Mettetevi comodi perchè sarà un articolo molto lungo. Il 13 marzo scorso è stato depositato in commissione affari costituzionali della Camera il primo passo per quello che potrebbe diventare il percorso volto alla riforma o quantomeno all’aggiornamento delle norme sul lavoro delle Guardie Cittadine. Il problema però è dato dal fatto che una prima analisi sarà fatta per capire quale scegliere tra ben SETTE proposte diverse. Sette proposte attenzione, che non sono quelle derivate dalla richiesta analisi di ulteriori DUE proposte fatte dall’onorevole Sibilia ai nostri rappresentanti, ma bensì proposte indipendenti da parte di diversi deputati. Questo vuol dire che a quanto sembra, in un esempio di coordinazione perfetto tra Camera dei Deputati e Ministero dell’Interno, attualmente vi siano le citate SETTE proposte alla Camera più le varie contro-proposte alle DUE leggi presentate dal Sottosegretario alla rappresentanze. La somma allo stato attuale fa circa 14 proposte diverse inviate o passate in mano a qualche esponente del Governo.
Come suggerisce il titolo dell’articolo per il momento cercheremo di concentrarci sulle sette proposte giunte in Commissione Affari, dalle quali, oltre all’augurio che si riesca ad arrivare ad un testo unico su cui discutere – nemmeno vogliamo immaginare più discussioni contemporanee su più leggi aventi lo stesso obiettivo- possiamo recepire quantomeno quali sono le linee guida dell’attuale corrente politica nell’immaginare il nostro futuro. A questo proposito si consiglia a tutti la lettura del DOSSIER DI DOCUMENTAZIONE redatto dal Servizio Studi della Camera: sono 13 pagine che riassumono in maniera più che ottima il contenuto delle varie proposte.
Ed è proprio da una prima analisi delle leggi che abbiamo una prima delimitazione di quello che sembra essere il nostro futuro: discutendo con un collega sul significato semantico di “Riforma” si è giunti alla conclusione che qui di “nuova forma” non c’è nulla. Ci sono varie chiarificazioni, aggiornamenti, ammodernamenti di una forma che è attuale, ma non c’è alcuna vera e propria rivoluzione. Le stesse introduzioni alle proposte parlano tutte di un adeguamento, un aggiornamento, ma nessuno punta il dito su una vera necessità di riformare il comparto o di unirlo a quello Sicurezza, tanto che infatti NESSUNO propone l’ingresso delle Guardie Cittadine nelle Forze di cui alla legge 121/81: quasi tutte di parificano a livello tutelare, alcune inseriscono”e alle Polizie Locali” quando si parla di banche dati, qualcuna parla di contratto pubblicistico, ma NESSUNA prevede che noi si passa nella legge dedicata alle forze statali. Ed a conferma di questa tendenza si sottolinea che praticamente tutte le leggi in discussione mantengono la nostra strettissima dipendenza sindacale, prevedendo consorzi ed unioni, certo, ma manca proprio quella volontà politica di separare il nostro destino e la nostra funzione da quella dell’organo politico ed in generale dall’ente locale. Niente organizzazione provinciale o regionale distaccata quindi, ma sempre una marcia a pari passo con quella del comune, con qualche discrepanza quando si parla di autonomia del settore, ma almeno con una generale tendenza a metterci in un diverso “cesto” rispetto i normali dipendenti comunali. Una magra soddisfazione comunque.

Chi può farsi una ragione di questa cosa, ovvero del fatto che anche se non abbiamo più il nome – in nessuna proposta – di Polizia Municipale e tantomeno di “Vigili Urbani”, restiamo sempre incardinati in una struttura Locale – solo un testo infatti prevede la possibilità perfino di una sovra organizzazione regionale e comunque con limitazioni – può andare avanti nella lettura ed arrivare all’analisi dei testi. Un’analisi che, ormai chiara la situazione “professionale”, andrà a valutare invece l’importantissimo aspetto della dignità e della sicurezza del singolo operatore e del buon nome del Corpo, attraverso la comparazione di quelli che sono, nelle varie proposte, i punti fondamentali che A me le Guardie ha sempre voluto sottolineare nel delineare la nostra figura: le Qualifiche cui siamo investiti, la loro validità temporale e territoriale, gli strumenti di autotutela e la dotazione di armi senza limitazioni di sorta al loro porto, la formazione, la copertura territoriale nell’arco delle 24 ore, l’autonomia dei comandanti, il contratto di lavoro e le relative tutele previdenziali e pensionistiche, l’accesso alle banche dati delle Forze di Polizia ad ordinamento statale, la lotta al precariato.
Per dare un primo punto di riferimento ho creato questo schema riassuntivo estremamente semplificato, volendo, cliccando sul “numero”, vi si apre il link ad ogni proposta:
NODI |
|||||||
Qualifiche | PG,PS, priorità stradale | PG,PS | PG prioritariamente per competenza giudice di pace, ausiliari PS | Prevede compiti prioritari di polizia amministrativa, poi PG e PS | PG e PS | PG e PS | PG,PS, forza pubblica, |
Estensione qualifiche | Territoriale | Pg no limiti,Ps territoriale | territoriali | territoriali | Territoriali, estese per indagini iniziate nel territorio. | Non vedo limiti di sorta | Territoriali |
Armamento | Previsto, regolamento per porto fuori servizio. | Previsto, no limiti di porto. | Facoltativo, porto senza limitazioni | Previsto regolamento per porto fuori servizio | Previsto, no limiti di porto. | Previsto, no limiti di porto | Previsto, no limiti di porto |
Strumenti (baton spray e DPI) | Previsti da legge regionale | Non citati. | Facoltativi, compresa arma lunga | Previsti da legge regionale | Non trovati | Previsti ed obbligatori | Facoltativi da legge regionale |
Formazione | Regionale | Regionale | Regionale | Regionale | Regionale | Regionale | Regionale |
Dipendenza | Sindaco | Sindaco | Sindaco | sindaco | Sindaco | sindaco | sindaco |
Copertura | Consorzi | Consorzi minimo 15 agenti | Consorzi meno di 5000 ab | La regione individua gli ambiti | Obbligatoria unione fino 15mila ab. | Consorzi minimo 15 agenti | Facoltativa |
Sindaci | Indirizzo amministrativo e di controllo | Indirizzo amministrativo | Più potere di ordinanza e controllo | Indirizzo amministrativo | Indirizzo amministrativo, pene accessorie alle ordinanze | Controllo amministrativo | Come ora |
Comandanti | Autonomia organizzativa | Elenco pubblico regionale | Nessun cambiamento | Elenco regionale | Elenco regionale | Elenco regionale | Come ora |
Contratto | Pubblico | Privato, comparto autonomo | Pubblico | Privato, comparto EELL | Privato, comparto autonomo | Privato, comparto autonomo | Pubblico |
Tutele | Pari fdo naz. | Pari fdo naz | Pari fdo naz. | Pari fdo naz. | Pari fdo naz. | Pari fdo naz. | Pari fdo naz. |
Banche dati | Si | si | Si, agli UPG | SI | ? | SI | ? |
Ausiliari | Non citati | Non citati | Non citati | Previsti | Previsti, anche viabilità. | Previsti | Non citati |
121 | NO | NO | NO | NO | NO | NO | NO |
Note | discreta | Prevede numero unico | Prevede la Polizia provinciale , non abroga la 65. | Prevede numero unico | Prevede numero unico
BUONA |
Prevede numero unico
BUONA |
Non abroga la 65 |
Come possiamo vedere, bene o male tutte le leggi ci confermano le qualifiche di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza, alcune ne specificano altre, diverse le considerano inglobate nelle due principali. inoltre tutte le leggi tendono a sottolineare una nostra specificità nel comparto della Polizia Stradale in ambito urbano, quasi tutte le leggi ci limitano al territorio, in un caso abbiamo l’estensione per le indagini per fatti iniziati in esso (705) in un caso non ho trovato limiti (837) in altri venivano considerate “riattivate” in caso di flagranza anche fuori territorio.
Tutte le proposte prevedono l’armamento, in un solo caso facoltativo (255), e bene o male tutte riconoscono il porto senza limitazioni dell’arma, in un paio di casi (318,451) demandano ad un successivo decreto ministeriale la questione del porto fuori servizio. Gli strumenti di protezione diversi dalle armi sono previsti spesso in modo facoltativo o non menzionati, solo la proposta 837 li menziona come obbligatori senza demandare a leggi regionali la questione.

Come anticipato tutte le leggi sottolineano la nostra dipendenza dal Sindaco o dal Presidente della Città Metropolitana, alcune aumentandone anche i poteri, tutte le proposte, inoltre, prevedono elenchi regionali per i comandanti.
Nessuna proposta, pur se molte prevedono l’istituzione di consorzi, obbliga il servizio nelle 24 ore.
Sul contratto molte proposte mantengono l’assetto privatistico, spesso con la creazione di un comparto particolare all’interno del contratto EELL, tre proposte aprono al contratto pubblico. Tutte le proposte, in varie forme, ma esprimendo lo stesso concetto, intendono parificare le tutele pensionistiche e previdenziali a quelle dei Corpi Statali.
Tre proposte prevedono la figura dell’Ausiliario del Traffico dandogli una chiara e precisa collocazione, la proposta 705 va oltre dando loro anche competenze viabilistiche, diverse proposte trattano la possibilità di distacchi tra comandi e procure, nessuna prende in considerazione un evidente divieto di ricorso al precariato o un obbligo di servizi minimo in coppia.
Nessuna proposta parla di inclusione nella legge 121, anche se molte danno accesso allo SdI agli Ufficiali di Polizia Giudiziaria e prevedono l’inserimento nel sistema del Numero Unico Emergenze 112.
In definitiva A me le Guardie, preso atto che non esiste intenzione di una vera RIFORMA quando semmai di un aggiornamento della normativa agli standard attuali della società e del mestiere, non può che vedere nelle proposte 705 ed 837 le soluzioni migliori per quanto concerne qualifiche e strumenti, pur non prevedendo queste il comparto di diritto pubblico, ma un comparto riservato all’interno del settore Enti Locali: risolto questo problema, però, magari aggiungendo il paragrafo dalle norme che invece definiscono la necessità di un contratto di tipo pubblicistico, siamo di fronte alle uniche proposte che vedo dare risalto e rispetto alla nostra dignità di operatori di polizia.
Le restanti normative, per diversi motivi per cui non sto a dilungarmi, non danno invece la restante svolta, anche sociale e culturale, necessaria.
Staremo a vedere come si evolverà la faccenda.
Mi viene da parafrasare la famosa frase di ottobre rosso, bravo coglione hai ammazzato tutti …..forse non era proprio così, ma rende bene l’idea
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Siete grandi
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Ragazzi,la cosa da togliere immediatamente e la competenza del consiglio comunale a deciere se armare o no,cosi la mamma di famiglia o ilpacifista leggittimamente votato ci mandi in strada senza arma;pur chiedendo l’interveto quando è in pericolo.
L’altra cosa è che nessunovparla mai dell’altra metà del cielo. I quais 5000 comuni meglidire quelli sotto 2000 abitanti dove non esiste la polizia locale o l’unico vigile porta il pulmino dello scuola bus.
Possiamo renderci indispensabili solo se i grand comandi aiutano sostengono con i strumenti i colleghi abbandonati nei piccoli comuni .Solo cosi dimotreremo di essere indispensabili e forse proporranno una legge decente.
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