Cronaca

Cosa aspettarsi dalle iene

Riceviamo or ora in diretta – poiché lo scrivente NON ha il televisore – alcune registrazioni di un servizio in onda sulle reti Mediaset nel popolare programma le Iene. Premessa: sappiamo che gli autori, nell’immaginare il programma e nel vestire i conduttori, volevano fare il verso a Tarantino ed al suo genio immortale. Già le risate sguaiate registrate a sottolineare ogni triste uscita dei presentatori ci fanno invece comprendere come al massimo siano riusciti ad ottenere una somiglianza con l’animale omonimo, sia nell’eleganza dell’eloquio che in quella dei risultati, e che la massima similitudine col film sia nel ricordare la sostanza cui si sentiva richiamato nel film Mr Brown, peraltro interpretato dallo stesso regista. Tutto torna. 

Quello che abbiamo visto – e di cui non daremo alcuna diffusione – è un servizio basato sulle recenti esternazioni del sindaco Brugnaro, che a non ricordiamo che evento pubblico si è vantato dei suoi “vigili corridori”, in grado di “tenere dietro al nero” finchè questi non si stanca di fuggire, e che alla domanda su chi siano rispondono “siamo Batman”. Immaginate il tutto in dialetto veneziano per rendere la cosa ancora più grottesca e avrete un’idea dell’illuminante monologo del sindaco, non propriamente ai livelli del carisma di altri storici “padri” della Serenissima, quali Enrico Dandolo o Andrea Gritti. 

Brugnaro
Il sindaco Brugnaro

Sulla falsariga di tali affermazioni il noto programma satirico ha pensato bene di vestire uno dei suoi presentatori con la divisa del mai dimenticato Alberto Sordi nei panni del Vigile Otello Celletti e, ci viene detto, riproporre un servizio registrato in realtà ai tempi del primo concorso indetto dalla giunta Brugnaro, nel quale, e non crediamo ai nostri occhi nell’averlo visto, il finto “vigile” andava a “misurare” la circonferenza del girovita di alcuni colleghi incontrati in giro per la città lagunare e perfino quella del Comandante Generale che, invece di ordinare di prendere il soggetto e sbatterlo in canale con divisa e telecamera annessi, si limita a ricordare che “fa il dirigente” e quindi non è diretto a lui il bando. Cosa peraltro giustissima.

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Il comandante Agostini.

Non contenti di riproporre quelle vergognose uscite, cui non ci si capacita che i colleghi si siano prestati – leggasi il famoso lanciare in acqua il finto vigile – i tre minuti di servizio ci hanno costretti a vedere il patetico presentatore esibirsi in una serie di pallidi tentativi di flessioni o corsa, sottolineato dalle citate risate registrate a ricordarci di con quali animali stiamo avendo a che fare. 

Bene.

Passi che il Sindaco abbia fatto una boutade alquanto inopportuna e folkloristica.

Passi che si può utilizzare la sua spontaneità come arma per colpirlo e passi che possa starci ironizzarci sopra.

Perché ironizzare sulla Polizia Locale? Perché permettersi, per le parole di un amministratore, di sputare non solo sui colleghi di Venezia, i cui ottimi risultati professionali sono noti in tutta Italia ed A me le Guardie vi ha dedicato un articolo della rubrica Revolution, ma su quelli di tutta Italia?

Non sono in servizio ma a Venezia,ma i toni del servizio, del presentatore, del taglio giornalistico, a partire da quella ossessiva ripetizione del termine “vigili” con accento spregiativo e squalificante, MI HANNO OFFESO! Come Guardia Cittadina, come lavoratore, come persona che ogni giorno indossa la divisa e varca la soglia di un comando con l’intento di dedicare se stesso alla salvaguardia della sicurezza dei cittadini.

Non esistono parole per descrivere lo sdegno che ho avuto nel vedere le immagini del servizio e non ho alcun dubbio nel sostenere che questo attacco gratuito ed insultante verso tutta la categoria HA FATTO TRABOCCARE IL VASO!

Non parliamo di un servizio per il quale il solo comando di Venezia dovrebbe reagire con una querela ed una richiesta di danni milionaria, ma di uno sconcio per cui tutti noi uomini e donne della Polizia Locale dovremo costituirci parte civile pretendendo il giusto rimborso per la figura mostrata a livello nazionale in un programma con milioni di spettatori. 

E non preoccupiamoci di eventuali ripercussioni sul programma, perchè tanto lo sappiamo, tornando a Mister Brown ed alla sostanza ricordata dal nome, che quelli come le iene tornano sempre a galla.

Se qualche sindacato volesse far partire un’iniziativa di categoria, A me le Guardie ci sarà. Perché un’altra volta è stato toccato il segno e siamo stufi di essere trattati da zimbelli sociali e sfoghi dei più bassi istinti acchiappa like mediatici per la sola colpa di non avere una organizzazione nazionale che ci dia tutela da questo vero e proprio stalking!

veneziameme

Non è più concepibile che nei confronti delle Guardie Cittadine non esista il rispetto e si pretenda, addirittura, che si accetti tutto questo sorridendo ironicamente, quasi fossimo consapevoli di essere meritevoli di tanta ridicolaggine. Questa volta, davvero, siamo basiti. E’ incredibile. Non si sarebbero MAI permessi di fare lo stesso con qualsiasi altra divisa.

Auspichiamo che la risposta sia quella che si meritano.

Un pensiero riguardo “Cosa aspettarsi dalle iene

  1. Come al solito……in mano dei Sindaci che sono peggio delle corazzate di mediaset……se siamo a Pearl Harbor, speriamo nel buon esito finale……. dopo averle prese Quando capiremo, come categoria, che il primo atto rivoluzionario è quello di liberarci dei Sindaci in un corpo almeno, dico almeno, regionale! Amen

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