E’ ormai ampiamente diffusa la notizia che le Forze di Polizia dello stato ed i militari impegnati nell’operazione Strade Sicure saranno dotati, in via sperimentale ed in sei città italiane – Brindisi, Caserta, Catania, Milano, Padova e Reggio Emilia – di una pistola taser, ovvero la discussa arma a dissuasione elettrica da anni in uso alle polizie di gran parte dei paesi occidentali e non.
La notizia ha subito fatto impazzire il web, con moltitudini di cittadini dalla limpida coscienza, indignati, che pagano le tasse e che soprattutto capiscono tutto di tecniche operative di polizia a puntare il dito sui sicuri “abusi”, sugli indubbi “soprusi” e ovviamente dubitando della preparazione degli operatori nonché lamentando la mancanza del numero di matricola sulle divise. Qualcuno ha sottolineato che l’ONU ha stabilito che il taser sia strumento di tortura.

La verità è che nel 2007 – ieri insomma- l’ONU ha espresso questo parere nei confronti di un modello di taser (l’X26) commentando l’utilizzo di tale strumento dalle forze di polizia portoghesi. Ora, siccome dire “taser” è esattamente come dire “pistola” (ne esistono vari tipi, marche e modelli) viene da sé che quello in mano alle due Forze di Polizia italiane ed ai militari coinvolti nella sperimentazione NON sarà quello contestato al Portogallo, ma bensì un modello diverso, l’x2, con delle caratteristiche ben definite che andiamo ad elencare:
- Scarica elettrica ad intensità regolare con durata controllata di 5 secondi.
- Sistema di mira con doppio puntatore laser, uno per ogni dardo.
- Arco elettrico di attivazione, che aumenta le possibilità di resa volontaria prima che si renda necessario “lanciare” il dardo.
- Possibilità di colpire il bersaglio fino a 7 metri di distanza.
- Colpo di riserva, quindi se si dovesse mancare il bersaglio sarà possibile sparare nuovamente senza dover per forza caricare il Taser manualmente.
La fornitura, inoltre, comprende una telecamera da divisa – c.d. body cam – che si attiverà all’estrazione del taser, in modo da avere una traccia dei momenti immediatamente precedenti e di quelli successivi il lancio del dardo elettrico.

A chi sostiene che su soggetti cardiopatici o portatori di peacemaker il taser possa avere effetti letali rispondiamo che 1- la pistola è letale per tutti, indipendentemente da handicap o protesi 2- il cardiopatico non rientra nella casistica media di persone che hanno abitudine di fare resistenza alle forze dell’ordine, o quantomeno non in modo tale da rendere necessario l’uso di un taser 3- il taser non va a sostituire nulla, ma a completare un equipaggiamento fatto anche dalla citata pistola, dallo spray e dal manganello, poiché nessuno di questi strumenti è risolutivo di tutto ed ognuno ha i suoi casi di inutilizzo.
In mattinata si è diffusa – per breve tempo perchè subito smentita e cancellata – una fake news secondo la quale lo strumento sarebbe stato dato anche – addirittura per primi dicevano – alla Polizia Locale di Brindisi, ovviamente con l’ironica didascalia “con tutto il rispetto per gli operatori di polizia locale, però…” ed accompagnata dalla foto di un X2 appoggiato su una cartellina portadocumenti della Polizia Civile di San Marino, casualmente con l’oggetto a coprire – male – l’araldica in modo tale da indurre il lettore disattento a credere fosse quella delle Guardie Cittadine brindisine.

State tutti tranquilli: la Polizia Locale non è compresa tra coloro che hanno in prova il Taser. Le Guardie Cittadine, che lo stato non perde occasione di mettere sotto un mobbing continuo e diffamatorio, conscio che qualche giornalaccio di provincia sarà pronto a cogliere il momento per qualche click facile, saranno forse prese in condiderazione una volta che il sistema sarà rodato a livello nazionale, anche se, come A me le Guardie, ci crediamo poco: troppe volte il Ministero ci ha delusi, traditi ed ostracizzati. Ovviamente il fatto che San Marino – 30mila abitanti su 50 km quadrati di nazione – si sia sentita in dovere di dotare del taser i propri omologhi della polizia locale italiana – 60 milioni di abitanti su 300mila km quadrati – non fa pensare che, forse, lo strumento sarebbe utile pure a noi. Sia mai.

Le Guardie Cittadine, dopotutto, non meritano certo le dotazioni di Polizia e Carabinieri: poco importa se l’ASAPS ha confermato che anche nel 2017, in un quadro di aggressioni aumentate di oltre il 25% rispetto l’anno precedente, la Polizia Locale tiene il TERZO POSTO (su 5, non su 3) per violenze subite, ed attenzione che se i dati di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria possono dirsi certi, quelli delle Polizie Locali vanno segnalati uno ad uno dai comandi direttamente ad ASAPS, e non tutti ottemperano, quindi le quasi 300 aggressioni sono quasi sicuramente una stima al di sotto della realtà.
Ma noi siamo evidentemente meno importanti delle altre forze e nel controllo barboni -quel servizio dove a Roma un poliziotto della questura si è salvato grazie al giubbino antitaglio preso in proprio, e che in mezza Italia fanno le Guardie Cittadine- in un tso – competenza sempre delle Guardie Cittadine – in un controllo commerciale ai venditori abusivi, in un ubriaco molesto, in un soggetto alterato in un controllo stradale e non, evidentemente NON meritiamo la stessa tutela degli altri. La nostra vita vale meno, cosa peraltro già sottolineata dal Ministero proprio di recente con il rifiuto del riconoscimento della Causa di Servizio al compianto collega Liguori.

Nelle stesse ore in cui si è diffusa la notizia della sperimentazione del taser presso le Forze Statali, inoltre, è stata data notizia che il comune di Trieste, uno degli ultimi ad avere operatori disarmati – anche di notte, in aperto disprezzo alle normative – fornirà finalmente di pistola i propri agenti: inutile dire la pletora di commenti VERGOGNOSI registrati sui social, e tristezza nel vedere che i peggiori sono arrivati da altre divise, così come sempre da una pagina di divise è stata diffusa la fake news di cui al precedente paragrafo: ancora non riusciamo a capire tanto odio, ma nemmeno, tanto disprezzo verso di noi. Gratuito. Immotivato. Figlio degenere della campagna denigratoria portata avanti da certi corridoi ministeriali e perfino da certi corridoi nostrani, ambedue interessati a mantenere i propri orticelli e privilegi, i primi sulla pelle nostra, i secondi, ben peggiori, su quella dei loro stessi colleghi.

Continuiamo a dire che una seria e completa riforma del sistema sicurezza – e con esso delle Guardie Cittadine e private – sia necessaria e prioritaria e che se lo scopo della Polizia Locale resterà quello di essere la cloaca di tutti gli interventi che le altre forze non vogliono fare e di tutte quelle attività che una forza di polizia la fanno odiare, con un sistema basato sulla frammentarietà della preparazione ed una volontaria confusione sulle qualifiche e relativi obblighi operativi, beh, tanto vale ABOLIRE questa categoria così tanto ostracizzata e disprezzata, ma così utile a fare da ombrello agli sputi e da capro espiatorio a tutti: politici, forze dell’ordine e perfino cittadini stessi, che possono concedersi il lusso di disprezzare chi li difende, col beneplacito dei media e delle altre divise.
Sono un Istruttore Direttivo, da 18 mesi in comando presso la Procura della Città dove lavoro. Questa esperienza è la prima in assoluto nella Città di provincia dove lavoro. Nel capoluogo di Regione sono dagli anni novanta, nelle altre provincie non so. Ogni giorno subisco, le prese in giro delle altre FF.OO. Questo che avete scritto lo vivo quotidianamente sulla mia dignità. Di chi la colpa? continuo a dire nostra, senza se senza ma. Parafrasando l’inno ….”Noi siamo da secoli Calpesti, derisi Perché non siam Popolo, Perché siam divisi” per noi vale la parola siam Coglioni
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