Cronaca · Polizia Locale · riflessioni

Quando una certa politica ci dipinge delinquenti, e qualcuno gli da pure corda

E’ bellissimo leggere come in Toscana due politici regionali dipingano la Polizia Municipale. In un ordine del giorno dove chiedono l’imposizione di armerie nei comandi regionali, cosa assolutamente logica quando non direttamente prevista dalla normativa di cui al dm 145 del 1987 concernente l’armamento delle Guardie Cittadine, non vanno però a motivarlo con rimando al citato decreto, né come necessario presidio a tutela degli stessi agenti da norme tutt’ora fumose o come importante luogo di custodia in caso di lunghe assenze – si pensi semplicemente a duna vacanza – dalla città e dal servizio. Invece no, la motivazione sostanziale è che gli agenti sono degli incapaci, e, detto in modo nemmeno troppo velato, dei potenziali assassini: 

“Il possesso delle armi è sempre un pericolo per sé e per gli altri, anche quando riguarda le armi di ordinanza degli operatori di polizia al termine dell’orario di servizio[…] Sono purtroppo molti i casi di violenza e di autolesionismo, fino all’omicidio e al suicidio, compiuti da agenti con le armi d’ordinanza.”

In sostanza si viene a dire che le Guardie Cittadine sono tutte dei potenziali delinquenti assassini. E lo si ribadisce quando nella stessa proposta si vogliono inserire visite di controllo biennali dell’idoneità al porto dell’arma, con giusto percorso di supporto a chi rivelasse fragilità. Altra cosa essenziale, di cui A me le Guardie parlò in occasione dell’articolo sul diffuso problema dei suicidi nelle Forze di Polizia, ma qui posto nel modo più sbagliato possibile, ovvero dando al cittadino la percezione di essere sorvegliato e protetto da un mucchio di psicolabili pronti a sparargli addosso alla prima occasione. Un assunto gravissimo che a parere di A me le Guardie apre dei profili di diffamazione da parte di quei consiglieri che, accecati dall’ideologia e l’odio per le divise, arrivano a fare proposte anche sensate nel modo più sbagliato possibile, generando ovvio risentimento ed astio proprio verso quella figura che sostengono di voler tutelare – un po’ con la solita spocchia del “buon padre” che ritenevamo fosse un perno della destra conservatrice e invece scopriamo essere ad uso anche della sinistra radicale quando comoda – con un discorso che sfiora il “poverini, aiutiamoli, sono pericolosi senza saperlo”.

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Alle parole dei consiglieri si uniscono quelli che nell’articolo di Firenze Today vengono indicati come “i poliziotti municipali fiorentini” i quali, scrive il giornalista, avrebbero chiesto l’istituzione dell’armeria PERCHÉ’ PORTARE LA PISTOLA DA CASA A LAVORO E’ UN PERICOLO. 

Se ci poteva essere qualcosa di peggio delle dichiarazioni della politica, eccoci qui: Guardie che hanno paura di essere Guardie. Assolutamente ridicolo. Non parliamo tanto della legittima prudenza ben sapendo che la possibilità di un tentativo di furto è da considerare, si chiaro, quanto della necessità di dichiarare la propria paura di questo fatto piuttosto che la volontà di volerlo prevenire, e l’armeria non c’entra nulla: se un pilota dilettante scopre di avere paura della velocità in pista, non chiede un’auto più corazzata o due cinture di sicurezza, cambia aspirazione. Se un paracadutista al primo lancio scopre il terrore del vuoto, non pretende un paracadute con le ali: passa in fanteria. Se dopo un mese al mare ho ancora il terrore dell’acqua non pretendo che si tocchi fino a un miglio al largo, vado in montagna! Andiamo avanti?

Non penso ce ne sia bisogno.

Il problema è dentro di noi, dentro molti di noi entrati pensando che tutto gli fosse dovuto,  bagnanti col terrore dell’acqua, che però nel nostro caso pretendono di fare i bagnini! 

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Nel lavoro in polizia, locale o meno, ci sono dei di divisori comuni: l’attività esterna, i turni di servizio, possibilmente nelle 24 ore, la necessità di guidare per molte ore e saltuariamente in maniera diversa dal normale cittadino, l’obbligo di portare e gestire l’arma, la necessità di conoscere ed applicare le norma con giustizia e correttezza umana prima ancora che professionale, l’obbligatorietà di essere sempre pronti a rispondere alle necessità delle persone, la consapevolezza che il turno può finire in orario come durare 18 ore. Se uno qualsiasi di questi fattori – più i mille altri che abbiamo scordato – viene meno, la soluzione non è pretendere di modificare quel fattore, ma accettare di cambiare ruolo, ed alcuni di questi- come l’assegnazione e la responsabilità dell’arma- prescindono da qualsiasi servizio si chieda di andare a fare, mentre altri si possono risolvere chiedendo reparti specifici, anche interni: va da sé che uno che non sa andare in moto potrà essere lo stesso un ottimo poliziotto, così come uno che per mille motivi non può stare in servizio esterno può essere ottimamente impiegato in ufficio.

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L’arma no, l’arma è un oggetto di lavoro che ci portiamo tutti appresso, noi Guardie Cittadine con discussi limiti che spesso mettono a repentaglio la nostra libertà personale, e la nostra risposta cos’è?! “eh in effetti abbiamo paura a girare armati”. Il furto dell’arma, in servizio o meno, è una realtà. Circa Il 20% dei poliziotti uccisi in USA risulta colpito dalla sua stessa arma di ordinanza – fare corsi serve a sapere queste cose – quindi negare il problema è da perfetti irresponsabili. Sostenere che la soluzione sia non portare l’arma, è da inidonei al ruolo, così come sostenere una campagna volta all’istituzione di armerie richiamando il pericolo che il poliziotto usi l’arma per ammazzare chicchessia è un’offesa a chiunque porti una divisa. 

Speriamo sempre di più in una riforma che sleghi la Polizia Locale dall’ideologia del politico territoriale e che imponga i minimi standard assunzionali e formativi. Per evitare di sentirci dare degli spree killer dai politici, e degli incompetenti dai nostri stessi colleghi, che, se non se la sentono di affrontare le responsabilità del ruolo, devono lasciarlo. La divisa non è un diritto, le Forze di Polizia non sono degli ammortizzatori sociali, essere eletti a qualche carica non autorizza a sparlare delle categorie professionali di cui si avrà disponibilità.

Tutto molto semplice. 

Revolution

Link per la giurisprudenza del porto d’armi delle Guardie Cittadine.

Link per la normativa riguardo la custodia delle armi in comando ed in casa. 

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