Con il DPCM 1312 in firma domani, il Governo ha stabilito, anche in relazione alla situazione in atto e alla necessità di dare nuove possibilità ai giovani colpiti dalla crisi, di eliminare temporaneamente i requisiti di accesso alle carriere iniziali delle Forze di Polizia nazionali e locali: età, altezza, peso, sesso, forma fisica, precedenti e formazione non saranno più un ostacolo, venendo eliminati quindi tutti i test fisici e psico-attitudinali, che saranno verificati in sede di primo corso di formazione.
Eliminata la selezione concorsuale tradizionale, saranno infatti i vari corsi di allievo agente di Polizia di Stato, Scuole Regionali di Polizia Locale, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria il punto focale della crescita dei candidati fino al momento in cui, al termine di un percorso unificato della durata di 14 settimane, verranno decretati più o meno idonei al servizio e quindi inviati a destinazione presso la Forza prescelta o quella con più posti disponibili in base la posizione in graduatoria finale.
Alla notizia, la Polizia ha ovviamente perso completamente la testa e si alzano unanimi le reazioni dei vari sindacati: “quando noi io frequentavo la scuola ogni allievo era del peso giusto, dell’altezza giusta, del colore giusto” tuona il presidente dell’Autonomo Sindacato Polizia, rigettando come “perversione” qualsiasi lettura razzista del suo messaggio, “Avevamo tutti il nostro bravo giacomino” gli fa eco l’Italico Sindacato Autonomi Polizia, attirandosi le ire di tutte le associazioni possibili ed immaginabili “bei vecchi tempi qui, quando fin dove l’occhio poteva spaziare si vedevano solo giacomini” ripete a papera l’Unitario Sindacato Polizia Lavoratori Locali, poi rassicurando gli iscritti “non pensiate che ci piaccia ripetere quello che dicono i rappresentanti delle Polizie di Stato “che puttanata!” chiude con rara veemenza il Sindacale Coordinamento Autonomo.
Col diffondersi della notizia sui social si notano invece le reazione entusiastiche di centinaia di persone che non avevano mai sognato di diventare agenti, già pronte a mandare la loro domanda: tra i commenti più entusiastici spiccano quello di una guardia armata già famosa per le sue intemperanze, l’interesse di un gigantesco fiorista specializzato in corone funebri, l’ottimismo di una piccola e gracile ragazza di origine immigrata, le speranze di un giovane ai limiti dell’obesità vittima di bullismo, la non scontata decisione di un classico “uomo medio” che pur contro le proteste della moglie avrebbe già fatto le valigie e perfino una ricca ereditiera attirata dal conoscere persone che altrimenti non avrebbe mai potuto frequentare ed orgogliosa di scrivere che vuole fare “la poliziotta”.
Lo stesso decreto permette inoltre ai cittadini colpevoli di reati minori di accedere alle Accademie di Polizia in luogo dei lavori socialmente utili così da poter essere reintegrati nella società ed educati al rispetto della legge: il primo di questi sembra sarà un giovane parcheggiatore che in un raptus avrebbe distrutto la macchina di un cliente cafone, e da indiscrezioni pare che sarà accompagnato da un giovane attore di strada e ventriloquo senzatetto di origine centrafricana, se l’esperimento andrà a buon fine le porte delle Scuole si apriranno anche per altri detenuti.
Il Decreto è stato scritto soprattutto per togliere il monopolio delle case editrici specializzate in libri di testo preparatori ai concorsi e in seguito le recenti notizie di trucchi e truffe da parte di aspiranti ed appartenenti per favorire l’arruolamento di raccomandati.