riflessioni

Siamo tutti Guardie, e non siamo divisi in gironi

Questa che vedete era uno dei primi sfondi di A me le Guardie. Forse il primo, che aveva un semplice messaggio: siamo tutti Guardie.
AMELEGUARDIEFINALMEDIO
 
Poi ho iniziato con le analisi, la storia, le notizie e tutto il resto sulla Polizia Locale. Ho iniziato anche a staccarmi da alcune Guardie, soprattutto per l’atteggiamento di alcuni nei confronti della Polizia Locale, ad approfondire il Corpo di cui mi onoro di fare parte ed a studiarlo, conoscerlo, diffonderne le lotte e le rivendicazioni. Raramente ho parlato delle lotte di “altre Guardie” perchè conosco la nostra situazione e non quella della Polizia penitenziaria piuttosto che della Finanza. Nel diffondere le notizie ho cercato di mantenere il focus sulle Guardie Cittadine perchè, siamo sinceri, dell’ennesimo clone di Puntato o di Sostenitori e di Siamo tutti Cretini, non ce n’era il bisogno. 
 
E dire che all’epoca, per non farmi dire “di parte” avevo proprio messo su questa immagine in prima posizione un’altra forza.
Sebbene oggi io sia fieramente l’amministratore di A me le Guardie…Cittadine e non vorrei mai essere un tipo di Guardia differente, la convinzione alla base di questa immagine è ancora ben radicata in me: al di là dell’atteggiamento dei singoli, siamo tutti UGUALI.
 
E quindi in questo mio spazio e nei social ad esso collegati non accetto Guardie che abbiano atteggiamenti di superiorità o scherno verso altre. Che si parli di un ufficiale verso la truppa, di un comandante verso l’appartenente di un’altra forza, di un membro di qualsiasi reparto verso chiunque altro.
 
Non le accetto contro nessuna Guardia. Nemmeno volontaria, pur se per primo ho diverse perplessità sulla loro figura. Tanto meno su Guardie che prendono 8,5 o 3 euro all’ora per sorvegliare, armati o meno, negozi, centri commerciali e chi più ne ha più ne metta.
 
Appoggio la lotta di qualsiasi categoria di Guardie per ottenere il riconoscimento del loro status fino al giorno in cui potremo tutti dire di essere appartenenti ad un unico comparto, quello della Sicurezza e del Soccorso. Un Comparto dove vorrei vedere un giorno tutti gli appartenenti alle Polizie Statali e Locali, alle Vigilanze Private, ai Vigili del Fuoco ed agli enti di Pronto Soccorso uniti e descritti a livello giuridico, compartimentale, economico, formativo e di collegamento. Una legge che ci imponga lo spirito del Primo Soccorritore, quello spirito che troppo spesso dimentichiamo perchè siamo troppo schiavi del maledetto campanilismo italiano, espresso in questo caso nei confronti delle altre divise. Non succede solo nelle divise armate, sia chiaro: troppe volte ho visto volontari di Croce Rossa svilire quelli delle Misericordie, o Infermieri ed autisti professionali del 118 svilire i volontari, o volontari sentirsi migliori degli OSS, e  Vigili del Fuoco ironizzare sulla protezione civile, e discontinui risentirsi con i permanenti e via così. Un circolo vizioso dove ognuno pretende di spiccare e non accetta che si voglia livellare tutti ad un solo concetto: quello dei First Responders.
firstresponders
Soprattutto noi Guardie Cittadine, spesso vittime delle parole e dei giudizi di altri, in divisa e non, dovremmo capire l’importanza di forgiare una mentalità del genere. Eppure anche tra noi vedo chi ha bisogno di sentirsi superiore, di cercare un “subalterno” da disprezzare e sminuire. E addirittura vedo Guardie Giurate affannarsi nell’attaccare i “portierato” o “servizi fiduciari”. 
No signori. Finché saremo convinti che ci siano “Guardie meno Guardie” il rispetto e la vicinanza verso  questa o quella divisa sarà data dalla convenienza o dall’autocompiacimento non usciremo dal circolo vizioso della mediocrità in cui ristagnano indistintamente TUTTE le Guardie italiane.
Quella mediocrità che, in questo 2019, ha portato 62 uomini e donne in divisa a togliersi la vita:
-15 polizia di stato;
– 16 carabinieri;
– 10 polizia penitenziaria;
– 6 guardia di finanza;
– 5 polizia locale;
– 7 forze armate;
– 1 vigile del fuoco;
– 2 guardia giurata.
Impareremo mai da tutto questo o, quando ci conviene, anche per noi stessi diventiamo solo NUMERI, salvo postare un laconico RIP sotto l’ennesimo post su un lutto, sempre all’occorrenza sottolineando che “noi” siamo diversi da “quello che, appartenente a quel corpo” ha deciso di porre fine alla propria vita?
Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...