Da tre o quattro ore mi sta arrivando da ogni parte un video relativo un intervento delle Guardie Cittadine di Taranto nei confronti di un corriere che, facendo evidentemente resistenza ad un controllo – pare per il divieto di sosta del furgone delle consegne – ha scatenato prima la reazione delle Guardie, che a loro volta hanno scatenato i difensori del popolo di passaggio, che mandarono il filmato ai giornalisti che lo diffusero facendo arrivare la cosa ai giornali nazionali fino all’Angelo della Morte e di conseguenza a Dio, in una replica tutta nostrana della Fiera dell’Est di Angelo Branduardi.
Inutile dire che tutto questo ha dato il via all’ennesima shitstorm globale contro gli odiati “vigili”, con special guest la Polizia di Stato che non solo ha inviato un equipaggio sul posto, ma che ha pure preso in consegna quello che a parte le grida del popolino era in teoria un fermato: tutto molto bello, speriamo che siano arrivati chiamati in supporto dal Comando – lo stesso che evidentemente non aveva un veicolo da mandare per il trasporto immediato – e non su chiamata di qualche cittadino perché altrimenti la misura sarebbe colma ben oltre la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso arrivando a sfondarlo dal peso dell’infamia.
Dal quel che si vede, ho pochi dubbi che la cosa finirà come tutte le situazioni del genere: viene chiesto il documento a qualcuno, questi si rifiuta, si lascia andare ad epiteti sugli operanti e magari prova ad allontanarsi, alche reagiscono – cattivi proprio – e lo bloccano nel pieno rispetto della legge – con qualche limite operativo a volte – e sicuramente senza nessuna violenza eccessiva oltre la resistenza del sospetto, nessun abuso, nessun bisogno di “salvataggio” come invece scritto da qualche scribacchino.

Perché se ti fermo ‘solo per la sosta’ al massimo ti prendi un verbalino, quando più spesso una semplice ramanzina.
Se invece quando ti fermo mi mandi a quel paese, rifiuti di declinare le generalità o dare un documento, magari ti allontani mandandomi a quel paese, ti corro dietro.
E se quando ti raggiungo spingi, sputi, tiri gomitate e calci, beh, ti ammanetto pure. Non per la sosta Per il dopo.
Nessuno viene ammanettato per la sosta vietata, la bici o l’attraversamento col rosso pedonale.
Per resistenza si. E che prima abbia fatto una sciocchezza o una rapina cambia davvero poco nel momento in cui la persona decide se fare o meno resistenza. Personalmente ho ammanettato per reazioni a controlli semplicissimi e in altre occasioni non ho avuto motivo di ammanettare sospetti di rapina.
Non decidiamo noi se usare la forza, lo decide la persona con il suo atteggiamento, perché va da sé che una volta che intimiamo l’alt, il controllo vada portato a compimento. Poi sulle sue conseguenza si vede di volta in volta, ma non esiste che perché ‘non è niente di grave’ passi il messaggio che puoi sottrarti a un controllo mandando pure a fanculo l’operatore.
Cosa pensereste di una Guardia, cittadina e non, che, di fronte un soggetto che dopo aver fatto il bullo si allontana indisturbato, alzasse le braccia sospirando ‘eeeh signora mia’ cercando l’approvazione dei passanti alla sua inattività?
Ve lo dico io: provereste umana pena e pensereste che non è adatto al suo lavoro, che ‘chissà cosa nasconde quello che è andato via’ o anche solo ‘eh si, forti solo con gli anziani e buoni solo per le soste’.
E allora, quando anche e soprattutto per la vostra sicurezza – ma davvero pensate ci freghi personalmente di uno col furgone dhl su un pedonale – siamo costretti a usare la forza su chi magari un giorno, forte di aver fatto lo splendido con noi ed essere impunito, farà qualche stronzata su altri, almeno, non improvvisatevi avvocati, giuristi e soprattutto non permettetevi di credere di essere in grado di giudicare il nostro operato quando non lo siete.
Ora io non sono quel che si dice un maestro di tecniche operative, ma in quei minuti di video non c’è violenza, non c’è alcun gesto di quelli che potrebbero potenzialmente causare lesioni particolari né si assiste a percosse gratuite: certo, ci sono spintoni, strattoni, tentativi di contenere, é così che funziona quando si tenta di fermare uno che non vuole essere fermato e che riesce a dare tanto filo da torcere proprio perché si evita di usare soluzioni più brutali e fortunatamente scorrette. Lui urla? Certo che urla: è la tecnica media di ogni fermato che voglia aizzare gli astanti contro le “guardie cattive”, anzi, se qualche rimostranza c’è da fare è sul fatto che non sia stato trasferito lontano dallo scenario prima e con un intervento più pronto di pattuglie in supporto.

Tuttavia, una cosa voglio aggiungerla, e va detta perché nel nostro profilo non è previsto essere il parafulmine di ogni odio sociale e il nostro stipendio è troppo basso per permetterci di sopportare il carico di cattiverie e maldicenze che sentiamo e leggiamo ogni giorno su di noi: ma ne valeva la pena? Davvero trasformare un preavviso in un verbale, o mandare una raccomandata alla ditta invece che contestare la violazione sul posto – tra l’altro ricordiamo che la bellissima legge italiana consente al cittadino di dirci “ho meglio da fare che darti retta: mandamelo a casa” – vale tutto questo? La gente aspetta video del genere più di ogni altra cosa, anela il piacere ed il potere di massacrare le Guardie – noi per primi – e noi andiamo a creare le situazioni per cui questi video vengono fatti? Ma perché? Ma lo meritiamo? E, soprattutto, lo merita la gente di poter avere la soddisfazione di sputare e massacrarci? Ho la targa? Ho la violazione? Pazienza se non mi faccio dare sul posto patente e libretto, pace, sopravvivo. Ben diverso se manca qualche elemento essenziale per identificare il trasgressore o l’obbligato solidale o se siamo di fronte a un crimine, si intende, ma, ripeto, per una violazione amministrativa, una sosta che manco dovrebbe essere un problema nostro, ne vale la pena?
Tranquilli che quando arriverà la denuncia del corriere e la più che totale chiusura della Magistratura a qualsiasi ipotesi di violenza nessun giornale lo dirà, e la gente continuerà a sputarci addosso.
Nella speranza che il Comando tarantino – preferirei il regista, ma ahimè – prenda provvedimenti nei confronti degli haters che stanno ballando sui cadaveri dei colleghi nonché dei giornalisti che li hanno aizzati con parole inconcepibili e mai viste verso qualsiasi altra forza, e soprattutto sperando che proprio i colleghi vengano tutelati da questa marea di fango, dico a tutti noi, di nuovo, ma ne vale la pena? Pensiamoci un momentino va, prima di andarci a prendere tutto questo.
Purtroppo non sono d’accordo con te.
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in che senso?
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Buon giorno a tutti e scusate l’intrusione; sono un operatore di Polizia Locale che da quasi 45 anni esercita tale professione, durante tutta la mia “carriera” professionale , ho sempre c ercato di fare il mio lavoro con spirito di servizio, con voglia e volontà di fare e con l’intento di tutelare l’onesto dal disonesto, la vittima dal persecutore, il vessato dal vessatore, non lesinando in impegno e dedizione al dovere, anche a rischio, svariate volte, della mia incolumità personale.Ho avuto la fortuna in tutti questi anni di attività lavorativa di fare la conoscenza e ptrestare servizio con tanti colleghi professionali, capaci e motivato che credevano nel loro lavoro. Ho cercato negli anni di inculcare questo credo professionale ( che io reputo dei valori positivi) a tanti giovani e a volte non motivati colleghi con i quali approcciavo per motivi di lavoro, sempre tenuto fede al motto ( trasmessomi dal mio primo Comandante, a inizio carriera quando avevo 21 anni), che recita questo :- mai cagionare un ingiusto danno al cittadino. Nonostante abbia sempre cercato di comportarmi con rispetto nei riguardi dei cittadini con cui approcciavo per motivi di lavoro , a causa sanzioni amministrative, denunce penali, arresti in flagranza di reato, sequestri veicoli e immobili ecc…., in tante occasioni ho ricevuto lo stesso trattamento dei colleghi di Taranto, e garantisco immotivatamente. E’ una cosa indegna che, solo perchè vestiamo QUESTA divisa, che comporta anche di sanzionare cittadini onesti che però momentaneamente hanno sbagliato, veniamo offesi, osteggiati nell’attività operativa, derisi, minacciati, vilipesi ecc, anche da quei cittadini che al momento stiamo tutelando. In qualsiasi altro paese del mondo quando la Polizia Locale ( che è presente su tutti i continenti del globo) opera, NON viene osteggiata dai cittadini, nè tanto meno viene scalzata o messa in ombra in corso d’opera da qualche poliziotto statale. Avendo parlato personalmente con un collega tatantino che attualmente presta servizio in un’Unione Comuni romagnola, questi mi ha raccontato la realtà dei fatti e garantisco che i colleghi di Taranto, palesando a parer mio una certa cautela, nel fare ciò, hanno operato secondo manuale.
In ogni modo se quelle persone che hanno osteggiato i colleghi nel procedere a un legittimo fermo per identificazione del personaggio riottoso rappresentano il popolo italiano, io mi vergogno di essere italiano.
William PRESEPI – Sovrintendente di Polizia Locale
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