
Oggi ricorre il terzo anniversario dal sacrificio di Francesco Bruner e Vincenzo Cinque, ufficiali della Polizia Locale di Napoli caduti sotto il fuoco di Giulio Murolo, nel tentativo di proteggere i passanti da quel pazzo che sparava dal balcone. Bruner morirà quello stesso giorno, Cinque, dopo settimane di lotta, ci lascerà il 12 luglio 2015. Ma oggi ricordiamo anche Luigi Licari, ispettore della Polizia Locale di Catania che lo scorso settembre è rimasto vittima di una spedizione punitiva che lo ha lasciato in fin di vita e che proprio in questi giorni ha potuto assistere, di persona, al processo verso il suo aggressore. Il percorso riabilitativo sarà ancora lungo ma è bellissimo sapere che Luigi è di nuovo tra noi. Bentornato collega e ad maiora sempre!

Ed è a loro che dedichiamo questo articolo incentrato sulla formazione: sappiamo che spesso è carente e che a molti comandi poco interessa mandare le proprie Guardie Cittadine disarmate, male addestrate, magari mai formate, anche in servizio da soli e, perchè no, a piantonare luoghi sensibili per criminalità o pericolo attentati. Sappiamo però anche che esistono, e sono diffuse in tutta Italia, associazioni, scuole e persone di altissimo livello professionale che propongono continuamente e continuativamente corsi di aggiornamento teorici e pratici. A me le Guardie conosce da anni molte di queste associazioni ed ha partecipato ai corsi di ognuna di loro, fossero momenti di teoria o di pratica, di tecniche di polizia od operative, ed ha imparato ad apprezzarle tutte.

Questo non vuole essere un pezzo di pubblicità gratuita verso questo o quella associazione o questa/quella persona, ma uno strumento per mostrare a tutti i colleghi che i mezzi per migliorarsi, lavorare e crescere assieme ci sono: ognuno di queste realtà e persone, infatti, propone offerte particolarmente vantaggiose agli iscritti ed agli appartenenti alle Forze di Polizia e, dopo aver lavorato con tutti loro, possiamo anche dirvi che, sebbene vi possano essere marginali differenze di approccio tecnico, le varie soluzioni e manovre operative si rivelano compatibili l’una con le altre, così come le lezioni teoriche e le competenze pratiche che portano avanti. Questo vuol dire, chiaramente, che si tratta di realtà che sanno di cosa parlano, conoscono le leggi che vanno applicate e come applicarle, ed il fatto che ad una attenta lettura si rivelino molto simili l’una con l’altra ci conferma che la strada per essere dei veri professionisti è sempre la stessa e passa per la formazione continua e multidisciplinare.

Partiamo quindi parlando dell’Area Safe, nome famoso, che si occupa di formazione a 360 gradi per tutte le forze dell’ordine, con particolare attenzione ai corsi di guida e di ingaggio operativo, anche con armi. Per la Polizia Locale, Area Safe si occupa dell‘addestramento alla guida sicura per la Scuola Interregionale della Liguria/Toscana/Emilia Romagna. Gli istruttori, provenienti da tutte le forze di polizia e dai reparti più specializzati proprio nella conduzione dei mezzi operativi, forniscono uno spaccato teorico/pratico di prima qualità e, attraverso i corsi avanzati, accompagnano gli agenti dalle basi minime fino ad esperienze di altissimo livello, forgiando tra gli altri i motociclisti – la moderna cavalleria – di diversi comandi. Parlando della scuola interregionale, non possiamo non citare il team di Stefano Bravi, ispettore della Polizia Municipale di Ravenna e curatore dei corsi di tecniche di difesa personale, di controllo veicoli e persone per conto della stessa scuola, formazione che si accompagna a quella associativa, sviluppata a livello internazionale e condivisa con metodi di formazione israeliani e statunitensi, ovviamente adeguati al contesto operativo ed agli strumenti concessi dalla normativa italiana.

Stessa Mission anche per la Associazione Agenti ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria del collega Manrico Cecchini: corsi di altissimo livello operativo, a partire dal maneggio delle armi fino alla gestione di conflitti e di casi tecnici, con simulazioni ispirate a situazioni realmente accadute, insegnanti di spessore provenienti dalle Forze Armate, dalla Folgore, dall’interno delle Forze di Polizia fino al team Vigorlegio del maestro Emilio Buffardi, formatore di forze speciali straniere oltre che di addetti alla sicurezza privata in contesti ad alto rischio su scenari internazionali. Amici di vecchia data oltre che maestri, non posso che riconoscere all’AAUPG un posto speciale nella mia formazione e nei risultati professionali avuti negli ultimi anni.
Spostandoci in Lombardia è impossibile non citare, oltre alla scuola regionale Eupolis, il magnifico lavoro di formazione fatto dalle associazioni Foxpol ed Associazione Polizia Locale sezione Lombardia – ex Apollo- : la prima incentrata sulle basi teoriche, con approfondimenti di altissimo livello in argomenti specifici quali il falso documentale, i veicoli stranieri – loro punta di diamante il grande Alessio Bove – l’infortunistica, il commercio ed altri, e la seconda di carattere prettamente operativo, con corsi singoli e percorsi su più giornate, con tanto di brevetti relativi, tanto sulle tecniche di ammanettamento che di gestione dell’arma e delle persone, anch’essi con simulazioni di notevole realismo e carico di stress per gli agenti coinvolti, in modo tale da ricreare in modo quanto più reale possibile la situazione psicofisica che si presenta nei momenti di reazione ad una minaccia o ad una situazione complessa quale la gestione di un intervento di polizia.

L’Associazione Nazionale Polizia Locale – ANVU – gode invece di ampia diffusione in veneto dove, sopperendo all’assenza di una scuola regionale, organizza la formazione e sopratutto frequenti corsi di aggiornamento per i comandi della Serenissima, avvalendosi di professionisti locali riconosciuti a livello nazionale ed oltre e affidandosi, per la parte relativa alle tecniche operative, alla International Police Training System del collega Cristiano Curti della Polizia Locale di Napoli, associazione che vanta sedi in tutta Italia e che tra i suoi meriti ha la diffusione e la formazione all’utilizzo del PRG580, il primo distanziatore omologato direttamente dal banco prova delle armi – gli altri in uso si rifanno a circolari ministeriali precedenti – nonché l’attenzione alla gestione di casi particolari quali i Trattamenti Sanitari Obbligatori o l’addestramento certificato all’uso degli spray anti aggressione.

A tutti questi nomi, che ripetiamo e confermiamo offrire una formazione completa, coerente e soprattutto basata sui medesimi dettami giuridici e scopi formativi sia a livello teorico che pratico, si uniscono altre realtà ed associazioni che offrono una ottima formazione e specializzazione: si va dalla rinomata ASAPS, unica ad avere una propria rivista che non di rado ospita articoli su e di alcuni dei colleghi citati, fino all’IPA -International Police Association, con la quale ho avuto occasione di fare alcuni corsi di approfondimento sull’uso e gestione dell’arma, senza dimenticare la IPS -professionisti della sicurezza, molto attiva a sud (e con la quale a me le guardie ha avuto pure qualche incompresione) e la Maggioli, ditta specializzata nella gestione amministrativa delle pratiche alla quale dobbiamo l’incontro annuale a Riccione, occasione di scambio di informazioni, aggiornamenti e corsi. Citando Riccione, non possiamo dimenticare le Giornate della Polizia Locale organizzate annualmente dal sindacato SulPL, ove è possibile incontrare, in un unico evento, molti delle persone che rendono la Polizia Locale una forza moderna e completa, per quanto ancora disorganizzata e divisa in mille realtà e visioni diverse dello stesso lavoro, quello della Guardia Cittadina, un lavoro che, dopo aver letto questo articolo, non si hanno più scuse per fare improvvisandolo o lamentandosi che non esistono sistemi per formarsi.
La scelta se onorare, indossare o semplicemente portare la divisa è, come al solito, lasciata alla coscienza ed alla dignità professionale del singolo operatore.
Balle! Sappiamo che queste scuole, regionali, associative, professionali e chi più ma ha più ne metta, sono solo parrocchie di parte mangia soldi per un posto al sole. La formazione, assieme allo spirito di corpo passa, unicamente, dalle accademie. Queste nascono, esclusivamente, con un minimo denominatore comune che si chiama regionalizzazione e riforma della locale. Tutto il resto sono coglionate da bar dello sport e pubblicità parrocchiale
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Sapete chi? Io le ho provate una per una e questa è la mia valutazione.
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Sarebbe opportuno urlare la nostra dignità, la nostra professionalità negata e inventata giorno per giorno, urlare, convincere tutti colleghi della profonda necessità di una riforma unitaria …almeno regionale
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Leggo con molto interesse i Vs post. Apprezzo da sempre il modo di scrivere corretto, pulito e sopratutto @ficcante@ nei concetti e nelle espressioni.
Deluso da questo articolo sicuramente viziato da una particolare attenzione a NON menzionare una specifica associazione ed al contrario, a replicare invece il nome di altre. Peccato. Amareggiato e deluso da un articolo mai firmato e non attribuibile ne ad un volto ne ad una persona ma sicuramente ad uno @schieramento@ che di fatto lede la stima nei Vs confronti. Peccato.
Ivano Leo
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Il post ha menzionato tutte le realtà con cui il sottoscritto ha fatto corsi di formazione. Infatti si parla di associazioni afferenti praticamente a 4 regioni (toscana, emilia romagna, veneto e lombardia) e alle attività svolte in esse. Non c’è nessuna preferenza per nessuna – al massimo c’è un rapporto di amicizia più stretta con alcuni formatori rispetto ed altri – e tantomeno intenzione di dimenticarne altre. Se su alcuni enti sono stato più stringato di altri (IPA, IPS, Giornate Riccione, oltre ad Asaps) è solo per motivi di spazio e di materiale (nel senso che avendo fatto più corsi con altri ho potuto fornire anche un commento). Ho citato perfino soggetti con cui ho avuto da ridire (IPS e SulPl, per citarne due) e non ho neppure nominato altri che pure fanno formazione (il sindacato CSA) non per cattiveria ma per non averla mai provata. Lo spazio è tiranno e oltre le 1200 parole non ha senso andare se si vuole essere letti fino al termine. Potevo dare più spazio agli enti? Forse si, ma avrei dovuto togliere l’omaggio di apertura, che ci tenevo vi fosse.
Proprio perchè scrivo “ficcante” sapete che se avessi avuto qualcosa da dire, lo avrei detto senza girarci attorno.
Se invece il problema è nato con l’APL, in realtà ho nominato la ex Apollo, semplicemente perchè pensavo che le due realtà fossero distinte, e ho immediatamente corretto l’errore.
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