Polizia Locale

Il nostro giorno più lungo

Domani, 19 ottobre, facendo seguito a quanto comunicato alle Giornate della Polizia Locale di Riccione a settembre- quelle su cui a me le guardie ha ironizzato molto, ma ammettiamo che il seguito in cui non avremmo scommesso un centesimo è arrivato – saranno ricevuti al Ministero i rappresentanti sindacali e delle associazioni di categoria delle Guardie Cittadine per discutere del nostro futuro professionale. L’obiettivo, nemmeno tanto velato, è di far modificare in sede di conversione – prevista per il 12 novembre prossimo – il testo del Decreto Sicurezza, e le proposte, come vedremo, vanno fortunatamente oltre il discorso dell’apertura di SDI e Thaser ai comuni superiori ai 100mila abitanti.

Uno dei dubbi di molti colleghi, condivisibile considerata la frammentazione della categoria che non di rado ha dato spazio a posizioni a dir poco ridicole nei confronti della nostra professione e dell’approccio ad essa, era su chi sarebbe andato a rappresentarci di fronte il Ministero, il timore, insomma, era di ritrovarci con i “nemici interni” a dare la loro distorta visione delle Guardie Cittadine e passarla come rivendicazione di categoria.

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Su questo possiamo fortunatamente tirare un sospiro di sollievo: domani forse ci saranno anche coloro che vorrebbero restare nel limbo per chissà quale tornaconto personale, ma ci sarà anche l’ANVU, che da sempre si batte per la parificazione, ci sarà il SulPL, che, al di là di polemiche, di alcuni scivoloni, del a nostro avviso grave errore di essersi legato anima e corpo con un partito di governo, ha sempre rilasciato comunicati volti alla direzione del riconoscimento della Polizia Locale, ci sarà L’Associazione Professionale Polizia Locale di Ivano Leo e Umberto Trope, sulle cui idee non abbiamo il minimo dubbio essendoci confrontati più volte, ci sarà il CSA, che per primo ha portato la questione Polizia Locale di fronte la Corte Europea e che nelle settimane scorse ha già consegnato, per il tramite del sindaco di Treviso, una proposta di modifica della legge quadro di cui andremo a discutere i punti salienti, e ci saranno tante altre realtà piccole e grandi che han già diffuso via social le loro proposte in gran parte condivisibili.

Revolution

In effetti, andando a leggere nei vari siti, potrebbe essere che questa volta saremo capaci di presentarci in tanti e con tante idee con fortunatamente molti punti in comune, non poi dissimili da quelli spesso evidenziati da A me le Guardie che ricordiamo essere:

  • La qualifica di Polizia Giudiziaria vale per il territorio di competenza, nelle 24 ore, e per qualsiasi attività iniziata nel territorio anche se per completare l’indagine si rende necessario sconfinare (caso pratico: uno che fugge da un incidente stradale e non abita nel comune ove ha causato il sinistro).
  • La qualifica di Pubblica Sicurezza è valida in tutta la nazione, con relativo porto d’arma senza limitazioni, ed è la FUNZIONE ad essere confinata al territorio (i motivi li abbiamo spiegati a più riprese e la giurisprudenza ha già valutato questa ipotesi).
  • La dotazione del personale è una ed unica in tutta Italia e comprende arma, bastone distanziatore, spray, taser e tutti i DPI necessari a svolgere il servizio in sicurezza, dai giubbini antiproiettile agli scudi per TSO.
  • L‘iter di formazione post assunzione è uno ed unico in tutto il paese e svolto in concerto con le altre forze di polizia (cosa già statuita nel precedente DL Sicurezza).
  •  I comuni ed i comandi  sono COSTRETTI ad unirsi almeno per impostare un servizio che copra le 24 ore nei loro territori (perché se dopo una certa ora non si copre il territorio non si è polizia) e il mutuo soccorso in caso di emergenze straordinarie o calamità naturali, nonché a smantellare le singole centrali operative comunali a favore di una unica i cui operatori hanno abilitazione completa allo SDI.
  • Le tutele contrattuali sono parificate a quelle delle altre Forze di Polizia, con creazione di un vero comparto Polizia Locale e il rientro nel contratto pubblicistico degli appartenenti.

Il CSA porta avanti ancora l’idea di A me le Guardie chiedendo direttamente l’inserimento delle Guardie Cittadine nella legge 121/81 e l’utilizzo di una unica livrea ed uniforme in tutta Italia, in luogo delle attuali norme regionali legate a colori locali, tradizioni o semplicemente disinteresse per la materia.

csaproposte
Un collage delle proposte più interessanti della bozza proposta al Ministero dal CSA.

Come A me le Guardie, non ci spiacerebbe leggere anche qualcosa riguardo l’esistenza dei precari di polizia, tanto approvati dal Ministero da essere protagonisti di ben due decreti (sicurezza spiagge e scuole) ed allo stesso tempo tanto professionalmente avvilenti per tutti noi. 

Ci rendiamo conto che la meta è difficile da raggiungere, ma forse, domani, si porranno i picchetti su cui poi issarci, per questo il 19 ottobre sarà il nostro giorno più lungo, il giorno in cui, uniti e ricevuti dal Ministero, faremo capire non tanto cosa siamo, ma cosa vogliamo essere, sperando che l’interlocutore capisca le nostre richieste e le accolga, se non del tutto, almeno in parte, e, se in parte, non solo nella parte a lui conveniente.

Mentre ci prepariamo a

Non resta che aspettare domani per le conclusioni delle parti che saranno presenti all’incontro, cui naturalmente A me le Guardie dedicherà ampio spazio. 

pegasopl

2 pensieri riguardo “Il nostro giorno più lungo

  1. Tutto quello illustrato nell articolo è vangelo.
    Ora la quiete prima della tempesta.
    Che arrivi da noi. O fuori da noi.
    Tempesta sarà.

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  2. Io urlerò fino alla fine……Regionalizzazione, Regionalizzazione fino alla fine almeno come piattaforma minima……comunque neppure una parola per distanziarci dalla politica locale dei Sindaci (vil razza dannata) che è il peggiore dei mali comunque va bene così

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