Polizia Locale

Il calvario di Luigi, guardia abbandonata dallo Stato.

Forse i lettori si ricorderanno la vergognosa aggressione all’ispettore Luigi Licari della Polizia Locale di Catania. Sapevamo che Luigi versava in bravissime condizioni, in pericolo di vita ed in coma indotto farmacologicamente. E’ passato poco più di un mese da quel vergognoso due settembre, e Luigi non è, probabilmente non sarà mai, più lo stesso. Gli ultimi bollettini dicono che non è più in pericolo di vita, ovvero che il suo cuore pompa il sangue e di suoi polmoni aspirano ed espirano ossigeno ed anidride carbonica…ma lui, Luigi, dov’è? 

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Luigi Licari

Non riconosce se stesso, non ricorda cosa è successo, non sa quanti anni ha, come si chiama e dove si trova. Non riesce a relazionarsi con il mondo, non parla, è “incapace di intendere e di volere”, sembra quasi “un bambino di 1 anno” dicono i famigliari al giornale fanpage. Il “miracolo”, continuano, è che abbia riconosciuto moglie e figli: le uniche parole pronunciate, infatti, sono Mimma, Rosalia, Cosimo e Carlo. Per il resto il buio totale. Tende a dormire sempre, fissa il vuoto, ha un volto inespressivo e si lamenta continuamente per i dolori che lo affliggono.

 

Intanto il suo aggressore si è visto derubricare l’accusa da tentato omicidio a lesioni gravissime e non risulta nessun altro indagato per una vergognosa aggressione portata avanti da almeno 4-5 persone, tra cui forse anche delle donne, che hanno ridotto una guardia cittadina in stato pressoché vegetativo per aver osato impedire l’accesso ad una zona interdetta al traffico ad un ragazzo in motorino.

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La famiglia di Luigi Licari – la nipote, la figlia ed il fratello – ad un recente sit-in di solidarietà.

La riabilitazione dell’ispettore Licari, che comunque non tornerà mai quello che era, durerà almeno un anno, con spese totalmente in carico alla famiglia e con  stipendio ridotto, poiché un bambino di un anno non porta la pistola, non fa servizio esterno, non ha turnazione, e tutte queste indennità verranno cancellate dallo stipendio del dipendente Luigi Licari, in quanto accessorie al servizio svolto. meno di mille euro al mese è il valore che lo Stato da a ciò che è rimasto della vita di un ispettore di Polizia Locale massacrato nel compiere il suo dovere. Quel dovere che secondo alcuni non merita la pensione privilegiata, che qualcuno ostinatamente rifiuta di parificare a quello delle altre forze di polizia, che per molti non meriterebbe nemmeno la causa di servizio e l’equo indennizzo di recente ripristinati e che proprio sul caso di Luigi si vedrà se hanno effettivo valore o sono l’ennesima presa in giro di una politica sorda al massacro quotidiano delle Guardie Cittadine.

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Un sit-in di solidarietà all’ispettore Licari, dalla pagina facebook “io sto con Luigi Licari”

Guardie Cittadine che, ricordiamo, rimangono oggetto di scherno, disprezzo, derisione e dileggio quasi quotidiani da parte di qualsiasi giornale, social network e parte politica, chi denigrando, chi infamando e chi ricordando comunque che “sono competenze diverse da quelle delle altre forze di polizia”, come detto dall’assessore Rozza di Milano – una che qualcuno dice essere dalla nostra parte – alla festa del 157th anniversario del Corpo: come dire si, ci siete, ma siete diversi e, per quanto ci riguarda, potete continuare ad avere un trattamento diverso dalle altre polizie, quelle vere, quelle che non fanno multe, quelle cui non riversiamo tutti i servizi che rendono gli operatori di polizia antipatici, quelle che, se si ritrovano con caduti o invalidi permanenti in servizio, hanno un trattamento economico e previdenziale diverso dal vostro, e che vanno in pensione prima di voi che, dopotutto, dirigete il traffico (cosa che peraltro porta l’aspettativa di vita degli operatori di Polizia Locale ad essere 8 anni inferiore alla media nazionale).   

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Alcuni dei commenti che gli operatori di Polizia Locale devono quotidianamente sopportare: saranno presi provvedimenti a livello legale.

Guardie Cittadine che continuano a fare il loro dovere, anche quando, in aggiunta all’odio demente del cittadino medio, si trovano con altre forze di polizia a fermarle e sanzionarle, peraltro in modo del tutto fantasioso, per poi essere le prime a sbatterle alla gogna mediatica di facebook: si, ci riferiamo al vergognoso alt dato da una pattuglia della Polizia Stradale ad una della Polizia Locale con tanto di ridicolo verbale in quanto “non avevano a seguito copia originale della carta di circolazione”: peccato che le auto della polizia locale, quasi tutte in leasing esattamente come quelle della polizia stradale, dei carabinieri e delle altre forze, non portino mai a seguito la documentazione originale (ed è così dal 2003, non da ieri). Non commentiamo nemmeno la bassezza non tanto del gesto, quanto della volontà di diffondere la notizia gettando in pasto ai leoni da tastiera, con i commenti peggiori spesso proprio da parte di quelli  che alcuni di noi chiamano ancora “colleghi”, verso i quali saranno presi i dovuti provvedimenti legali.

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Mauro Dodi, caduto nell’adempimento del proprio dovere.

Le Guardie Cittadine si stringono attorno la famiglia di Luigi Licari e di Mauro Dodi, ultime vittime di una politica, anzi, di una società abbiette ed infami, che con il trattamento riservato alla Polizia Locale tocca probabilmente uno dei suoi livelli più bassi. Non esiste una riforma che possa darci la dignità strappataci in anni di diffamazione sistematica e preordinata, non esistono emendamenti o parole in grado di ridare a Luigi Licari la vita che gli è stata strappata e che non tornerà mai quella di prima, non esistono medaglie o funerali di stato che ridiano Mauro Dodi alla sua famiglia. 

Oggi, come non mai, A Me le Guardie prova orgoglio verso tutti i colleghi e vergogna verso lo Stato che comunque continuerà a difendere, perchè, in fondo, i cittadini sono solo una banderuola in mano agli avvoltoi della stampa e della politica, una povera massa di pecoroni invigliacchiti che, come ricorda Don Bastiano nel capolavoro “Il marchese del Grillo”,  non sono padroni di un c***o, e quindi non meritano nemmeno il nostro disprezzo, ma soltanto il nostro perdono e perfino la nostra fedeltà ed il nostro servizio a scapito delle nostre vite e dei nostri affetti più cari.

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Don Bastiano interpretato dall’attore Flavio Bucci.

Chi, invece, non merita nemmeno il perdono, e qui ci discostiamo dal Don Bastiano che lo concedeva a tutti – al Papa, che si crede padrone del Cielo, ed a Napoleone, che si crede padrone della Terra – sono i nostri politici ed i nostri media, per i quali A me le Guardie, oggi come non mai, prova solo schifo. 

E, sappiatelo, non c’è riforma che toglierà il male che ci avete fatto, e non ci sarà ringraziamento per chi finalmente ci riconoscerà, forse mai, ciò che è un nostro semplice diritto, e vorrà farsi chiamare munifico, e vorrà qualcosa in cambio, ricordando gli americani che, dopo aver chiuso i nativi nelle riserve, pretendono di sentirsi dire grazie quando gli mandano i sussidi statali.

Per aiutare la famiglia dell’ispettore Licari è stato aperto un conto corrente a cui potrà essere versato anche un piccolo contributo: ING BANK N.V. – IBAN: IT31 X 03475 01605 CC0011599113 intestato a Carlo Licari – causale “9175909 Un aiuto per Luigi”.

Ricordiamo tutti che potrebbe un giorno capitare a noi quello che è successo a lui, ed a nessuno gliene fregherà nulla.

oraesempre

Onore a Luigi Licari. Onore a Mauro Dodi. Onore a tutti noi, per sempre, Guardie Cittadine. 

 

 

3 pensieri riguardo “Il calvario di Luigi, guardia abbandonata dallo Stato.

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