Storie di Guardie

Storie di Guardie: il Fesso del Giorno

Quella che si racconterà nelle prossime righe è, una volta tanto, una storia divertente. Reale, ma buffa, chiusasi con le risate di un magistrato al telefono che quasi non credeva a quello che gli stava venendo detto. Nessuna tragedia, nessun intervento pericoloso e nessuna riflessione amara. Questa volta ci fa un po’ di sane risate su quello che può capitare in pattuglia, ripercorrendo con questa vicenda tutte le volte che, in servizio, ci si è divertiti. Perché se il nostro lavoro è il più bello del mondo è anche perché, fondamentalmente, ci divertiamo nel farlo. Anche e soprattutto grazie a fenomeni quale quello che gli stessi operanti han definito “il fesso del giorno”.

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“Avevo sospettato fosse della polizia, ma non me ne è fregato un c***o” questo ci ha detto, una volta ammanettato, un ladro che aveva appena forzato la portiera di una nostra auto di servizio per impossessarsi del contenuto di due zaini adagiati sui sedili posteriori. Eravamo in zona,con l’auto civetta,blu, a doppia antenna, con tanto di paletta sul cruscotto, per alcuni esposti relativi il degrado urbano. Stavamo distanziati uno dall’altro, a vista, quando ho notato il mio socio partire a passo veloce “puntando” un tizio che si allontanava dall’area dove appunto avevamo lasciato l’auto. L’ho raggiunto capendo che da un momento all’altro avrebbe fermato la persona cui si era accodato, ed, infatti, appena lo ha bloccato mi sono lanciato a dargli una mano ad ammanettarlo, tra l’altro senza sapere bene cosa avesse fatto: avevo intuito, naturalmente, che si trattasse di un ladro, ma dalla mia posizione non avevo visto cosa effettivamente avesse preso e da dove.  Mentre lo stavamo portando in auto il collega mi ha riferito che il nostro arrestato aveva appena forzato la portiera posteriore del nostro veicolo e rubato alla rinfusa il contenuto dei nostri zaini di servizio, tra cui i miei occhiali ed il portafogli del collega, oltre ovviamente ad una serie di verbali e fascicoli che avrebbero dovuto quantomeno insospettire sul tipo di passeggeri del veicolo, per tacere della paletta che spuntava da un parasole. “Ma sei serio?!” ci è venuto spontaneo chiedergli durante il trasporto – da bravi milanesi NdR – e da qui la risposta “si mi sembrava della polizia ma in fondo non mi importava nulla”.

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Una tipica, insospettabile, auto civetta.

Da notare che l’emulo di Lupin ha fatto resistenza all’arresto provocando lievi contusioni ad uno dei tre agenti e guadagnandosi con questa ulteriore geniale pensata anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale oltre quella, scontata, di furto aggravato.  

Il Pubblico Ministero, informato di quanto accaduto, dapprima incredulo e poi sinceramente divertito, tra una risata e l’altra, visti i numerosi precedenti del soggetto, ha convalidato l’arresto e disposto il trasferimento al carcere di San Vittore. 

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Un arresto da parte del Nucleo Operativo (a sinistra) e del Picchetto d’Onore, in Galleria, a Milano.

A raccontarci la storia e protagonista di questa curiosa operazione è un collega del Nucleo Operativo della Polizia Locale di Milano, unità specializzata al contrasto dell’abusivismo, in servizio principalmente in borghese e protagonista di diversi interessanti fatti di cronaca ed interventi di cui su A me le Guardie abbiamo spesso parlato.

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