Non è una questione di antipatia verso il governo o il ministro dell’interno. Non solo. Sono ben altri i motivi per cui A me le Guardie NON crede che le cose potranno cambiare nel panorama professionale delle Guardie Cittadine. Questo nonostante ieri pomeriggio il Ministro abbia detto in conferenza stampa che stanzieranno fondi presi dai sequestri alla mafia per finanziare progetti straordinari delle Polizie Locali dei capoluoghi balneari per il contrasto all’abusivismo commerciale. Questo nonostante l’assessore regionale De Corato abbia anticipato che nel 2019 la regione Lombardia avvierà una gara d’appalto per dotare di taser – se la sperimentazione presso le Forze di Polizia dello Stato avrà esito positivo – anche i propri corpi locali.

Perchè questi, cari colleghi, non sono segnali positivi. Sono solo fumo, privo di arrosto, ed anzi pieno di grasso e di unto. Se davvero il Ministero volesse dare qualche segnale positivo alle Guardie Cittadine comincerebbe con l’emanare una serie di circolari circostanziate con cui dare obblighi formativi e precise direttive assunzionali. Potrebbe, inoltre, stabilire che, stante la giurisprudenza contrastante in materia, la qualifica di PS abbia valore in tutta la nazione e pertanto non si sia più costretti ad una vergognosa limitazione della libertà personale dall’arma di servizio. Potrebbe sottolineare che la dicitura “guardie delle provincie e dei comuni” di cui all’art 57 cpp riguarda le Guardie Giurate in servizio presso enti locali e quindi stabilire che, come da legge 65/86, non esiste alcuna limitazione temporale alle qualifiche di Polizia Giudiziaria in capo alle Guardie Cittadine.
Potrebbero fare tutto questo, dando una precisa direzione propedeutica ad una immediata riforma della categoria, ma non lo fanno ,e non lo fanno perché nei corridoi del viminale della Polizia Locale non gliene frega nulla, per non dire direttamente che ci sopportano a malapena e solo perchè hanno bisogno di qualcuno che si occupi di tutto ciò che ai loro dipendenti non piace o da fastidio o porta antipatia popolare. Tipo le multe. O la caccia ai “poverini” che vendono paccottiglia in spiaggia.

Ed è su questo punto che casca il nocciolo: le Guardie Cittadine non interessano perchè stanno antipatiche. Perchè è stato voluto fossero antipatiche. Voluto e programmato in 3 decenni di totale mistificazione della figura, sia a livello mediatico che sociale che professionale, in un circolo vizioso di mobbing statale, accanimento sociale ed abbassamento degli standard personali. Ci si lamenta spesso che “i vigili” sono sciatti, incompetenti, arroganti ed impreparati, ma non è mai stato fatto nulla per dargli eleganza, competenza, professionalità e preparazione, perchè faceva comodo avere una “forse” di polizia da poter insultare e denigrare, perchè è socialmente vantaggioso avere figure “di controllo” verso le quali anche la casalinga di campagna possa sentirsi superiore.

Chiaro che tutto questo continuo sminuire ha portato nel tempo ad un continuo abbassamento degli standard motivazionali non solo della categoria, ma anche di coloro che aspirano a farne parte, ed è così che nel corso degli anni ci siamo riempiti di soggetti imbarazzanti che hanno reso tutte quelle maldicenze delle realtà, dividendosi tra chi porta i sandali in estate “perchè tanto non è una vera divisa” e chi di fronte a situazioni gravi si tira indietro dicendo “i vigili devono fare i vigili”. A tutto questo aggiungiamo la mistificazione continua da parte dei nostri stessi amministratori, la cui massima espressione sono i precari stagionali mandati in pettorina a seminare sanzioni, magari dopo essersi fatti eleggere promettendo chissà quali miracoli sul fronte della sicurezza. Figure simili, demotivate, squalificate, entrate solo per il 27 o precarie sono da eliminare per avere una Polizia Locale moderna ed efficiente. Oppure ci si levano le qualifiche e ci si rende quel corpo di mediocri sanzionatori che soddisfano le frustrazioni della vita facendo multe: se questo si deve essere però, lo si sia senza pistola, senza manette, senza divisa, senza cappello con stemma che richiede il saluto quando si incrocia una autorità.

Poco importa se nonostante tutto questo la Polizia Locale attuale è formata da professionisti che non più tardi del 22 luglio scorso hanno tenuto banco all'”organo principe deputato alla sicurezza pubblica” su come si distinguano i documenti falsi. Poco importano le continue operazioni a tutela della vivibilità, in contrasto agli stupefacenti, i 100 arresti di Venezia, i continui interventi nelle reti televisive nazionali di nostri colleghi che si distinguono in investigazioni a tutela di donne e minori o in analisi forensi. L’immagine sociale del “vigile” è quella del poliziotto fasullo da compatire, di quello scartato alle selezioni delle polizie “vere” e ridotto a dover fare i divieti di sosta e far attraversare i bambini, anche da 20 anni esiste una figura deputata a quel tipo di accertamenti e servizi.
Le Guardie Cittadine, odiate, ma necessarie, devono restare sotto la bandiera del Sindaco perché alla politica serve una figura cui dare ogni responsabilità, di cui appropriarsi dei meriti e su cui scaricare gli insuccessi. Perché alla società serve una polizia minore contro cui ogni cittadino si possa scagliare senza avere timore di alcuna vera conseguenza. Rendiamoci conto che, quando un branco di tifosi ubriachi ha devastato Roma, è stato detto che la colpa era della Polizia Locale – anzi, dei “vigili urbani, cosiddetta polizia locale”- per citare il commentatore – perchè non aveva impedito la vendita di alcoolici. Ricordiamo che, quando di recente un agente di polizia di stato è stato ferito gravemente da un pazzo poi abbattuto da un collega, si è tentato di accusare la Polizia Locale di non essere intervenuta per tempo.

Ed è per questo che NON crediamo a Salvini ed al Governo: perchè fare qualcosa, anche la più piccola, come abolire il precariato di polizia o darci la dignità di poter girare liberamente senza rischiare una denuncia se non si passa per casa a mollare l’arma prima di andare in ferie – e sperando che non ce la rubino durante le stesse – significa attirarsi l’odio di tutto il resto della società. Dai cittadini, alle imprese fino alle forze di polizia statuali. Chiedere questo ad un governo che vive di consenso popolare e che controlla la percentuale di “like” su facebook prima di parlare di qualsiasi questione, mi pare francamente troppo e, come detto in apertura, non abbiamo visto alcun incoraggiamento da parte del Ministero interessato, nonostante sia recentemente arrivata anche una richiesta europea.
La soluzione? Abolirci è impossibile, perché poi non saprebbero dove metterci, e, allo stesso tempo, non avrebbero nessuno da mandare ad occuparsi delle nostre incombenze. Riformarci e darci dignità sarebbe il suicidio politico di chiunque lo facesse, salvo inserirci in una grande riforma di tutte le forze di polizia che contenesse un minimo spazio anche per noi. Uno sforzo che al momento nessuno ha voglia di fare, perché oggi si governa con decisioni veloci, con leggi a spot, con decreti a sorpresa: per le cose serie, fatte bene e pianificate, come una vera riforma delle forze di polizia, manca il tempo, manca la voglia, manca la motivazione reale.
Forse, quando avremo anche noi pazzi che si lanciano sulla folla coi camion o bande armate che passano per cinema, concerti e ristoranti a sparare e mettere bombe, si diventerà una società basata su una politica seria, con obiettivi seri e persone serie. Fino ad allora, sarà tutto basato su una continua campagna elettorale, nella quale le Guardie Cittadine sono una figura in totale minoranza.

Sperando di sbagliarci, iniziamo a credere che l’unica soluzione sia quella di cambiare mestiere, fino a quando la Polizia locale non diventerà, ovunque, quella “vigilanza urbana” ridicola e buffa, formata da operatori impreparati, stanchi e rancorosi, di cui tutti potranno ridere senza timore di conseguenze.
Eccessivamente dura questa analisi, se non appositamente provocatoria…
In ogni caso, non dobbiamo essere spettatori, ma attori!
Se la riforma non la faranno entro quest’anno, allora dovremo organizzare uns manifestazione di protesta senza precedenti!
Dipende tutto da noi, perché il problema è nostro, non loro!
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Mi dispiace di questo tuo articolo eccessivamente duro e rancoroso io non faccio politica e non ne voglio fare ma ricordo che questo è l’unico decreto sicurezza che qualcosa pochissimo ma qualcosa ha dato alla polizia locale quindi staremo a vedere.
Saluti marco
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