Polizia Locale · riflessioni

Gli auguri di A me le Guardie ed il futuro delle Guardie.

Finisce un altro anno di A me le Guardie, un anno non proprio fenomenale per la Polizia Locale e per chi gestisce la pagina, ma tuttavia, un anno importante. 

Si è parlato di noi, spesso, forse fin troppo. Siamo stati richiamati in diverse leggi dello Stato, abbiamo visto le nostre attività ingigantirsi ed espandersi, abbiamo ammirato le operazioni di polizia di colleghi eccezionali lungo tutta la penisola, da Torino, Milano, Brescia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli. 

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Il reparto cinofili di Venezia

Chiudiamo l’anno con l’arresto, a Brescia, di 13 truffatori professionisti, con il sequestro complessivo di 28 kg di droga a Venezia, con quello di 3 quintali di botti illegali a Napoli, con una nuova vittima da ricordare – il comandante Mauro Dodi – nuovi feriti, anche molto gravi – come scordare il calvario di Luigi Licari – con tanti interventi di soccorso e con la citazione nel Decreto Sicurezza Urbana quali protagonisti del sistema di gestione dei grandi eventi e del sistema antiterrorismo, cosa tra l’altra confermata in tanti accordi più o meno scritti con le prefetture, che vedono le Guardie Cittadine sempre più esposte ed in prima linea. 

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Il Comandante Mauro Dodi.

In questo 2017 abbiamo inoltre visto ritornare la causa di servizio e, nuovamente,citare come necessari l’accesso alle banche dati ministeriali e l’addestramento congiunto alle Forze di Polizia statali, nonché l’Europa riconoscere la necessità di parificare le posizioni contrattuali e le tutele di tutti gli operatori di polizia, locali o nazionali che siano. 

Rimane purtroppo la consapevolezza che per un soffio non siamo riusciti ad avere una riforma strutturata e completa, un soffio che ricade sulla coscienza della totale incapacità dei nostri sindacati di coordinarsi in una richiesta coerente e condivisa, nonché nel loro totale disinteresse nel creare delle manifestazioni e delle azioni di protesta unitarie. Parte della colpa della mancata soddisfazione che meritiamo va inoltre sicuramente a certi “vertici oscuri” nazionali, che perennemente, in modo più o meno sottile, continuano a gettare fango sulla categoria e soprattutto a muovere pedine che ritardino od addirittura eliminino qualsiasi tentativo di rinnovamento della Polizia Locale. Questo deve essere il più grande orgoglio e sopratutto l”indice di consapevolezza che stiamo lavorando bene:  se ci fermano, è perché temono che una Polizia Locale forte potrebbe spostare l’asticella del potere verso nuovi valori, levandola dalle mani di coloro che oggi la detengono. 

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Sicuramente gran parte di questa guerra sotterranea alla Polizia Locale la portano avanti i giornalisti, nel loro continuo denigrare e sbugiardare la categoria, veicolando tramite i media ed i social network una vera e propria campagna di stalking mediatico da cui genera un incredibile odio sociale verso la nostra categoria, ad oggi mortificata come non mai: anche questo, dal nostro punto di vista, è indice che stiamo diventando importanti, ed a qualcuno non piace. 

E’ un vero peccato che questa legislatura non sia riuscita a gettare le minime basi – e qui davvero i nostri sindacati dovrebbero fare un “mea culpa” perché è inconcepibile che vi sia un testo come quello del DL sicurezza urbana senza una benchè minima controparte verso chi di questo decreto è co-protagonistaper una nuova idea non solo delle Guardie Cittadine, ma di tutto il sistema Sicurezza e soccorso. Non siamo così sognatori da sperare che la prossima potrà fare qualcosa di più, ne tanto meno illusi che sarà permesso davvero che la Polizia Locale diventi qualcosa di più di ciò che è oggi. Che comunque non è poco, se pensiamo che rispetto i tanti osannati ed invidiati colleghi spagnoli e francesi, noi almeno godiamo di qualifiche di polizia piene e di una indipendenza dalle forze statali pressoché totale, quando altri devono consegnare alle polizie nazionali gli arrestati e senza il permesso di un funzionario centrale non possono nemmeno effettuare un sequestro: su questo, l’Italia è estremamente avanti. 

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Per cui cari colleghi di tutta Italia A ME LE GUARDIE, nell’augurarvi un sereno 2018, vi invita a RESISTERE, RESISTERE E RESISTERE: all’odio, agli attacchi, agli atteggiamenti di superiorità di altre divise, agli sfottò degli imbecilli sul web ed al di fuori, ed a continuare a CREDERE, non nel lavoro, non nella figura, ma in NOI. Noi che siamo le GUARDIE CITTADINE, la POLIZIA LOCALE, noi che, continuando a fare il nostro dovere non per far contento chicchessia, ma semplicemente perché sappiamo di fare QUEL CHE E’ GIUSTO, continueremo a seguire l’irraggiungibile stella rappresentata dai giusti riconoscimenti ai nostri servizi e sacrifici.

Guardatevi da chi apre bocca o batte tastiera solo per abbattere, piangere, reclamare e frignare, perché loro sono il passato, sono l’acqua che ristagna, il vapore che si condensa sui vetri. Dobbiamo essere il futuro, la corrente impetuosa, il gas che raggiunge i limiti dell’atmosfera. Dobbiamo essere la POLIZIA DEL FUTURO. Chi non è in grado di sopportare tutto quello che ciò comporta, può e deve cambiare comparto per il suo e sopratutto per il nostro benessere. Meglio essere pochi, ma buoni, che 60mila disillusi,stanchi e piangenti.

scintilla

AUGURI, GUARDIE CITTADINE!

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