Polizia Locale · riflessioni

Decidete una volta per tutte cosa siamo!

Come un novello Guccini, in questo giorno di autunno – fine estate in realtà, metà settembre – arrivò la bozza del tanto atteso Decreto Sicurezza che, appunto “ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto”.  Potete leggerla a questo link, pubblicata da Repubblica.

Prima di addentrarci nell’analisi del testo che, ripetiamo, rimane una bozza e come tale modificabile, vorrei ripercorrere alcune tappe del percorso su cui è stata messa la Polizia Locale dall’attuale governo:

  • In una circolare spiagge sicure si è inserita la nostra figura tra quelle comprese nei servizi anti abusivismo, con riferimento in particolare a dei fondi per l’assunzione di stagionali e per il pagamento di straordinari.
  • Il Ministero delle Finanze ha tentato di negare la causa di servizio agli agenti dei comuni non capoluogo di provincia, venendo poi corretto dal Ministero dell’interno.
  • Il Ministro Salvini, soddisfatto dei primi test su strada del Taser, ha annunciato di volerlo estendere a Polizia Ferroviaria, Penitenziaria e Locale con un prossimo Decreto.
  • Voci varie ed eventuali narrano di una riapertura dell’accesso illimitato al database dei veicoli rubati e alle denunce relative le denunce dei furti da parte dei comuni.
  • Il una nuova circolare, stavolta riguardante la diffusione di sostanze stupefacenti tra gli studenti medi e superiori, le Guardie Cittadine sono di nuovo tirate in ballo con fondi per ore straordinarie ed assunzioni temporanee. 

Premesse queste che, come già spiegato a inizio estate, non hanno mai convinto A me le Guardie: nessuna di esse, infatti, parla di riformare non tanto i compiti o le qualifiche, quanto il contratto e le possibilità operative delle Polizie Locali, vessate da limiti operativi e funzionali a dir poco assurdi e francamente umilianti nonché tartassate da un accanimento negativo sociale e mediatico di cui francamente non si riesce nemmeno a capire la ragione.

rissavicenza
L’intervento su una rissa a Vicenza

Forse che con questa bozza di decreto viene finalmente chiarito chi siamo e cosa facciamo? No. Anzi. 

Andando ad analizzare la sola parte relativa le Guardie Cittadine vediamo un articolo 2bis allucinante nel quale, riguardo l’accesso alle banche dati in uso alle forze nazionali, che dovremmo avere dai tempi del Decreto scorso, targato Minniti, leggiamo:

omissis […]  il personale dei Corpi di polizia locale dei Comuni con popolazione superiore ai centomila abitanti, addetto ai servizi di polizia stradale, in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza, quando procede al controllo ed all’identificazione delle persone, accede, in deroga a quanto previsto dall’articolo 9 della legge 1° aprile 1981, n. 121, al Centro elaborazione dati di cui all’articolo 8 della medesima legge al fine di verificare eventuali provvedimenti di ricerca o di rintraccio esistenti nei confronti delle persone controllate. […]

A parte l’assurda idea di fare un distinguo tra chi lavora con 100mila residenti e chi no – a proposito di stagioni estive, come la mettiamo coi comuni vacanzieri che passano per qualche mese da 10 a centomila presenze – che oltre ad essere palesemente anticostituzionale va a minare la dignità degli operatori di provincia ed a creare una serie B nella polizia di serie B, vogliamo discutere del “al fine di verificare eventuali provvedimenti di ricerca o rintraccio”…ma scherziamo? Accesso a metà (un terzo) di sistema per metà (un terzo) degli appartenenti? Quindi se uno è ricercato per non essersi presentato per una notifica lo sappiamo, se uno è pregiudicato per omicidio ed aggressione NO, mentre andiamo a casa di qualcuno per effettuare un TSO o un intervento su lite o disturbi NON possiamo sapere se ha armi in appartamento, e perfino il tanto decantato accesso al database veicoli rubati non viene accennato.

MA SCHERZIAMO?!

dignitameme

Scorrendo in avanti la bozza si parla di fondi per il contrasto al terrorismo alla Polizia di Stato, alcune limitazioni alla candidabilità di persone con determinati contatti o pregressi, il daspo per le manifestazioni sportive, le disposizioni sulle occupazioni di immobili abusive –  tra l’altro inserendole nell’alveolo della sicurezza urbana e quindi lateralmente inserendole tra le attività delle Guardie Cittadine – alcune novità sulla gestione dei beni confiscati alla mafia ed ,infine all’articolo 33 dicendo:

omissis […] Al fine di garantire le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, a decorrere dall’esercizio finanziario 2018, il pagamento delle indennità accessorie per prestazioni di lavoro straordinario svolte dagli appartenenti alle Forze di polizia di cui all’articolo 16, della legge 1° aprile 1981, n. 121, è assicurato anche in deroga al limite di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, nei limiti dello stanziamento già esistente in bilancio.

Ed è qui che casca un altro orso: le Polizie Locali, al contrario di quelle statali, si vedono il tetto massimo di ore straordinarie fissato per legge a 180. Questo vuol dire che se un operatore supera questo famoso tetto potrà pure indagare, pedinare, arrestare, sgomberare, rilevare tutto quello che gli pare e che serve ma non potrà essere pagato. In aggiunta, va ricordato che i fondi per i servizi straordinari delle Polizie Locali sono legati a quello di tutti i dipendenti dell’ente di riferimento, quindi in rapporto con quelle di tutti i dipendenti comunali.

Dobbiamo dire altro?

COSA?!

COSA?!

Revolution

Che siamo delusi? Che manca tutto ciò che serve? Che ancora una volta veniamo presi in giro dalla politica, dalla burocrazia, dallo stato, dai politici e dalle loro promesse? Certo, è una bozza, può essere modificata, ma il suo contenuto fa già capire cosa ci considerano: nemmeno una serie B, ma una specie di girone dilettantistico. La nostra situazione è quella dei cittadini francesi affamati cui la regina risponde “dategli brioches”, o degli schiavi egiziani che, sfruttati e presi a frustate 14 ore al giorno, dovevano magari dire grazie perché per sollevare i pietroni gli davano in mano una leva.

E’ giunto il momento che ci si compatti una volta per tutte: questa bozza va riscritta ed all’articolo 2bis va subito aggiunto che:

  • La qualifica di Polizia Giudiziaria vale per il territorio di competenza, nelle 24 ore, e per qualsiasi attività iniziata nel territorio anche se per completare l’indagine si rende necessario sconfinare (caso pratico: uno che fugge da un incidente stradale e non abita nel comune ove ha causato il sinistro).
  • La qualifica di Pubblica Sicurezza è valida in tutta la nazione, con relativo porto d’arma senza limitazioni, ed è la FUNZIONE ad essere confinata al territorio (i motivi li abbiamo spiegati a più riprese e la giurisprudenza ha già valutato questa ipotesi).
  • La dotazione del personale è una ed unica in tutta Italia e comprende arma, bastone distanziatore, spray, taser e tutti i DPI necessari a svolgere il servizio in sicurezza, dai giubbini antiproiettile agli scudi per TSO.
  • L‘iter di formazione post assunzione è uno ed unico in tutto il paese e svolto in concerto con le altre forze di polizia (cosa già statuita nel precedente DL Sicurezza).
  •  I comuni ed i comandi al di sotto dei 100mila abitanti sono COSTRETTI ad unirsi almeno per impostare un servizio che copra le 24 ore nei loro territori (perché se dopo una certa ora non si copre il territorio non si è polizia) e il mutuo soccorso in caso di emergenze straordinarie o calamità naturali, nonché a smantellare le singole centrali operative comunali a favore di una unica i cui operatori hanno abilitazione completa allo SDI.
  • Le tutele contrattuali sono parificate a quelle delle altre Forze di Polizia, con creazione di un vero comparto Polizia Locale e il rientro nel contratto pubblicistico degli appartenenti.

A QUESTE condizioni si può lavorare in modo sereno e dignitoso, sicuri del proprio ruolo e delle proprie possibilità.

Alternative non ce ne sono, piuttosto, se dobbiamo restare delle pallide caricature di poliziotti, tanto vale ABOLIRCI e lasciare allo Stato decidere cosa fare di 60mila operatori, ma senza qualifiche, armi e orari o compiti particolari rispetto gli altri amministrativi, se non direttamente assorbiti nelle Polizie Statali (ma sappiamo che questa per molti sarebbe una sorta di lesa maestà).

cavalierioscuri1

Sindacati, provate a battere un colpo.

Governo, prova per una volta a non essere sordo e cieco al vergognoso trattamento cui da decenni è sottoposta la Polizia Locale.

 

2 pensieri riguardo “Decidete una volta per tutte cosa siamo!

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