Polizia Locale

Valorizzare le Guardie Cittadine: senza una riforma non si può dare valore a chi non ne ha

E’ bastato un omicidio, a Roma, per dare origine ad uno scontro politico tra Virginia Raggi e Matteo Salvini. I grandi vincitori dei Casamonica, affiatati come non mai mentre 600 Guardie Cittadine entravano negli appartamenti abusivi del noto clan criminale romano, oggi si dividono, e lo fanno davanti il cadavere di un pregiudicato freddato a colpi di pistola davanti un asilo, subito dopo che la vittima aveva lasciato le figlie all’interno dell’istituto.

La Sindaca Virginia Raggi chiede via twitter l’invio di più poliziotti a Roma “non è possibile aspettare”, tuona, sottolineando come tali rinforzi siano stati a lungo promessi dal Ministro Matteo Salvini, la cui replica, in un self made video diffuso via Facebook e che lo vede addobbato con l’ormai classica giubba della Polizia di Stato, non si è fatta attendere: il Ministro ha rinfacciato al sindaco che invece che pensare alle forze di pubblica sicurezza dovrebbe “valorizzare” i suoi “cinquemila vigili urbani”, consigliando di metterli a presidiare scuole e piazze.

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Salvini con il sindaco di Cinisello Balsamo: l’occasione era la richiesta di essere armati da parte dei colleghi del posto. L’armamento è stato aggiunto al regolamento del corpo nel febbraio 2017 e completato a ottobre 2018. Ci chiediamo la fine di quella maglietta, ad oggi.

Prima di andare avanti, vorrei ripercorrere coi lettori cosa ha fatto Salvini, in questi mesi, per la Polizia Locale. Innanzitutto, non ci ha mai considerati tali. Mai come con Salvini “Vigili Urbani” è tornato come termine in uso nei corridoi della politica, delle circolari ministeriali, dei messaggi propagandistici alla popolazione. Di “vigili urbani stagionali” contro il commercio abusivo ha parlato in estate. A settembre, sempre i “vigili urbani temporanei” avrebbero permesso ai comandi di Polizia Locale di mettere in campo controlli antidroga. Nel decreto sicurezza ha aperto ai “vigili urbani”, previa deliberazione del comune, la possibilità di sperimentare il taser. Oggi consiglia ad un sindaco di valorizzare – e in un giro di parole far lavorare – i suoi “vigili urbani”.

Vigili Urbani. Precariato. Sindaci che persistono ad avere il potere decisionale non solo nel nostro operato, ma anche nelle nostre dotazioni. Questa l’immagine che il Ministero ha dato di noi dall’insediamento di quel governo che secondo molti colleghi era quello che avrebbe dato alle Guardie Cittadine la tanto sospirata riforma che le doveva rendere una Polizia Locale, stabile, indipendente, gestita e ordinata per legge dello Stato e non per corrente politica o sfera ideologica del politicante di turno.

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Anche Minniti era stato oggetto dell’ironia di A me le Guardie per le sue mezze proposte e mezze soluzioni che, almeno, andavano nella direzione giusta. 

E’ ormai lontano passato la Polizia Locale presidio strategico contro il terrorismo, la Polizia Locale con accesso illimitato alle banche dati e con interconnessione delle stesse alle videocamere di sorveglianza, la Polizia Locale protagonista della sicurezza di grandi eventi e manifestazioni, la Polizia Locale così chiamata dall’ex Ministro Minniti che, pur con tutte le limitazioni con cui poi ha espresso i concetti indicati in queste ultime righe, almeno ci ha visti tornare ad avere gli statuti di equo indennizzo e causa di servizio. 

E così, mentre l’idillio tra la base della categoria e il Ministro dell’Interno sembra giunto al termine, almeno a giudicare da diversi post che leggo sui social, è invece degna di menzione la risposta di Stefano Giannini, del sindacato SulPl di Roma, data proprio a quella pessima esternazione riguardo i “vigili urbani da valorizzare e mandare a presidiare le scuole” ed in grado di ribaltarne il significato facendo passare una palese squalificazione della nostra figura in una precisa richiesta di evoluzione:  “In relazione alle dichiarazioni rese dal Ministro Salvini ricordiamo che la Polizia Locale non si è mai sottratta ai compiti delegati dalla Stato […]
Ora però anche il Ministro, che è anche vice presidente del Consiglio, rispetti i suoi impegni contrattuali di governo e trasformi il contratto privatistico degli impiegati in divisa della Polizia Locale con un contratto di tipo pubblico come le forze di polizia statali e vedrà che anche i sindaci potranno utilizzarci al meglio nella sicurezza urbana e nel controllo del territorio”.

Come a dire: caro Ministro, noi ci andiamo a presidiare le famose scuole, ma se tornano i tempi in cui all’esterno di esse si regolavano i conti, e noi si è li tanto per far attraversare la strada quanto per impedire eventuali sparatorie, abbiamo bisogno di una riforma che ci dia strumenti e tutele per esserne in grado. 

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L’equipaggiamento delle squadre dedicate a TSO e sgomberi dovrebbe SEMPRE essere quello in fotografia, non cambiare in base la volontà politica o perfino la presunzione che a noi competano solo casi semplici o marginali.

Perché il discorso è sempre lo stesso e come A me le Guardie continueremo a battere sull’argomento: se tutte le competenze di controllo e repressione sono di Polizia, allora non devono esistere Polizie di serie A e B. Se la Polizia Locale è quella polizia che si occupa, 24 ore al giorno e tutti i giorni, di controllo stradale, commerciale, edilizio, antiabusivismo, sgomberi, tso, infortunistica, sicurezza e decoro urbano la Polizia Locale DEVE  essere in grado di occuparsi di tutto questo in maniera autonoma ed indipendente, con relativi uffici falsi documentali, uffici fotosegnalamento, reparti ed equipaggiamenti idonei ad interventi in contesti di degrado, accesso a banche dati che le diano la possibilità di sapere con che persone ha a che fare o su cui andrà ad intervenire per trattamenti sanitari o sgomberi.

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La Polizia Locale di Bari controlla la piazza coi droni a Capodanno. Vogliamo QUESTA Polizia Locale, equipaggiata, marziale, moderna, stabile…

Per essere in grado di fare tutto questo in maniera omogenea abbiamo bisogno di un contratto centrale che dia uguali metri stipendiali e di carriera, di qualifiche, equipaggiamenti e formazione con standard minimi imposti per legge e non demandati al favore o meno del sindaco nel darceli, di tutele previdenziali adeguate ai rischi professionali pari a quelli di tutte le forze di polizia. 

Se, invece, la Polizia Locale deve tornare indietro di 30 anni ed essere una vigilanza urbana attiva nelle ore diurne, con personale che varia in base l’afflusso turistico periodico, che si occupa di far attraversare i bambini alle scuole, sanzionare i divieti di sosta, mandare a domicilio i verbali rilevati con autovelox ed altri sistemi automatici, notificare atti alla gente ed avere formazione, strumenti e dignità legati alla simpatia dell’amministratore verso la categoria, allora si smetta di nominare la Polizia Locale quando si discute di aggressioni, omicidi, sgomberi, controlli su persone e presidio del territorio. E a questo punto si disponga pure il disarmo e la trasformazione della categoria in una specie di braccio sanzionatorio dell’ufficio traffico e di quello decoro urbano, senza qualifiche di polizia e con il mero riconoscimento della qualità di accertatori amministrativi: in pratica dei controllori che invece di stare su un mezzo pubblico stanno ai lati delle strade. 

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…o QUESTA? Precaria, disarmata, vestita in modo casuale, non equipaggiata?

Le stesse leggi promulgate anche da questo governo dimostrano che la seconda visione non è più possibile ne esistente, se non cancellando diverse previsioni normative anche di livello costituzionale, quindi, signori, smettiamola di giocare, di accettare di essere usati per dei giochi e pretendiamo di essere riconosciuti per quello che siamo: chi non vuole esserlo, si accomodi fuori, chi non vuole riconoscerci, si rassegni al nostro cambiamento e si ficchi in testa che indietro non si torna.

Ad una domanda espressa tramite la propria pagina facebook relativa la nostra riforma da un collega ha risposto Simona Bordonali, deputata della Lega ed ex assessore alla sicurezza della regione Lombardia, sostenendo che la discussione di ben TRE proposte di legge relative la Polizia Locale, tra cui una di suo pugno, inizieranno entro due mesi. Ad oggi apprezziamo l’impegno e le diciamo grazie per queste parole e speranze in un momento in cui ne abbiamo bisogno, il 15 marzo non esisteremo a ricordarle le sue parole se non vedessimo qualcosa muoversi concretamente.

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“Dammi del bugiardo, o scommetti” dice una famosa scena del film Pirati dei Caraibi: per ora stiamo al gioco, e scommettiamo, ancora una volta. 

 

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