Cronaca · Polizia Locale

Il tramonto del giorno più lungo ed il sol dell’avvenire

Il tramonto è passato da un po’, ma non c’è stato modo di pubblicare questo articolo prima, sia per motivi di lavoro che per più importanti ragioni di contenuto: abbiamo voluto aspettare di sapere bene cosa avremmo scritto. 

A questo proposito partiamo da quello che doveva essere il primo obiettivo: l’unità. Sulla pagina facebook di A me le Guardie, ieri, avevamo chiesto proprio unità, ed, in particolare “Domani, sarete noi 60mila. Se sarete uniti, lo saremo tutti, se vi dividerete, se rincorrerete i vostri scopi o se vorrete prendere tutto il piatto in un colpo, saremo sconfitti.”.

Da quanto sembra oggi questo importantissimo obiettivo è stato raggiunto e lo stesso Ministero lo ha ammesso, riconoscendo che, di fronte le tante richieste e criticità, le richieste siano state molto simili. 24 realtà sindacali o associative hanno chiesto essenzialmente le stesse cose. Questo, cari colleghi è un risultato come non avremmo mai sperato. L’accesso allo SdI, la dotazione strumentale, le qualifiche ed il porto d’arma senza limitazioni limitanti la nostra dignità professionale e la libertà personale, la parificazione alle Forze di Polizia dello Stato sono sono problemi riconosciuti a tutti i nostri livelli  di rappresentanza. Non è poco, anzi, è la base su cui potremo costruire tutto quello che verrà dopo.

Diverse realtà presenti hanno rilasciato comunicati e video relativi l’incontro dove si legge essenzialmente la stessa cosa: l’apertura del Governo ad una reale rivisitazione della nostra figura in termini moderni ed efficienti ed il clima di coesione tra i presenti. 

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L’incontro.

Ma, al di là delle rassicurazioni e delle promesse, che forse siamo anche stanchi di sentire, cosa avremo di effettivo nei prossimi tempi? Un emendamento permetterà il porto dell’arma in servizio fuori territorio, che, se ci pensate, non è pochissimo considerando che ancor oggi c’è chi per fare un TSO o andare a prendere dichiarazioni in un ospedale in un comune diverso da quello di servizio o passa in comando a lasciare la pistola o delega i colleghi del posto ove è sito l’ospedale a prendere la dichiarazione. Se a questo unite la proposta di delega alla legge di stabilità che propone ” di estendere le funzioni di Polizia Giudiziaria, Polizia Stradale e Pubblica Sicurezza a tutto il territorio metropolitano o provinciale/regionale abrogando il limite territoriale dell`Ente di appartenenza” capite che siamo di fronte a passi quasi rivoluzionari.

Per bocca del Ministero, invece, pare confermato che l’accesso alla banca dati SdI e la sperimentazione del taser saranno estesi a tutti i capoluoghi di provincia e non solo ai comuni sopra i 100mila abitanti.

A questo punto qualcuno potrebbe storcere il naso  tirando fuori il solito mantra “e le tutele?!” magari rimarcando che ci danno essenzialmente più possibilità e responsabilità (territorio, qualifiche eccetera) senza nulla in cambio.

A chi la pensa così rispondiamo che senza queste aperture non è possibile parlare di Polizia Locale come appunto polizia. Perché una polizia come siamo ora non è tale, ed è legittimo che qualcuno ritenga non meriti di diventarlo. Se invece, come speriamo succeda nel prossimo mese, la Polizia Locale diventerà un qualcosa i cui appartenenti hanno territorialità estesa in servizio – e per effetto della qualifica di PS anche fuori – ed accesso a banche dati e strumenti tipici delle Forze di Polizia, essa potrà, pur se non nell’immediato, aspirare a diventare polizia.

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La presentazione dell’emendamento per l’allargamento delle qualifiche.

Per come siamo ora si fa prima davvero a trasformarci in amministrativi.  per come potremo essere se tutta questa serie di emendamenti dovesse andare in porto sarà naturale poter diventare poliziotti anche agli effetti contrattuali e formativi e chi pretendesse di diventare prima un poliziotto per contratto che per doveri dimostrerebbe di aver capito davvero poco dell’attuale società. 

“Dobbiamo stare uniti, sopratutto nei messaggi verso l’esterno: facciamo vedere chi siamo e quello che sappiamo fare. Le aperture da entrambe le parti ci sono”: questo il commento a caldo del presidente ANVU, presente all’incontro di oggi.

Al momento gran parte della partita si gioca sulla conversione del Decreto Sicurezza e sull’emendamento proposto alla legge di stabilità: porto dell’arma fuori territorio quando in servizio, taser e sdi a tutti i capoluoghi di provincia, qualifiche territoriali allargate alla provincia di servizio (compreso port d’arma fuori servizio per forza di cose essendo ricompreso nella qualifica di PS). Questi sono gli obiettivi da raggiungere neanche entro l’anno ma prima di una eventuale pausa festiva e sono obiettivi non proposti da qualche nostro rappresentante, ma inseriti da esponenti del governo in leggi che DEVONO essere approvate per forza.

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Ottenuto questo, entrati in pieno territorio occupato dopo essere riusciti a vedere il tramonto del Giorno più Lungo, potremo sperare per la “campagna estiva” di portare a casa il resto: formazione, equipaggiamento, contratto, indipendenza dal giogo politico in una nuova legge tutta per noi.

O l’inserimento nella 121.

La partita è appena iniziata, ma la mossa d’apertura è sicuramente a nostro favore.

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