Cronaca · Polizia Locale

Un altro decreto sicurezza ed altri 60 giorni per conquistare TUTTI una dignità

E’ passato un anno e mezzo da quando A me le Guardie, all’atto dell’approvazione del primo Decreto Sicurezza, varato dal precedente governo con a capo del Mininterno l’onorevole Minniti, chiedeva ai sindacati, alla categoria e ad ognuno di noi il rigurgito di orgoglio per urlare tutti assieme “DIGNITA'” ed ottenere qualcosa oltre le briciole inizialmente previste. In effetti, quella volta è stato riottenuto il riconoscimento degli istituti rubatici dal governo Monti nel 2011, ma niente qualifiche estese, niente formazione, armamento e dpi obbligatori ed univoci per legge, niente categoria usurante, insomma, non una briciola ma pane e acqua.

Questa volta è al governo qualcuno che in tempi di elezioni aveva scritto nero su bianco che tutto questo ci spettasse. Non più tardi dell’altroieri, pur con tempi e modi alquanto discutibili, la cosa è stata ripetuta. Eppure che nel tanto paventato decreto sicurezza ci sarebbe stato poco per la categoria già lo avevamo visto nella prima bozza. Ora sappiamo che c’è qualcosa, e quel qualcosa e che viene confermato come, dopo le Forze di Polizia (dello Stato) e le Forse di Polizia (Locali) ora vi sarà una nuova divisione tra le Guardie Cittadine dei  comuni con oltre 100mila abitanti e quelle, più sfortunate, ma rappresentanti una buona maggioranza del personale, dei municipi più piccoli. 

dignitameme

Nel testo definitivo, he potete leggere su questo articolo di Repubblica, si parla delle Polizia Locali in due articoli, invece che nel bis di uno – e già questo non è male – e se ne parla essenzialmente per due cose: l’accesso al CED interforze e la sperimentazione e conseguente utilizzo della pistola elettrica TASER, identificata come “arma comune ad impulsi elettrici”. Andiamo a vedere gli articoli: 

Art. 20 accesso al CED interforze per il personale delle Polizie municipali

  1. […] il personale dei Corpi e servizi di polizia municipale dei Comuni con popolazione superiore ai centomila abitanti, addetto ai servizi di polizia stradale, in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza, quando procede al controllo ed all’identificazione delle persone, accede, in deroga a quanto previsto dall’articolo 9 della legge 1° aprile 1981, n. 121, al Centro elaborazione dati di cui all’articolo 8 della medesima legge al fine di verificare eventuali provvedimenti di ricerca o di rintraccio esistenti nei confronti delle persone controllate. […]

    [omissis]

    Art. 21- Sperimentazione di armi ad impulsi elettrici da parte delle Polizie municipali

    1. Previa adozione di un apposito regolamento comunale, […] i Comuni con popolazione superiore ai centomila abitanti possono dotare di armi comuni ad impulso elettrico, quale dotazione di reparto, in via sperimentale, per il periodo di sei mesi, due unità di personale, munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza, individuato fra gli appartenenti ai dipendenti Corpi e Servizi di polizia municipale.

    2. Al termine del periodo di sperimentazione, i Comuni, con proprio regolamento, possono deliberare di assegnare in dotazione effettiva di reparto l’arma comune ad impulsi elettrici positivamente sperimentata. […]

E’ bello notare come al Governo abbiano già fatto propria l’opinione di Vittorio Sgarbi che quel “locale” ha ribadito in faccia ad una nostra platea di non sopportarlo, infatti in tutto il decreto ci chiamano “municipale”.

Del resto del DL Sicurezza, che modifica in modo pesante la legge 286/98 sull’immigrazione e sancisce diverse assunzioni e sblocchi economici per le forze statali, potete prendere visione al già citato link all’articolo della Repubblica.

Il problema è che non ci siamo proprio. Davvero, non hanno capito nulla di Polizia Locale e non gli importa nulla capirlo. Non parliamo solo della vergogna sulla diversificazione tra chi lavora e chi no nei comuni con i famosi 100mila abitanti – a proposito,gli sfigati con meno cittadini possono almeno contattare per un accesso sdi monco i colleghi più importanti oppure nemmeno quello? Nemmeno si può sapere se chi passa è o meno ricercato? Si sentiranno, le centrali dei “piccoli comuni” rispondere dai “grandi comuni” che  non possono passare informazioni loro riservate? Continueremo a contattare i Carabinieri di Stazione, e amen.

poliziafrancese
In Francia vediamo una diversa idea dei rapporti tra istituzioni e forze di polizia

Ma il vero problema è nel TASER, anche quello ovviamente negato ai “piccoli comuni” dove però spesso mancando un Commissariato è proprio la Polizia Locale ad intervenire più spesso in turbative anche gravi, ma soprattutto che sarà in ogni caso regolamentato dal singolo comune. Quindi dal singolo sindaco. Quindi dalla corrente politica. Quindi oggi c’è per garantire la sicurezza e domani si leverà perchè strumento di tortura solo in base le opinioni di gente che nella vita fa tutto tranne che l’operatore di polizia.

Come posso chiudere se non con la stessa predica dell’articolo dedicato al precedente decreto sicurezza:

 E’ difficile vedere infatti un motivo diverso da un “contrasto” che oserei definire ideologico da parte di certe sfere del citato Ministero nella mancata approvazione di tantissimi altri emendamenti che avrebbero avuto il sapore di una vera rivalsa invece che di un quasi dovuto contentino.

  • Per quale motivo le qualifiche rimangono confinate a territorio e/o orari di servizio, lasciando gli operatori di Polizia Locale simili a carrozze che tornano zucche al rintocco delle campane (o del badge)?
  • Per quale motivo rimane aperta la questione della libertà vigilata legata all’arma di servizio, sulla quale nonostante una costante giurisprudenza a favore degli agenti locali non si vuole mettere definitiva chiarezza?
  • Perchè l’armamento rimane appannaggio delle decisioni – meramente ideologiche – della politica locale?
  • Per quale motivo non si impone, oltre la formazione congiunta, anche la medesima dotazione di strumenti di protezione e difesa degli operatori delle Forze di Polizia– ricordiamo in proposito l’annosa questione dei manganelli– e la copertura del servizio nelle 24 ore?
  • Per quale motivo viene di nuovo escluso il reintegro della pensione privilegiata, di fatto non tornando nemmeno completamente alla situazione pre riforma Monti del 2011?
  • Come mai non è stato eliminato l’osceno precariato di polizia cui sono sottoposti migliaia di agenti temporanei o stagionali?
  • Perché i vari benefici riconosciuti non sono stati estesi alla Polizia Provinciale?

Perché, in sostanza, non si è voluto dare una risposta definitiva ai problemi della categoria, lasciando le cose a metà, temporeggiando su questioni di primaria importanza e dandoci la sensazione di una vera e propria “Vittoria Mutilata“, per citare il D’Annunzio?

ricercadignità

Aspettando l’annunciata convocazione delle parti sindacali ai tavoli delle trattative entro un mese, abbiamo nuovi 60 giorni da dedicare alla ricerca della dignità.

 

5 pensieri riguardo “Un altro decreto sicurezza ed altri 60 giorni per conquistare TUTTI una dignità

  1. Due punti
    1 tutto dipende e continuerà a dipendere dalla mancanza di unità della categoria. Prova a fare le medesime cose ai 100000 uomini della PS, o i 120000 dei CC o i 60000 della GDF o i poveracci, comunque dignitosamente pagati della Polizia Penitenziaria. Provino a farlo a loro….altra dignità e parrocchia.
    2 punto una voce come la vostra DEVE DICO DEVE, trovare maggiore diffusione tra la categoria , voi siete il dissenzo dell’assenzio della categoria, la voce ragionata, logica di una cultura di appartenenza che dopo di voi potrà essere formata nelle Accademie di Polizia locale…almeno regionali, solo allora potremmo dire …..ecco tutto è compiuto. Infatti lo chiameremo il Miracolo

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    1. Grazie per le tue parole Gianni ma i risultati del blog da quando pubblichiamo su pagina nostra invece che sui gruppi di categoria dimostrano che alla fin fine non sono poi in tanti a condividere.

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      1. credimi siete poco conosciuti, questo è pubblico e non posso scrivere, ti assicuro che avete troppi “nemici” che sono molto pochi ma hanno avuto la grande idea di trovare un modo di arrivare a molti. Il peggio che questi pseudo colleghi fanno “FUORI” chi non la pensa come loro. Sono convinto che dovete trovare la formula giusta per diffondere le vostre o tue visioni. troppo preziosi per la categoria e per far capire cosa c’è in gioco. Questo periodo storico è un momento cruciale per la categoria. ora o mai più! Ad maiora

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