Polizia Locale · riflessioni

GUARDIE ALLE URNE: i programmi per la Polizia Locale.

Liberi di non credermi, ma un collega mi ha espressamente chiesto un articolo sulle proposte elettorali verso la Polizia Locale. Fortuna che c’è poco da dire. Vogliamo però chiarire fin da subito che questo NON è un articolo che vuol analizzare ogni singolo programma e tanto meno  dare consigli su chi votare nel prossimo, fatidico, weekend. Si tratta semplicemente di un focus sullo spazio dato alle Guardie Cittadine nei vari programmi.

Premettiamo dicendo che, in una campagna basata sulla sicurezza e poco altro, governata da mala politica, da violenza di strada e da un distacco elettori/candidati come mai c’è stato, di noi si parla poco o nulla, e si parla male. Grandi parole e promesse vengono fatte per assunzioni nelle Forze di Polizia Statali (questo lo dicono un po’ tutti, un po’ meno parlano dei fondi), qualcuno promette di mettere i Vigili del Fuoco nella 121, altri promettono rimpatri di massa e qualcuno bercia perfino sulla leva obbligatoria.

Chi per dire la verità sembra prendere più sul serio la possibilità di mettere mano su di noi – e sul sistema sicurezza in generale – è il Movimento 5 Stelle: attraverso il loro solito sondaggione su internet han chiesto alla base degli iscritti cosa fare di noi e per fortuna, con un misero 60 a 40, ha vinto chi ci vuole parificati alle altre Forze contro chi ci vuole disarmati a fare gli ausiliari del traffico, anche se quest’ultima posizione è stata portata avanti in alcuni consigli comunali proprio da eletti del Movimento. In ogni caso il M5S nel suo programma ufficiale parla di Polizia Locale con l’intento di parificarla alle altre, che tra l’altro dovrebbero essere soggette ad accorpamenti. Sottolineiamo che nel programma pentastellato abbiamo il famigerato numero identificativo sui caschi dei reparti di Ordine Pubblico: noi guardie cittadine lo portiamo da sempre sulla patacca, ma è corretto dirlo per dare un’immagine a tutto tondo delle idee che il Movimento ha sulle forze di Polizia.

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La nota coerenza di certi movimenti.

La Lega Nord, sempre pronta a cogliere voti al balzo, rifà suo un accenno alla Polizia Locale nel suo programma, con una proposta assai simile a quella promessa da Roberto Maroni nel 2005 ed auspicata nei primi 90 giorni di governo del centro destra. La proposta, con molti punti in comune alla successiva Saia-Bardolini, è rimasta a pareggiare le gambe di un tavolo fino ad oggi, e tra le caratteristiche ha il parlare esplicitamente di contratto pubblico e di compiti relativi la sicurezza pubblica (questo anche nel programma 5 stelle). Il problema? Mentre da un lato dice questo, dall’altro un candidato leghista, peraltro appartenente ad una forza di polizia e sindacalista, basa il primo video della sua campagna sull’attaccare degli autovelox posizionati lungo una strada a scorrimento veloce della sua città, ovviamente filosofeggiando se tali strumenti e chi li usa lavorino per la sicurezza o per fare cassa e promettendo vendetta agli automobilisti derubati: insomma, come al solito, la posizione della lega è quella di chi vuole i piedi su due staffe, le mani sulle redini e perfino la cintura a legarli alla sella. E sa bene che parlare male dei “viggili” porta male quasi quanto parlare male dei migranti.

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Il leader della Lega in posa con due colleghi precari.

Il Partito Demoratico, molto semplicemente, non ci prende in considerazione, se non nelle parole dell’assessore Rozza, oggi candidata, che tra le tante cose promette “assunzioni a tempo determinato di giovani vigili per presidiare le periferie“: insomma il PD per il precariato di polizia, il PD per il concetto del vecchio vigile multarolo, il PD per giovani precari, senza formazione – evidentemente – a presidiare da soli territori a rischio.  Qui ci fermiamo o diventiamo impietosi.

Forza Italia, proprio stasera, ha fatto due promesse garantendo attenzione alla nostra situazione e sostanzialmente ripetendo il programma della lega.

Liberi e Uguali non sa nemmeno che esistiamo e non gli interessa saperlo: forse è meglio così. 

rozza
La vergogna.

Insomma, cari colleghi, la situazione è pessima: se non ci ignorano, ci promettono mari e monti e, nel frattempo, ci propinano un contratto che porta nella direzione opposta a quelle delle proposte che fanno: in questo, in effetti, l’unico coerente sembra il PD, peccato che sia una coerenza che va dalla parte sbagliata! 

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Forse è meglio che ognuno voti secondo credo e coscienza invece che professione,  non tentando di dare credito a queste parole, alquanto vacue e stantie, che da come vengono dette e/o scritte già fanno capire che della nostra situazione sanno poco e non gli interessa saperne di più, e che quello a cui puntano sono i nostri  -peraltro pochi e divisi -voti, ed è proprio in questa pochezza e divisione che vi è il motivo per cui siamo sostanzialmente abbandonati dalle istituzioni: ci manca la forza per farci sentire, e l’odio sociale alimentato ad arte fa sì che nessuno, di propria iniziativa, voglia tenderci la mano, consapevole che avrebbe tutto da perderci e poco da guadagnarci. 

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Al momento, l’unico voto che ci viene da consigliare è quello del Conte: in fondo il feudalesimo era sicuramente un sistema basato sulle autorità locali.

Un pensiero riguardo “GUARDIE ALLE URNE: i programmi per la Polizia Locale.

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