di polizia, 9000 dei quali dicono che noi dobbiamo fare altro e che per le cose serie ci sono “altri” e probabilmente sono i primi che ora piangono perché vogliono andare in pensione prima! e di fronte tutto questo come possiamo sperare prima o poi, aggiungo io, di poter imbastire una protesta unitaria per ottenere le tutele ed i riconoscimenti che ci spettano, se la maggior parte di noi ritiene che i doveri insiti nelle attività che danno diritto a riceverli non fanno parte del nostro profilo professionale, in barba evidentemente in primis alla realtà dei fatti ed in secundis alle qualifiche che la legge ci riconosce?
La soluzione a tutto questo? Già citata mille volte: l’abolizione di una “forse” di polizia che, odiata dal cittadino perchè vessata dai media e strumentalizzata dalla politica, sconosciuta e rifiutata perfino dalla maggior parte degli appartenenti, è allo stato delle cose più un problema che una soluzione. Si abolisca questo ridicolo circo della Polizia Locale, istituendo al contempo un “ufficio sanzionatorio comunale” ove convogliare la maggior parte degli addetti, con la mansione di visualizzare e verbalizzare le violazioni alle ordinanze sindacali sul traffico – soste, ztl, corsie preferenziali – ormai quasi interamente rilevabili da controllo remoto ed affiancandoli ad ausiliari del traffico abilitati al controllo delle soste – tutte – alla rimozione dei veicoli ed alla gestione della viabilità: tutte figure che possono tranquillamente lavorare nei giorni feriali. Quota parte degli attuali operatori di polizia locale, previo accertamento su richiesta con esame dedicato, andrebbe invece spostata nei ranghi della Polizia di Stato e dei Carabinieri con destinazione prioritaria le specialità Polizia Stradale, Polizia di Quartiere, Carabiniere di Quartiere, in modo da non sguarnire le città dal presidio di prossimità e dando alle Forze dell’Ordine i numeri per gestire gli incidenti stradali anche urbani e gli interventi contro la microcriminalità ed il degrado urbano, con agenti peraltro liberi dalle pastoie politiche del sindaco di turno e che finalmente farebbero capire che anche la direzione del traffico o la rimozione di un veicolo – negli orari in cui i suddetti ausiliari non prestassero servizio – SONO attività di polizia -e basta- senza complementi di specificazione o di luogo dietro.
Qualsiasi altra soluzione, compresa una fantomatica riforma od un fantomatico pacchetto sicurezza urbana, sarebbe solo un palliativo in attesa di questa ormai inevitabile necessità, tanto dei cittadini, quanto degli operatori di polizia locale e di quelli di polizia statale, che vedrebbero le loro fila accrescersi, quanto infine dai comuni che si vedrebbero sgravati dall’onore di mantenere migliaia di centrali operative, veicoli, vestizioni ed armamenti con un risparmio economico fin troppo evidente, quando invece la vestizione e l’armamento degli operatori che passerebbero alle Forze di Polizia avrebbe un prezzo in confronto irrisorio, stante la capillare presenza di centrali e la quantità di materiale cui possono accedere i Ministeri.