Polizia Locale · riflessioni

Guardie Cittadine: la rinascita.

Questa sera ho fatto le spese in un grande centro commerciale dove, invece delle solite code alle casse, vi è un’unica fila e, ad un certo punto, una voce metallica annuncia, facendosi sentire da tutti “ELENA ti aspetta alla cassa …”-“Michele ti aspetta alla cassa…” e via così, cliente per cliente con tanto di nome del cassiere/della cassiera, peraltro ripetuto su dei cartellini formato numeri della Banda Bassotti che apposti sui grembiuli.

Faccio notare che noi, se vogliamo tenere la gente a distanza, ci presentiamo con un numero, che a noi, le persone ci chiamano “agente” o, al limite “signor vigile”, e che se a qualcuno salta di insultarci, o chiamarci col “tu” dopo che gli abbiamo intimato di avere rispetto, abbiamo tutti i poteri per metterlo in riga, e se ci lasceremo mettere i piedi in testa sarà solo colpa nostra.

Per questo a chi piange il morto sulle tutele, sullo stipendio, sulle ore di servizio, su “quello che rischiamo” chiedo se, onestamente, pensa davvero di meritare lo stesso trattamento di chi fa il turno in quinta, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, ed interviene quotidianamente su risse, rapine a mano armata e aggressioni in famiglia, e, se ritiene davvero che il nostro trattamento economico sia così ridicolo, i nostri rischi così elevati e la nostra figura così sfruttata, informo che il centro commerciale di cui sopra cerca personale. 

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Polizia?

Cari colleghi finché un solo comune avrà “vigili” disarmati e che guidano i bus, “vigili” che si voltano dall’altra parte di fronte un problema più grave di un venditore di rose e “vigili” che chiamano i CC quando il malato del TSO non è una vecchietta, finché qualcuno farà le 24 ore e qualcuno le 6+2, finché qualcuno sarà in servizio a Natale mentre qualcun’altro passa tutte le festività a casa, finché qualcuno avrà lo spray col correggiolo e qualcun’altro farà i posti di controllo con la scorpion, finché qualcuno sarà in scarpine e cravatta e qualcuno in stivali e polo o tuta operativa…non potremo mai essere parificati nelle tutele e nel contratto ai corpi statali. Ed è un fatto che non poche di queste differenze tra un comune e l’altro passano per il rifiuto da parte di troppi di noi di andare oltre una visione stereotipata del ruolo e del lavoro. 

plroni
Vigile?

 

Nessuno pretende che tutti si abbia celle e foto segnalamento (anche i supereroi portano i fermati alle sedi di compagnia o alle questure) ma che TUTTI si abbia le stesse dotazioni, gli stessi orari, la stessa copertura, formazione quantomeno simile e mentalità adeguata, QUESTO SI.  E per ottenere tutto ciò ci si deve muovere comune per comune, strategia e basso profilo. Se oggi mostriamo una foto con GAP e CX4 siamo i “vigili esaltati”. Se oggi mostriamo la Giulietta “basta la Panda”…un pezzo alla volta, un comune dopo l’altro dobbiamo diffonderci nella notte, nei ghetti, apparire dietro lo spacciatore come dietro l’autovelox, sul tamponamento come sul mortale, senza pretendere, senza chiedere finché non sarà assodato che noi ci siamo e che quello è il nostro standard.

La Polizia Locale deve essere quella che serve, non quella di cui la società ha bisogno adesso: tenteranno di scoraggiarci, ma possiamo sopportarlo. Dobbiamo essere una polizia silenziosa che vigila sulle nostre città. Dei Cavalieri oscuri. 

Perché altrimenti avranno tutti gioco facile a dirci che siamo solo dei lamentoni sparamulte che si sentono poliziotti, perchè finché uno solo di noi sarà un autista di autobus e sosterrà pubblicamente che “il crimine non è affar nostro” NESSUNO muoverà un dito per riformarci e, soprattutto, che nessuno pensi che la soluzione sia negli scioperi, nel restituire le armi, nel “fare solo le soste” finché “non imparano”. Ma imparano cosa? Sarebbe consegnarsi da soli al ludibrio della stampa, alla caccia al “vigile fannullone”, sarebbe suicidarsi a livello sociale, sarebbe, di fatto, quel che sperano noi si faccia. Non siamo noi a non essere pronti a dover proteggere il cittadino: è il cittadino che non è pronto ad essere protetto da noi.

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L’equipaggiamento tattico postato da un collega su un gruppo facebook interforze ha scatenato una valanga di commenti insultanti.

Come possiamo cambiare le cose? Con pazienza e temperanza, strategia e basso profilo. La nostra non è una semplice lotta, è una ribellione ad un sistema che ci vuole come ultima ruota del carro del sistema sicurezza, tanto di riserva da non farne nemmeno parte. Non è un obiettivo, è una speranza, perchè è sulla speranza che si basano le ribellioni. E’ fare un passo per volta, allargare i servizi alle 24 ore in maniera capillare, spodestare gli attuali sindacati imponendo rappresentanti che pretendano strumenti e formazione, è acquistare giubbotti antiproiettili e scorpion evo senza pubblicizzarli, è arrestare spacciatori, assassini e stupratori senza gloriarsene più del necessario. E’ sostanzialmente abituare la gente a vedere le Guardie Cittadine che sono armate ai posti di controllo, che non hanno paura a mettere un delinquente per terra e ammanettarlo, che non si fermano con sirena e lampeggianti accesi al rosso perchè “non danno il buon esempio”, che indossano giubbini antiproiettile e che rispondono alle chiamate, di qualunque tipo, a qualunque ora, qualsiasi giorno.

Se è vero, infatti, che esistono operatori delle Forze Statali che non fanno servizio serale e notturno, è anche vero che non esiste forza statale che dopo una certa ora metta una segreteria telefonica invitando a contattarne un’altra: unioni di comuni e di servizi ci possono permettere di allargare il nostro campo d’azione e garantire che ogni territorio sia coperto da almeno un’auto con relativa centrale e che nessuno, cercandoci, trovi la linea disattivata per chiusura. 

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Vigili?

Gap, bastone, spray e pronto intervento 24 ore devono diventare la normalità, la gente deve vederci ovunque, trovarci sempre, ritenerci capaci, abituarsi a noi come Polizia Locale e dimenticare il “vigile in camicetta” che guida lo scuolabus e scaricati i bambini fa il giro multe alle mamme in doppia fila. Finché ci sarà un solo “vigile autista” ed una sola “voce registrata” a dire che siamo chiusi dopo le 19, non serviranno a nulla le Polizie Locali metropolitane, perchè la gente penserà sempre a noi come al Vigile Urbano del paese che fa la voce grossa col venditore di rose ma fa finta di non vedere il parcheggiatore abusivo mentre controlla i dischi orari.

Quando sarà normale essere poliziotti tanto nel sanzionare chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane quanto nell’intervenire su una lite famigliare, quando si capirà che se si è capaci di effettuare un TSO lo si è anche di fermare un ladro, quando si smetterà di usare la mancanza delle “tutele” come scusa per far finta di non avere le qualifiche di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza, allora e solo allora sarà normale anche che la gente ritenga necessario che noi si sia parificati alle Polizie Statali.

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Polizia?

E’ una guerra al sistema delle competenze di prima e seconda classe divise tra polizie di serie A e B, è una guerra tra le Guardie Cittadine ed una società che le vuole sottomesse alla politica e secondarie alle forze di polizia, ridotte a compiti ingrati che altri rifiutano, una guerra a chi ritiene che tra noi possano esistere mostruosità come precari o stagionali: è la speranza di un cambiamento epocale restando consapevoli che finché uno solo di noi guiderà un bus e preferirà mandare un invito a presentarsi se la persona davanti sembrerà pericolosa o sospetta, per i media ed i cittadini saremo tutti autisti di bus con la pistola, esattori comunali, vergognosi ed inutili “vigili urbani” come hanno voluto ritrarci da Lino Banfi in poi, sputando peraltro sull’onorabilità di quelli che erano i veri Vigili antecedenti la legge 65/86.

cavalierioscuri1

2 pensieri riguardo “Guardie Cittadine: la rinascita.

  1. Sono anni che sostengo l’incongruenza fra un orario 08/19 e un servizio di polizia, siamo noi che vogliamo gli onori ma non gli oneri, fa troppo comodo operare nei piccoli servizi di PL farsi chiamare “COMANDANTE!” (magari solo di se stesso), asservisi all’amministratore di turno per ottenere il livello apicale dell’ente, monte ore di straordinari “ad libitum”, alamari in canottiglia, stellete e scirpe azzurre a iosa facendo poi gli impiegati in divisa. Nessuno vuole mollare il suo orticello per unire le forze e dare un vero servizio di polizia h 24.

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