Sappiamo tutti che molte Guardie Cittadine si struggono – o crogiolano, in base la convenienza – nella dolorosa convinzione di essere da meno delle Forze Statali, che siamo i Calimero delle Forze di Polizia, che non contiamo nulla, che nessuno ci vuole bene e via così. Intendiamoci, il ragionamento ha le sue basi, ma usarlo come scusa per rifiutare o piegare il nostro dovere verso il basso nel tentativo di avere quante meno rogne – e soddisfazioni conseguenti – possibili è il peggior modo per poter un giorno ottenere un minimo riconoscimento.
Proprio per spezzare queste funeste convinzioni A me le Guardie ha avuto modo di incontrare un collega torinese il quale, proprio mentre leggete queste righe, potrebbe già essere ai confini del nostro continente a garantire la sicurezza ed il mantenimento della pace in una delle zone più calde d’Europa: il confine tra la Russia e la Georgia.

Si tratterà di una missione di monitoraggio, alle dipendenze del Ministero degli Esteri europei, a garanzia del cessate in fuoco in vigore, portata avanti con l’utilizzo di droni e altri strumenti di controllo con lo scopo di segnalare alle autorità dell’Unione ogni eventuale problema lungo la linea di confine. Il collega avrebbe avuto anche la possibilità di partecipare come formatore delle Forze di Polizia locali, ma era un ruolo per il quale era richiesta una missione pregressa: vorrà dire che se ne parlerà il prossimo anno.
La cosa che a noi interessa di più, comunque, è che la selezione cui ha partecipato aveva come requisito preferenziale l’appartenenza ad una delle Forze di Polizia europee. C’erano Guardie di tutta l’Unione: carabinieri, agenti di scotland yard, della police francese, delle varie landpolizei tedesche, ed al collega è stato riconosciuto il ruolo di poliziotto. Evidentemente, per l’Europa, non siamo Calimero, e non lo siamo perché la valutazione viene fatta sull’operatività, non sull’inquadramento contrattuale e, al di là delle raccomandazioni volte ad una equiparazione di questi due fattori giunte più volte al nostro paese da parte del Consiglio europeo, al momento non c’è nessuno, in Europa, che rifiuti di considerarci i poliziotti che siamo.

Per partecipare alla selezione, si diceva, al collega bastava far parte della Polizia Locale – o meglio, di una polizia – ed iscriversi al portale Goalkeeper della farnesina, una piattaforma che tiene il conto del personale italiano , massimo 300 persone all’anno, impegnato in missioni di pace per conto dell’Unione. Un altro requisito era il nulla osta preventivo da parte dell’Amministrazione di appartenenza, nel caso in specie il Comune di Torino, allo spostamento, in caso di valutazione positiva, per diversi mesi in territorio straniero e quindi essere indisponibile per il normale servizio.
Una volta ottenuto l’incarico, vi sono alcuni viaggi a Bruxelles per sistemare la parte burocratica, tra cui il rilascio del passaporto diplomatico europeo, e la “partenza per un’avventura”, per citare Lo Hobbith, della durata di un anno e della quale si porterà il ricordo per tutta la vita.
Un’altra opportunità che ancora per una decina di giorni – il bando scade il 16 di questo mese – sarà alla portata di mano di tante Guardie è l’assunzione temporanea quale doganiere europeo: Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, assume infatti 700 unità per presidiare i confini dell’Unione, e si valuta che nei prossimi anni il numero potrebbe crescere fino a 10mila. Il servizio, della durata quinquennale, si divide in tre diversi livelli di cui 2 richiedenti la laurea e tutti con il comune denominatore di avere almeno due anni di esperienza in attività di polizia. Da nessuna parte è esclusa la partecipazione della Polizia Locale italiana e il mantenimento del posto di lavoro originale è ovviamente garantito.

Chi verrà selezionato dovrà sottostare in primis ad un periodo di addestramento della durata di sei mesi ed essere quindi inviato a destinazione entro gennaio 2021. Ci sto seriamente pensando.
Facendo quindi i nostri auguri al collega in partenza per la Georgia, ringraziamolo per averci dimostrato una volta in più che la Polizia Locale non è la serie B delle Forze dell’Ordine italiane ed è rispettata come tale dall’Unione Europea.