Storie di Guardie

Guardie nella Storia: Bass Reeves, il vero Django (ma anche il vero Tex)

Chiedo scusa ai lettori per la lunga assenza: è un periodo davvero pieno ed incasinato della vita personale e, tanto per cambiare, professionale (anche perchè purtroppo ci baso anche quella privata) e non solo il tempo, ma anche la forza di stare dietro al blog sono sempre più scarsi. Peccato, perchè di cose da dire ce ne sarebbero molte.

Ed una di queste “molte”, rimandata da mesi, è proprio un articolo dedicato ad un personaggio, storico, che passa però per due delle mie più grandi passioni: il cinema tarantiniano e il fumetto Tex.

E’ esistito, nel turbolento Far West protagonista di tante mie vignette della rubrica “ma è la storia” un personaggio che ha unito perfettamente le caratteristiche dello schiavo ribelle Django e dell’inossidabile ranger raddrizzatore di torti marcato Bonelli: si chiamava Bass Reeves, nato schiavo nel 1838, morto da marshall in pensione nel 1910.

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Bass Reeves, al centro, tra Django Freeman e Tex Willer

Bass nacque appunto nel 1838 in Arkansas, da una famiglia di schiavi di proprietà di William Steele Reeves – era in uso all’epoca che i nati schiavi prendessero il cognome del padrone – ed alle sue dipendenze si trasferì pochi anni dopo in Texas, dove servì il figlio di Reeves, George, che fu sceriffo e legislatore nel periodo in cui l’ex colonia messicana si unì ai giovani Stati Uniti d’America. Allo scoppio della Guerra Civile Americana George Reeves si fidava a tal punto di Bass da portarlo al suo seguito quando si unì all’esercito confederato. 

Non si è mai saputo in che modo Bass Reeves ottenne la libertà: una versione piuttosto accreditata- in un periodo in cui spesso è la leggenda  a vincere sulla realtà – lo vede litigare con il suo padrone dopo una partita a carte, al seguito della quale lo schiavo avrebbe picchiato il proprietario, si sarebbe aperto la strada a suon di pistolettate e sarebbe fuggito nel territorio, allora completamente inesplorato, dell’Oklahoma. 

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Mi piace immaginare la scena della fuga di Bass Reeves molto simile alla cavalcata furiosa di Django. 

Quello che è certo è che Bass Reeves visse per diversi anni tra gli indiani Cherokee, Creek e Seminoles, tutte nazioni abituate a dare rifugio ed accogliere nella loro comunità schiai fuggiaschi: capace di sopravvivere nelle desolate pianure del west e di comprendere le lingue di diverse nazioni indiane, nel 1865, al termine della guerra e la conseguente abolizione della schiavitù, Bass lasciò il territorio indiano per tornare in Arkansas, dove sposò la moglie Nellie Jellie, dalla quale ebbe 11 figli. 

Nel 1875, dopo dieci anni di vita campestre, l’ex schiavo fuggiasco si avvicinò alla  vita della Guardia: il famoso Isaac Parker, il “giudice che impicca”, fu nominato Giudice Federale dell’Oklahoma, lo stesso territorio ove Bass aveva vissuto con gli indiani, dei quali conosceva usi e costumi. Fu proprio per questa sua esperienza nella zona che venne nominato Vice Sceriffo Federale alle dipendenze del Giudice Parker e dello U.S. Marshall Fagan. Così Bass Reeves divenne la prima Guardia di colore al servizio della turbolenta legge del West.

Si trattava di un compito difficile: al di là dei conflitti, ancora in corso, con le tribù native, Bass Reeves e i suoi 200 colleghi dovettero vedersela con l’immigrazione massiva dall’est, la nascita di decine di città, di ferrovie, interessi e speculazioni, con il facilmente immaginabile strascico di bande criminali, ordine pubblico nelle neonate boom-town e le difficoltà di spostarsi in un territorio ancora per la maggior parte privo delle infrastrutture più elementari.

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La statua dedicata a Bass Reeves a Fort Smith. A destra, custodite in un museo, la sua pistola e una delle sue stelle. 

Nei 32 anni al servizio come “ufficiale di pace federale” nel Territorio Indiano Bass Reeves si distinse come uno dei più abili agenti del giudice Parker, affrontando i peggiori criminali dell’epoca, sommando abilità investigative e di ricerca a quelle come pistolero e tiratore. Si calcola che abbia personalmente preso parte all’arresto di oltre 3000 ricercati e delinquenti, uccidendone 14 in sparatorie durante le operazioni di polizia. 

Bass Reeves fu sempre molto vicino alla famiglia, che lo aveva seguito in Oklahoma al momento della nomina, e fu per lui un brutto colpo quando dovette arrestare uno dei suoi stessi figli, Bennie, accusato dell’omicidio della moglie. Efficiente come al solito, Reeves raggiunse il giovane, lo inseguì e riportò di fronte la giustizia.

Durante la sua carriera gli successe perfino di trovarsi dalla parte sbagliata della sbarra del tribunale: fu infatti accusato dell’omicidio di un “posse member” – una specie di poliziotto volontario- durante la caccia ad una banda di fuorilegge: al processo fu assolto poiché si stabilì che il colpo era partito accidentalmente. 

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Bass Reeves, seduto in prima fila, sfoggia chiaramente la placca di U.S. Marshall in questa foto che ci da un’immagine cui siamo poco abituati delle Guardie del Far West.

Nel 1907 l’Oklahoma divenne finalmente il 46th Stato U.S.A., e Bass Reeves, ormai 68enne, lasciò la stella di Marhsal Federale per prendere la placca di ufficiale di polizia del Dipartimento di Muskogee, che lasciò dopo meno di due anni, ormai malato, per andare finalmente in pensione.

Bass morì il 12 gennaio 1910. 

Schiavo, fuggiasco, guardia, cercatore di piste e di uomini, Bass Reeves ha influenzato decine di autori e registi, è apparso – direttamente o tramite personaggi ispirati – in film e videogiochi e sono sinceramente fiero di aver aperto con la sua storia una nuova rubrica che sarà dedicata alle Guardie della Storia.

 

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