Con la licenza poetica nel citare Enrico IV di Francia, capiterà qualcosa che penso non abbia pecedenti su A me le Guardie: nell’articolo che segue, infatti, leggerete dei complimenti ad una sigla sindacale ed in particolare a quello che ha fatto, indipendentemente dalle posizioni più o meno diverse che questo blog abbia rispetto la sigla in oggetto sul futuro delle Guardie Cittadine. Mi spiego meglio: un sindacato essenzialmente dovrebbe – condizionale- avere come obbiettivo il benessere dei lavoratori che rappresenta, e per raggiungerlo dovrebbe avere le idee chiare su cosa serva e su che attività mettere in atto per ottenerlo.
I sindacati nostrani, e A me le Guardie lo ha sempre fatto notare indipendentemente dalla sigla protagonista di inviperiti interventi precedenti, che hanno colpito un po’ tutti e sfido chicchessia a dire il contrario, peccano terribilmente innanzitutto nell’avere un obiettivo comune ed ancor di più nel mettersi insieme per raggiungerlo. Capita così che dopo mesi di silenzio in tre giorni si assista ad una manifestazione nazionale del SulPL a Bari con tanto di colloquio col presidente ANCI Decaro ed a nientemeno che un’audizione presso la Corte Europea con l’analisi di una mozione del CSA riguardo la condizione della Polizia Locale, mozione tra l’altro accolta favorevolmente dalla Commissione che porterà avanti la richiesta nelle sedi dell’Unione e potrebbe arrivare ad una sentenza comunitaria in nostro favore.

Fa specie purtroppo che sebbene chiedano essenzialmente le stesse cose – la correzione della discrepanza tra forze nazionali e locali tramite l’equiparazione di quest’ultime alle prime – CSA e SulPL non abbiano pensato di unirsi per partecipare assieme ad entrambe le iniziative e magari portare altra gente alla manifestazione di Bari e una voce in più a Bruxelles, nonché conseguenti altre iniziative in concerto magari ad altre sigle, perchè, diciamoci la verità, la situazione attuale delle Guardie Cittadine non va bene a nessuno salvo che a qualche burocrate ministeriale che ci gode ad avere una sorta di gioco delle campanelle personale, dove la campanella da trovare siamo noi, il mazziere baro è lui e il giocatore preso in giro è a tratti l’opinione pubblica ed a tratti i nostri rappresentanti.

Il 27 scorso, a Bari, dicevamo, ha sfilato il SulPL assieme ad altri gruppi ed associazioni – presente il Fuori Coro spesso citato in questo spazio – ed hanno avuto un rapido incontro col sindaco e presidente ANCI Antonio De Caro – il quale ha tenuto a precisare di avere molti impegni e poco tempo da dedicarci – e sembrerebbe che sia stato confermato l’interesse dell’ANCI su un veloce percorso di riforma della categoria: A me le Guardie mantiene molti dubbi su cosa realmente vogliano i sindaci per la loro Polizia Locale, sopratutto vedendo come alcune città vengano gestite e ricordando come la differenza di dotazioni e formazione dipenda proprio dalle decisioni spesso scellerate di molti primi cittadini, tuttavia è innegabile che il risultato sia buono.

Forse più importante, ma probabilmente complementare, il lavoro del CSA a Bruxelles: la petizione andrà avanti ed intanto l’UE scriverà ufficialmente al Governo Italiano. Ora, al momento le sigle coinvolte hanno agito per conto loro e rivendicano i rispettivi risultati, confidando che alle parole – sia europee che italiane – seguano i fatti, l’obiettivo migliore sarebbe ora unirsi tutti nel pretendere quello che ci spetta come Forza di Polizia, sfruttando ovviamente l’eventuale spinta europea e usandola come leva per una spinta anche da parte dell’ANCI di una riforma che non porti le LORO idee sul nostro lavoro ma le NOSTRE richieste sul nostro futuro.
A me le Guardie sogna:
- Contratto con apposita area, di tipo pubblicistico, volendo anche nel comparto enti locali, ma pubblicistico, così come è pubblicistico quelle delle Forze di Polizia Nazionali nel comparto statale.
- Albo nazionale dei comandanti e degli ufficiali.
- Uniformità di trattamento previdenziale, di tutele giuridiche e pensionistiche alle Forze di Polizia dello Stato.
- Uniformità di requisiti concorsuali per accedere al ruolo di Agenti di Polizia Locale, superamento del vergognoso sistema del precariato di polizia in luogo di accordi coi comuni vacanzieri per il trasloco temporaneo di agenti dell’entroterra durante le stagioni turistiche.
- Uniformità e completezza di equipaggiamenti, ovvero arma, giubbotti antiproiettile ed antitaglio, spray al peperoncino, bastone distanziatore e cuscini/protezioni per TSO.
- Uniformità di formazione tramite scuole regionali sulle basi di programmi stillati in concerto con gli istituti di formazione delle altre Forze di Polizia.
- Obbligo di istituzione di Corpi con un numero minimo di operatori tale da garantire la copertura h24 del territorio con dipendenza dalla Centrale Operativa del comune capoluogo per quei comuni che non hanno i mezzi od il personale per dotarsi di centrale propria.
- Uniformità di divise e livrea, differenziate dal solo stemma territoriale, in modo da non obbligare gli agenti a passare volte mesi senza vestiario in caso di mobilità e gli enti a spendere capitali per vestire i nuovi arrivati.
- Qualifiche di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza valide su tutto il territorio nazionale, ma con funzioni limitate in quello di competenza, salvo stato di estrema necessità , con relativo porto dell’arma in dotazione senza limitazioni di sorta, in modo tale da superare i tempi morti in attesa di nuovi decreto in caso di suddetta mobilità e la vergognosa condizione di semi libertà vigilata degli appartenenti.
- Validità in tutto il territorio nazionale della patente di servizio e relativo obbligo della stessa per condurre i veicoli d’istituto.
Con questo articolo A me le Guardie non dice di unirsi a sigle sindacali, non dice di gettarsi a dare tessere e noi per primi resteremo senza, ma, attenzione, come diciamo quando dicono o fanno errori e cavolate, altrettanto è giusto complimentarsi quando si vedono impegno e soprattutto risultati.

E no caro a me le guardie. Cosi non va bene. Cosi si gioca male. Ma come si può affermare che si le tessere si possono prendere però prendetele voi. Noi no.
Noi chi poi?
Ho sempre apprezzto quanto veniva scritto da a me le guardie. Ma questo articolo proprio non lo condivido.
Certo ognuno è libero pensatore ecco perché sono qui a dire la mia.
Davanti alla commissione petizioni della ue non c era solo il csa ospol con i suoi altisonananti vertici. C era abche un singoli collega partito da solo e a proprie spese dalla pianura padana per essere ascoltato per ben 5 .minuti.
Il collega ha ottenuto lo stesso risultato del csa ospol illustrando in inglese e con delle slide fatte in casa come in italia la poluzia locale viene considerata.
Ma questo nessuno lo dice.
Io ero a bari.
20 ore di pulman perché ci credo.
La tessera sono orgoglioso di averla.
Anche quando sembra che il sindacato sia li a far nulla ho sempre cercato di sostenerlo affinché possa avere anche la forza economica per continuare a combattere.
Prendere la tessera a seconda di come va non mi pare serio e corretto.
I tempi stanno maturando eforse anche la lista della spesa di a me le guardie potrà essere messa in borsa.
Il conto c e chi lo paga..
Gian luca Cavallari
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Noi di ameleguardie (siamo ben due eh 😁) non ci tesseriamo. Proprio per evitare mi si dicesse che scrivo per questo o quel sindacato ho analizzato due diverse operazioni. Ieril’altro ho ricondiviso un articolo introdotto dalla solide di un altro ancora. Come non ho mai avuto paura di criticarli non mi vergogno certo a dire quando ne fanno di giuste.
Se non ci tesseriamo è perché vogliamo continuare a poter dire peste di chi fa cazzate e bravo a chi lavora bene senza sentirci dire che facciamo pubblicità a questo o quello.
Ameleguardie a Bari c’era (l’altra metà) e presto arriverà il resoconto dettagliato.
Gli altisonanti vertici del CSA sono l’unica foto che ho trovato su Bruxelles e francamente non so che altra didascalia potevo mettere. Dopotutto un capoverso dopo ci sono gli altrettanto altisonanti vertici del sulpl con De Caro e mi pare di aver usato gli stessi termini.
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