Polizia Locale · riflessioni

Una riforma in retromarcia per le Guardie Cittadine

E’ successo di nuovo. Ho dovuto giustificare che noi Guardie Cittadine OSIAMO occuparci di Polizia Giudiziaria ed arrestare delinquenti. Una guerra. A qualcuno questo proprio non va giù. Come osiamo avere nuclei anti droga e fare servizi anti predatoria? Come osiamo rischiare di inficiare il lavoro delle ben più capaci sezioni investigative delle Forze di Polizia nazionali? Come osiamo non capire che tra il poliziotto che fa le multe alle soste e quello che fa antimafia c’è la stessa dignità, ma ognuno deve stare nelle sue competenze?

Tesi alla quale pure crederei se non fosse che chi la esprime spesso di “multe” e viabilità non vuole sentire parlare  nemmeno per sentito dire e rimarca che quelle “non sono suo compito”. Pari dignità, ma state al vostro posto. Tendenza peraltro confermata quando si parla degli ottimi agenti locali alle prese con droga, falsi documentali e tutela fasce deboli: coerenza vorrebbe che, con tale pensiero, si propugnasse per un loro trasferimento ai ben più degni enti statali. Invece no. Dovrebbero occuparsi delle loro “competenze”. Quelle che non abbiamo, perchè da nessuna parte è scritto che siamo più o meno competenti su questo o quel reato e tantomeno sono specificate limitazioni operative alle nostre qualifiche di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza.  Mi chiedo allora come mai non scriviamo tutti semplicemente “Polizia” su auto e divise, mantenendo pure eh le organizzazioni attuali, ma non facendo distinguere al cittadino a che amministrazione appartengono gli operanti. 

Qualcuno vorrebbe ce le limitassimo da soli, magari rispondendo, mentre facciamo la sosta o la cacca di cane alla sorella di una vittima di overdose o al padre che ha la figlia schiava della droga, che “non è compito nostro fare queste indagini”, ovviamente nel mentre pretendendo che ci rispettino invece di prenderci a ceffoni come sarebbe giusto e corretto.

Con questo nuovo governo, però, c’è la possibilità di mettere fine a questi annosi problemi: il governo giusto che può abbattere le qualifiche di una “Forse” di Polizia e chiarire una volta per tutte che NO, non è compito dei Vigili contrastare i reati. Ecco la vera riforma che ci vuole: altro che 121 o contratto pubblico: netta separazione di legge tra le Forze di Polizia e noi, senza dubbi di confusione quando serve qualcuno che copra buchi, vuoi per interventi o in aliquote in procura o ai seggi. 

Ho inventato i seguenti 7 articoli che potrebbero far felici tutti, in primis molti di noi, e che secondo me abbiamo visto nascere il governo che potrebbe davvero approvarli. 

guardia urbana

Art. 1 – Istituzione del Settore Vigilanza Urbana

I Corpi ed i Servizi di Polizia Locale sono sciolti ed il loro personale è fatto confluire nel “Settore Vigilanza Urbana” di cui ogni comune deve dotarsi. 

Gli appartenenti ai “Settori Vigilanza Urbana” sono soggetti a contrattazione di tipo privatistico, ai sensi del TUEL. I comuni stabiliscono i termini e gli orari di servizio in sede di contrattazione decentrata, nonché le forme di incentivo e di riconoscimento dei premi di produzione e di raggiungimento degli obiettivi del singolo appartenente.  

Art. 2- Inquadramento del personale

Gli appartenenti ai Settori si dividono nei ruoli di Istruttori di Vigilanza – Vigili –  per il personale inquadrato nella categoria C ed Addetto al coordinamento e controllo per il personale inquadrato nella categoria D.

Il Settore di Vigilanza Urbana ha un suo Dirigente. 

Art. 3- Qualifiche del personale

Gli appartenenti ai Settori nei limiti del comune di assunzione e dell’orario di servizio, rivestono la qualifica di Agente di Polizia Amministrativa a competenza generale e specifica in materia di commercio, igiene, regolamenti locali, nonché di di Polizia Stradale e anche di Polizia Giudiziaria limitatamente alla flagranza dei reati procedibili di ufficio su cui dovessero imbattersi durante il servizio ordinario e di quelli originati dalle attività sanzionatorie poste in essere quali agenti di polizia amministrativa.

Gli appartenenti al ruolo Addetto al coordinamento e controllo rivestono la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria per i soli reati in materia edilizia ed ambientale e dispongono del personale dipendente nella gestione degli illeciti penali di propria competenza.

In caso di arresto o di qualsiasi altra  attività di Polizia Giudiziaria  gli appartenenti ai Settori Vigilanza consegnano nell’immediatezza  le fonti di prova e la custodia dell’autore del reato a personale delle Forze di Polizia dello Stato.

L’autorità Giudiziaria può, tramite accordo col Dirigente del Settore Vigilanza Urbana, avvalersi di appartenenti al Settore, dando loro particolari deroghe alle normali limitazioni alla qualifica di Agenti di Polizia Giudiziaria.

L’autorità Giudiziaria, di Pubblica Sicurezza e le Forze di Polizia dello Stato si avvalgono del Settore Vigilanza Urbana per la notifica di atti di polizia giudiziaria e amministrativa.

Art. 4 – Uniformi e veicoli dei Settori di Vigilanza 

Le Regioni legiferano sulle livree e le divise degli appartenenti ai Settori Vigilanza Urbana in modo che non possano generare confusione con le forze di polizia dello Stato. Le divise ed i veicoli riportano la dicitura “Vigili Urbani” ed un codice identificativo univoco del mezzo e del personale.

I veicoli dei Settori Vigilanza Urbana sono dotati e fanno uso dei sistemi di emergenza visivi ed acustici ai sensi all’articolo 177 del CdS. 

Art. 5 – Ausilio alle Forze di Polizia dello Stato

 L’autorità Locale di Pubblica Sicurezza può avvalersi del personale del Settore Vigilanza per l’ausilio alle Forze di Polizia dello Stato in occasione di manifestazioni politiche od eventi sportivi o culturali per la sola gestione della viabilità all’interno di dette manifestazioni.

Art 6 – Armamento e strumenti di autotutela del Personale di Vigilanza Urbana 

In virtù dei rischi cui sono esposti gli appartenenti al Settore Vigilanza visto l’obbligo di intervento nella flagranza di fatti costituenti reato e l’incognita rispetto le persone cui si potrebbero trovare ad intervenire quali Agenti di Polizia Amministrativa i comuni provvedono a richiedere alla competente prefettura il rilascio del Porto d’Armi per Difesa Personale, che lo rilascia a seguito l’accertamento dei requisiti individuali. Il personale che ritenesse di armarsi deve portare, quando in divisa, l’arma assicurata in cintura, secondo quanto stabilito per il personale dipendente dagli Istituti di Vigilanza  privata. 

Il Comune è tenuto a fornire agli appartenenti, anche coloro che non ritenessero di necessitare di un’arma per lo svolgimento del loro servizio, strumenti di difesa non letali e di libera vendita quali spray al capsicum e di ritenzione quali manette ed altri strumenti necessari alla protezione degli operatori con particolare riferimento agli interventi su TSO eseguiti quali agenti di polizia amministrativa sanitaria. 

Il Comune è tenuto ad iscrivere gli agenti che ritenessero di volersi armare alla più vicina sezione TSN quali iscritti obbligatori, con le stesse modalità con cui sono iscritte le Guardie Giurate dai rispettivi Istituti di Vigilanza. 

Il comune può avvalersi del personale del Settore Vigilanza che ritenesse di armarsi per i servizi di guardia ai beni di proprietà dell’Amministrazione.

Art 7- Funzioni di Protezione Civile

Il personale del Settore Vigilanza Urbana ha piene funzioni di Protezione Civile, tanto in caso di calamità quanto di emergenze od urgenze locali ed è all’uopo formato per poter gestire le emergenze. Nella funzione di Protezione Civile gli appartenenti del Settore Vigilanza Urbana coadiuvano il personale sanitario in caso di interventi urgenti su persone difficilmente raggiungibili ovvero aprono strada ai veicoli di soccorso per agevolarne il servizio. Il Settore Vigilanza Urbana coordina eventuali gruppi di Volontari di Protezione Civile presenti nel territorio comunale. 

vigilotto

Eccoli qui. Sette articoli. Sei articoli in cui si dice chiaramente che siamo controllori comunali, impiegati con contrattazione separata, ma legata al comune e privatistica. Senza alcuna possibilità di indagine, ma con l’obbligo di intervenire in flagranza di reato tanto caro ai Sindaci per giocare agli sceriffi, con la piena competenza in materia di Codice della Strada, sanzionamento amministrativo e notifica, così da tenere ben impinguate le casse, con la possibilità per Magistratura e Prefettura di usarci a loro piacimento e perfino la possibilità di decidere noi se riteniamo di armarci per evitare di venire ammazzati nel caso ci si imbattesse in un reato procedibile di ufficio tra un verbale, una scuola e una notifica.

Contenti i colleghi che non ci ritengono polizia: verissimo, così non lo siamo più, siamo personale che svolge una funzione amministrativa a rischio e che può essere armato per questo. Anzi, può armarsi, visto che l’unico obbligo del comune è farmi avere il porto d’arma e farmi andare a sparare 3 volte l’anno (almeno quello eh).

Ed almeno non rischiamo più una denuncia se, quali Agenti di Pubblica Sicurezza e Polizia Giudiziaria come siamo ora, andiamo a farci una pizza fuori territorio senza passare per casa a mollare l’arma. 

Così siamo contenti pure noi stronzi entrati in servizio convinti di fare le Guardie Cittadine, che continueremo a girare cercandoci dei pirati della strada e dei reati da combattere, senza però nemmeno avere lo sbattimento di scrivere gli atti, dovendo consegnare subito gli arrestati alle Polizie Statali: evidentemente non le Guardie che l’Italia merita, ma quelle di cui ha bisogno. Che facciano le multe, le notifiche e le indagini sui rifiuti, ma siano spendibili per la sicurezza e le necessità delle autorità statali.

E tutto senza più, davvero, alcun tipo di sovrapposizione! 

cavalierioscuri1

Forse è davvero questa la riforma che si deve avere il coraggio di perorare. 

8 pensieri riguardo “Una riforma in retromarcia per le Guardie Cittadine

  1. spero che il tuo articolo sia particolarmente sarcastico, perché nella mia attività professionale di ogni giorno, mi chiamano e mi coinvolgono nelle attività di polizia per sapere cosa dice la mia professionalità. Forse e il caso di cambiare approccio non legge. Essere colleghi ognuno nel suo lavoro proprio. Cambiamo modello comportamentale e forse………..

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  2. Ma forse è veramente il momento di spogliarsi e fare i semplici impiegati, tanto i comuni sono tutti sotto organico. Tanto della nostra assenza o presenza nessuno se ne accorge ed allora facciamo tutti contenti così non ci sarà più il reato di lesa maestà, perché parliamoci chiaro i primi a non crederci ed essere uniti siamo tutta la Categoria, poi a molti non interessa, a molti va bene così a molti da fastidio. Però dovremmo farlo veramente tutti e 60.000 consegnare le divise a Montecitorio e che lo facesse qualcun’altro. Be tanto è inutile parlare siamo figli di un dio minore con la pretesa di fare i poliziotti.

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      1. Voglio spiegarti il mio punto di vista:piuttosto che essere considerati polizia di serie b (perché questo ci considerano, non dico lo siamo ma tant’è) secondo me sarebbe meglio “specializzarsi” nel cds e verbali amministrativi, magari fare solo quello ma saperlo fare bene, lasciando la competenza sui reati agli altri.

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      2. SIamo già più che specializzati sul cds e amministrativo e facciamo benissimo anche il resto. Fare solo quello che gli altri non vogliono fare, quello sarebbe accettare la serie B.

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