Polizia Locale · riflessioni

Attenzione al rischio di svenderci ai politicanti

Siamo già in odor di campagna elettorale, ed è chiaro che questa circostanza favorisce fortemente quei politichetti sempre pronti a vendere l’anima, e non solo, al diavolo per raccogliere un pugno di voti. Una situazione pericolosa dove una categoria come la nostra, divisa internamente, oltraggiata esternamente e disconosciuta socialmente rappresenta un bacino di possibili elettori cui tanti, troppi, vogliono approfittare. Partiamo da qui: negli ultimi 10 anni abbiamo avuto governi di destra e di sinistra, con falangi estremiste da ambo le parti. Nessuno di questi ha voluto fare qualcosa di concreto per la Polizia Locale, anzi, così come l’ormai molto ex Ministro Maroni ha iniziato, nel 2005, a dare più poteri decisionali ai sindaci senza però riuscire o volere adeguare la nostra legislazione alle nuove competenze locali, oggi abbiamo il Ministro Minniti che, a fronte del decreto Sicurezza Urbana e delle nuove circolari sulla gestione dell’antidegrado, dei grandi eventi e del servizio di polizia stradale anche nelle 24 ore, non ha ancora stabilito una linea guida nazionale per adattare la contrattazione, le dotazioni, la pianta organica e la formazione di tutti i comandi della penisola a quanto richiesto alle Polizie Locali.

Contrapposte alle parole del Ministero abbiamo quelle di taluni amministratori locali, che insistono nel definirci nei modi più impensabili– da “polizia sociale” a “vigili comunali” – ed a non riuscire a far entrare nelle loro teste cosa siamo e sopratutto cosa dobbiamo essere, quando la legge 65/86, con tutti i suoi limiti, dice chiaramente che le nostre qualifiche sono pari e sopratutto a competenza generale come quelle delle forze di polizia nazionali.

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Un fin troppo noto politico in posa con due colleghi: tante parole, tante foto, nessun fatto, né da governanti né da opposizione.

Indipendentemente da quello che pensano amministratori, consiglieri assessori e politicanti vari, la verità sta ovviamente nella legge e nelle decisioni del Ministero dell’Interno, per cui non si capisce per quale motivo sempre più colleghi stiano tentando di legarsi a partitelli, spesso infimi, spesso di destra, sovente razzisti e qualunquisti, nel tentativo di ottenere quello che il Ministro attuale ha sostanzialmente detto che di spetta: per quale motivo state facendo una corsa ad una nuova, futura, legislatura, quando si potrebbe ottenere quanto necessario da quella attuale? Non starete forse mescolando la necessità della nostra riforma ad una vostra corsa politica o al potere, cercando facili alleanze?

Vedo una bruttissima tendenza ad ancorare il destino professionale e contrattuale della Polizia Locale a quello politico di uno dei peggiori partiti attualmente presenti nel panorama europeo, uno di quelli, per inciso, condannati ad una piena condanna da parte della storia e delle urne. Chi sta vendendo la nostra categoria a questi personaggetti senza futuro ci pensi bene prima di farci marchiare tutti col bollo della loro stessa insipienza e condannare ad una sconfitta che potrebbe essere l’ultima: ricordate che la prima cosa che tutti vogliamo è che la Polizia Locale sia tolta al giogo ed al gioco dei sindaci, e l’ultima che ci serve è quella di stare al giogo ed al gioco di un partito.

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Siamo le Guardie Cittadine, non quelle del Cardinale Richelieu.

Se qualcuno rivede in queste perplessità il percorso di un certo sindacato, ci ha preso in pieno: A me le Guardie non vuole legare la Polizia Locale alla Lega Nord, ma nemmeno al PD, a Forza Italia o peggio a qualche infima formazione extraparlamentare in odor di prossima illegalità costituzionale. Vorremmo che i sindacalisti, ma anche i colleghi che magari hanno delle ottime idee sul futuro professionale della categoria e stanno per essa combattendo, capissero quanto è pericoloso legare il destino di una categoria come la nostra a quello di una corrente

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politica fuori tempo, il tutto tra l’altro con la contraddizione di allearsi a partiti euroscettici portando in contemporanea la nostra situazione contrattuale davanti la Corte di Giustizia Europea per farci riconoscere le tutele negateci dal legislatore nazionale.

Non ho bisogno di legare la mia dignità a nessuno, siamo una forza di polizia completa, operante in tutto il paese con risultati eccezionali, con una copertura territoriale che permette di cogliere sul fatto un piromanearrivare per primi su un’aggressione, scovare e proteggere a Piacenza  quanto a Napoli delle ragazze costrette a prostituirsi, il tutto in perfetta autonomia operativa e senza farci mancare delle vere e proprie intimidazioni: davvero abbiamo bisogno di “protettori e magnaccia” quando a testa alta dovremmo pretendere, visti questi immensi e continui risultati, di venire uniformati alle forze nazionali? Sia chiaro: A me le Guardie non voterà neofascista nemmeno se fosse promesso di dare l’ordine e la sicurezza pubblica in mano ai comuni. E’ una questione di giustizia, di storia, e, sopratutto, di dignità personale. Non svendo la mia professionalità al primo partituncolo, non aspetto per l’ennesima volta una nuova legislatura per elemosinare riformine e contentini: PRETENDO, ora, che ve ne è la necessità, che si venga adeguati ai compiti a noi richiesti.

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La nota coerenza di alcuni politicanti: a convenienza di destra o di sinistra, guelfi o ghibellini, abolizionisti o schiavisti, statocentristi o federalisti.

Mi chiedo quando i sindacati decideranno di fare la stessa richiesta, compatti ed uniti. Si aspetta forse il prossimo morto? Non basta il collega Vicari in coma, per risvegliare le coscienze di coloro che si dicono rappresentare i nostri diritti, e che vedo sempre più impegnati in foto ricordo con questo o quel politico, tra gran strette di mano, sorrisi ipocriti e promesse di fumo che suonano come estorsioni? 

Un pensiero riguardo “Attenzione al rischio di svenderci ai politicanti

  1. http://video.gelocal.it/mattinopadova/locale/l-autovelox-e-nascosto-motociclista-affronta-i-vigili/82442/82886?ref=fbfmp

    E in questo caso a chi ci stiamo svendendo?! Al sindaco di turno?! Al contratto a tempo determinato che speriamo diventi indeterminato?!
    E’ normale che una collega si trovi da sola in un simile contesto?!
    E la Prefettura o la Procura di Padova, non aprono un fascicolo per vedere se è regolare che si operi in simili situazioni di insicurezza?!

    Citando una dichiarazione che sento in una splendida trasmissione radiofonica: “ORMAI.. ORMAI E’ TUTTO DEGRADATO!”

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