Capita, in quel di Valsamoggia, che il conducente di una Mercedes inizi una rocambolesca fuga alla vista di un furgone Fiat Talento della Polizia Municipale. Gli agenti insospettiti, dirottano un’altra pattuglia sull’intervento ove stavano dirigendosi e danno dietro al mezzo in fuga. L’inseguimento durerà oltre 120 km, passando per più province e ben due regioni, da colline a città e poi di nuovo colline, e al furgone della Polizia Municipale si uniranno poi diverse gazzelle e radiomobili dei carabinieri. Dopo aver sfondato un paio di posti di blocco, nel tentativo di evitarne uno, il mercedes si ribalta in un fosso.
A parte il bellissimo video di un momento dell’inseguimento, dovuto alla provvidenziale presenza di tecnici video sul posto per allestire il percorso di una gara di rally, quel che stupisce è non tanto che i giornali riportino a titoli cubitali che “l’arresto è stato eseguito dai Carabinieri”, dimenticando di precisare che il fiat Talento delle Guardie Cittadine gli è stato dietro fin la fine della corsa, quanto che il popolo del web, quello che odia tutto e sa meglio di chiunque come le forze di polizia operano, pur di offendere le povere Guardie non ha coperto di insulti il fuggitivo per il comportamento, ma perchè ha osato non essere in grado di seminare il furgone.

Il problema, insomma, non è che l’assenza di una Centrale Unica interforze ha impedito di organizzare una caccia bene organizzata fermandolo prima di 2 ore e mezza, ma che la Polizia Locale abbia saputo lavorare bene: non c’è dubbio, non sono loro bravi, è il delinquente idiota, o a loro sarebbe scappato, perchè le Guardie, si sa, sono incompetenti per natura.
Non pochi hanno ovviamente sostenuto che doveva trattarsi di una balla perchè, si sa, la Polizia Locale non può uscire dal territorio di competenza senza diventare una zucca. Poco importa che la legge dica l’opposto, i commentatori son più bravi degli agenti, dei carabinieri, dei magistrati e perfino del fuggitivo – se avessi guidato io non vedevano nemmeno il fumo – sostiene un maschio alfa su un gruppo interforze. Qualcuno, con altra divisa, ritene “strano” che la PM possa uscire dal territorio senza incorrere nel porto abusivo d’arma da fuoco.
Sapete invece a me cosa sembra strano? Che ogni volta che si parla di polizia locale c’è qualcuno che dubita, qualcuno che insinua, qualcuno che…ma come vi permettete? Ma io mi permetto di parlare male di altre divise o professioni? Mi permetto di sapere cosa debbano o meno fare? Mi permetto? NO! Con noi si, tutti si permettono, tutti credono di sapere meglio di NOI come fare il NOSTRO lavoro. Ora lo sapete: finché ho benzina gli vado dietro, anche fino Palermo da Aosta (serbatoio permettendo). Sapevate che la Locale di San Michele in Tagliamento ha sconfinato in Romania, con doppia delega delle due procure, per andare a prendere dei ladri a seguito di indagine? Lo sapete che le Guardie Cittadine di Bologna hanno una squadra che ogni 2 per 3 scende in campania a prendere chi truffa le assicurazioni? Lo sapete che la Locale di Torino ha appena terminato un’indagine sull’immigrazione clandestina assieme la polizia francese, su delega specifica della procura alle Guardie Cittadine? BENE, ora lo sapete. E fatevene una ragione.

Ma a cosa serve mantenere un clima sociale simile nei confronti di un corpo di polizia? Chi guadagna, in controllo e potere, su questa cosa? Non lo sappiamo, tuttavia

sappiamo che l’astio popolare gioca bene nel consentire lo sfacelo istituzionale cui è soggetta la categoria, quel mobbing di stato che non accenna a finire e che oggi è esploso nel rifiuto del riconoscimento dello status di Vittima del Dovere a Michele Liguori, ufficiale della Polizia Locale di Acerra, morto per i tumori contratti mentre indagava sullo smaltimento illecito di rifiuti in terra dei fuochi. Definito “servitore delle istituzioni” dal Presidente Napolitano, appellato “il vigile con la barba che non si volta dall’altra parte” dai pentiti in carcere, celebrato come “vigile eroe” dalla stampa locale, non solo Michele non si è visto protagonista di talk show e di serie televisive come un funzionario della Questura morto nello stesso modo, nello stesso posto, con le stesse indagini, ma addirittura oggi la famiglia si sente dire che la sua malattia ed il decesso non sono derivati dal suo lavoro. Non basta la parola di un presidente, la stima della popolazione e la paura della criminalità: sono loro, i burocrati ministeriali con e senza le stelle sulla giacca, a stabilire che la Guardia Cittadina Liguori doveva farsi gli affari propri e limitarsi a multare chi getta i mozziconi a terra, poiché se morto per tumore dovuto ai fumi pestilenziali dei roghi, lo è solo per colpa sua che ha voluto andarci.
Uno schiaffo istituzionale rivoltante, una decisione vergognosa quanto imbarazzante, peraltro fortemente simbolica e significativa del grande potere che hanno certi ambienti statuali nell’affossare ogni nostra speranza di riconoscimento per il servizio svolto a tutela della cittadinanza.

Oggi, francamente, non avere la bandiera italiana sulla mia divisa, mi pesa molto meno del solito.
Spero che qualcuno, in certi palazzi, si renda conto dello schiaffo, violentissimo, dato ai famigliari di un uomo morto per le Istituzioni che oggi lo hanno respinto: la mafia non ha avuto bisogno di colpirlo fisicamente, ha lasciato che fosse la malattia ad ucciderlo, oggi lo Stato ha voluto invece ammazzarlo fisicamente e moralmente. E con lui tutti noi, solo per farci lo sfregio di ricordarci che ai loro occhi siamo come la polizia delle colonie, e loro sono la potenza coloniale che ci occupa.
Vergogna.
Vergogna.
Vergogna.
La colpa di chi??? solo di questi uomini e donne in divisa (un poco tonti) che non hanno mai visto né creduto nel senso di unità. che anno coltivato i loro orticelli e fregandosene di un lavoro che, a Dio piacendo, li farà diventare vecchi. Forse ci meritiamo tutto questo…non so
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