riflessioni

L’orgoglio trovatelo nel cuore non nella pancia.

Oggi sono deluso. Non incazzato, deluso. Da qualche giorno girano per la rete un paio di video relativi altrettanti interventi effettuati da Guardie Cittadine e ripresi dal grande fratello social che ormai ci attanaglia tutti. Nel primo si vedono due immigrati affrontarsi a pugni e calci incuranti dei tentativi di dividerli da parte di astanti prima e di un poliziotto locale poi, con sullo sfondo la – collega impegnata a chiamare rinforzi via radio mentre il compagno si mette in mezzo i litiganti – alla fine scapperanno entrambi – mentre nel secondo un agente da solo, disarmato ed anziano viene affrontato ed insultato a muso duro da uno straniero incapace di accettare la rimozione del proprio veicolo.

fotogrammabolzano
Un fotogramma della rissa.

Sul primo video quel che A me le Guardie ha da dire lo ha ribadito sulla pagina facebook Puntato – la normativa italiana NON consente di utilizzare l’arma di ordinanza per sedare delle risse, soprattutto se non viene messa in pericolo l’incolumità degli operanti. Nessuna tecnica operativa prevede il tentativo di DUE agenti di affrontare a mani nude (o con uno sfollagente in gomma) mezza dozzina di persone che si massacrano di botte.In attesa dell’arrivo dei rinforzi è stato fatto quello che una pattuglia appiedata e male equipaggiata poteva fare senza mettere a repentaglio se stessa o altri astanti – e sul secondo non ci siamo soffermati, ma quel che ci ha deluso non è stato tanto leggere i commenti dei soliti cittadini quanto quelli dei colleghi, delle altre Guardie Cittadine. 

Già perchè invece che una analisi operativa o una semplicissima solidarietà a due persone che, in scarpe da passeggio e borsello bianco a tracolla, comunque sono intervenute a tentare di placare gli animi e sicuramente hanno raccolto diversi elementi utili all’identificazione dei coinvolti, si è preferito proferire valutazioni infamanti, insegnamenti non richiesti ed in particolare si è notata la diffusa presunzione da parte di molti di voler a tutti i costi dimostrare di essere migliori, non solo dei colleghi ripresi, sia chiaro, ma di tutta la categoria, come a dire “non sono come loro, sono migliore, meritavo qualcosa di più io”: non esiste, insomma, uno spirito di corpo, quanto un’ossessiva e compulsiva ricerca di un riconoscimento – sociale e personale- verso se stessi dimostrando o sostenendo di essere migliori degli odiati “vigili”, quasi si volesse urlare al mondo che si meritava qualcosa di meglio dalla vita e si è diversi dalla media dei colleghi. 

vtv

Inutile dire che commentare certe cose in tal modo non fa che confermare la totale disomogeneità di una categoria che ha finito per odiarsi da sola: non capiamo altrimenti come sia possibile che un articolo di A me le Guardie Revolution, rubrica pensata apposta per far notare le eccellenze tra le Guardie Cittadine, sia meno commentato e condiviso di uno usato sostanzialmente per insultarci a vicenda: viene da pensare che a dire “di loro sono meglio” siano tutti pronti, mentre ammettere “loro si che sono bravi: prendiamo esempio e imitiamoli” risulti difficilissimo ad una altissima percentuale di appartenenti evidentemente convinti per primi che la Polizia Locale sia sbagliata e talmente disillusi da ritenere invece impossibile sollevarla dal triste destino cui ormai si sembra essere tutti rassegnati.

scintilla

Attenzione che tutto questo non significa che A me le Guardie si sia bevuto il cervello ed approvi coloro che, biascicando scuse sulla mancanza di tutele e i fantomatici “compiti istituzionali” vadano asserendo la normalità di compilare decine e decine di soste fregandosene di risse, spacciatori e degrado generico: nulla di più sbagliato e niente di più esecrabile, tanto che restiamo convinti che proprio questi siano i primi atteggiamenti da combattere e cambiare, ma attraverso la formazione interna e la condivisione dei veri servizi di eccellenza, non certo passando per le critiche, ancor peggio se pubbliche, a colleghi che in ogni caso l’intervento non lo hanno affatto rifiutato od evitato. 

20130815_52206_7258df6ba79708741d9c6fd2bba6d479
il comandante Fazio, circondato da suoi uomini: morirà poco dopo.

E proprio su questo punto – ma noi non siamo come loro – il Ministero dell’Interno ha basato il rifiuto della causa di servizio quale risarcimento alla famiglia del comandante Cosimo De Fazio – già colonnello dei carabinieri – morto a Reggio Calabria nel 2015 mentre coordinava i soccorsi ai migranti. Se parte di noi vorrebbe che tale rifiuto fosse motivato dall’assenza di competenza del Comandante nel  gestire una situazione chiaramente di ordine pubblico, chissà come resteranno nello scoprire che il Viminale ha invece ribaltato la cosa asserendo “…il fatto che agenti della Polizia Municipale vengano impiegati in delicate attività di soccorso e accoglienza, rientra nella “normale attività di servizio”; altresì sottolinea che gli appartenenti alle Forze dell’Ordine fanno di per sé un lavoro esposto a rischio..” di fatto rigettando in modo vergognoso la giusta richiesta di causa di servizio della famiglia del Comandante ed allo stesso tempo spazzando via ogni pretesa di incompetenza delle Guardie Cittadine da tali servizi, inserite di fatto nelle “Forze dell’Ordine”, seguendo peraltro l’esempio della Magistratura che già ha ribadito– condannando un collega che non aveva fatto nulla per impedire un accoltellamento – come la gestione di risse ed aggressioni rientri pienamente nelle nostre attività di istituto, e come i doveri derivino dalle qualifiche di polizia e non certo dall’ordinamento contrattuale o dal datore di lavoro. 

ameleguardie

Che fare e dire quindi? Colleghi, ragionate col cuore. Ragionate col cervello. Non con la pancia. Non abbassatevi ai livelli del cittadino che ci odia e non accettate la croce di “quelli che fanno le  multe”, non riducetevi a “chiamare il 113” di fronte un’aggressione e a rispondere “si rivolga ai carabinieri” a chi vi segnala situazioni di spaccio o degrado: non le meritate voi e non lo merita il nome della Polizia Locale. Ritrovate o riscoprite l’orgoglio di essere la più antica forza dell’ordine della storia e non cercate di dimostrare di essere migliori nel rifiutare di fare i “poliziotti locali” invece dei “poliziotti e basta” o dei “carabinieri”, combattete perchè la nostra dignità sia riconosciuta pari alle altre Forze di Polizia e dimenticatevi quella maledetta frase “noi abbiamo concorso per fare i vigili”: in primis non è vero, perchè abbiamo dimostrato mille volte che i “vigili urbani” erano molto più poliziotti della maggior parte degli attuali “agenti di polizia municipale”, in secundis è un mentire con se stessi, perchè spesso chi parla così ha concorso per non fare nulla di più di qualsiasi cosa che non gli dia rogne, tanto meglio quindi se si tratta di attaccare fogli su veicoli fermi, mandare verbali a casa prendendo le targhe da dietro un cartello o direttamente dallo schermo di una ztl: a questi dico che il problema non è la Polizia Local, ed il concorso sbagliato non lo ha fatto chi si occupa di degrado urbano, microcriminalità, abusivismo commerciale, tso, scorte e posti di blocco stradali, ma loro per primi. 

GIURAMENTO

Lo ripeto a tutti, estremisti di ogni fazione in cui è divisa questa povera Polizia Locale: ragionate col cuore, non con la pancia. Non fatelo per me, e nemmeno per i cittadini o per dimostrare qualcosa agli appartenenti alle forze statali. fatelo per voi. Fatelo per noi. Fatelo per le Guardie Cittadine. 

3 pensieri riguardo “L’orgoglio trovatelo nel cuore non nella pancia.

  1. Sono d’accordo su tutto quanto riportato nel tuo articolo; dovresti essere “duplicato” e collocato in ogni comando di Polizia Locale d’Italia, in modo tale da sensibilizzare le tante “bocce perse” che pensano solo ad arrivare al 27 di ogni mese……

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...