Polizia Locale · riflessioni

La guerra impari delle Guardie Cittadine

A Reggio Emilia non passa la mozione per dotare i colleghi di spray al peperoncino – che tanto non necessità della autorizzazione di chicchessia per essere portato – e di bastoni estensibili – per i quali il discorso è piu complesso– e la cosa potrebbe pure venire accettata mestamente come l’ennesima sconfitta della categoria da parte di una politica cieca e sorda alle nostre reali esigenze ed attività, se non fosse per le deliranti parole di un consigliere comunale della città emiliana, che, tramite la sua pagina facebook, ha deciso di festeggiare la sua vittoria con un post trovato dalla maggior parte dei poliziotti locali – sottoscritto compreso – quantomeno denigratorio, fuorviante e mistificatore: ne è nata una discussione nella quale il consigliere ha brillato per presunzione e cafonaggine – problemi suoi, l’educazione non si impara in sedi istituzionali ma si dovrebbe avere alla base – alla quale ha preso parte anche il sindacato SulPL.

PRG-580
Il bastone prg 580, recentemente identificato dal Banco Prova come non idoneo a recare  nocumento alle persone. 

Come A me le Guardie  diamo invece una risposta diretta al Consigliere, per il tramite di un collega ormai diventato una colonna portante di questo spazio.

Egregio De Lucia, rimbalzata da vari luoghi facebook, mi è capitato di imbattermi nella questione su cui si sofferma e su cui sono nate svariate polemiche.
Come operatore della PL, come poliziotto locale, come aderente al Sulpl e -tutt’altro che da ultimo- come cittadino di opinione politica progressista e riformista, vorrei brevemente intervenire […]
Ci tengo a iniziare col fatto che il Sulpl (di cui sono uno dei fondatori nel 1988 in Sicilia e alla cui organizzazione nazionale ho avuto modo di operare per un buon periodo e con lotte significative) non è un piccolo sindacato e non è di destra. 
Ammesso che piccolo o grande, indichi anche la qualità o l’aver ragione, comunque non è così. […] non è un sindacato di “destra” perché è apartitico e raggruppa e rappresenta opinioni in materia di politiche di sicurezza pubblica e di diritti dei lavoratori; esprime tanti “cittadini e lavoratori in uniforme” che, nel loro legittimo esercizio dei diritti politici votano a destra, al centro, a sinistra o non votano affatto, schifati dalla mediocrità dei politicanti e mestieranti della politica.  Le ricordo che la PL ha un numero di morti caduti in servizio e per la salvaguardia della comunità e della legalità che è superiore a quelli che qualsiasi partito della Repubblica possa vantare. Glielo dico con tristezza perché ho rispetto per quei politici che sono stati feriti od uccisi per le loro idee e per coerenza alle istituzioni della Repubblica. Mi dispiace che sia già passato il 12 settembre perché l’avrei invitata alle nostre (nostre ! di uomini e di donne delle Istituzioni !) manifestazioni per commemorare l’eccidio di Barletta dove i nazifascisti trucidarono 11 poliziotti della polizia locale assieme ad alcuni altri umili lavoratori. 
Circa le politiche per la sicurezza pubblica, le politiche di polizia nelle democrazie avanzate, vorrei evidenziarle che queste poggiano proprio sulla polizia locale:  il modello più diffuso, sempre nelle democrazie europee avanzate, dove non occorre specificare polizia locale, in quanto polizia tout-court, mentre nelle stesse democrazie europee, in ottica democratica e di prossimità al cittadino piuttosto che al potere, viene vista con diffidenza una polizia statale. 
Sappiamo che in Italia è altra storia e non è una bella storia! 
Da noi c’è una consolidata realtà di polizie statali ed addirittura il deciso primeggiare di polizia militare che è di gran lunga la più diffusa, la più presente e la più “pesante” delle polizie statali. […]
Come cittadino, come progressista, come persona che ama il “civile” e che vuole la diffusione del civile come status e come valore, non posso che essere triste per una scelta “antica”, superata dalla moderna concezione del rapporto Stato-Cittadino, della concezione dei diritti dei cittadini e dei diritti dei lavoratori. In tal senso non posso che ricordare con rabbia come importanti settori della sinistra (con D’Alema) impedirono una modernizzazione ed una riforma progressista e mantennero, anzi aumentarono lo status e il peso dell’Arma dei carabinieri, facendone la quarta forza armata, piuttosto che di ricondurla ad un percorso che -salvaguardando prestigio, meriti, posizioni e professionalità -la inglobasse in un discorso più ampio di polizie della Repubblica. Moderne. Civili, al servizio delle Istituzioni e dei Cittadini, piuttosto che emanazione sproporzionatamente rappresentata di un ministero estraneo ai compiti di pubblica sicurezza e di polizia. 

imperia2
Un’operazione congiunta Polizia Locale/Arma dei Carabinieri. 

Tale scelta di militarizzazione del territorio e della funzione di polizia ha la sua logica, come ha la sua speculare logica il dileggio e il negare la crescita del ruolo della polizia locale, che è polizia civile, civica, diffusa, prossima al cittadino ed incardinata nella istituzione base della nostra Repubblica, che è polizia “nel” Comune (non “del” Comune). Mi rendo conto che chi vuole la crescita della polizia locale si muove da una passione civile e sociale che è l’opposto delle scelte che lei mostra di condividere, se non di amare: scelte politiche dissennate , antimoderne, ultraconservatrici, contro le migliori tradizioni democratiche europee. 
Posso capire che la PL non piaccia. Lo vivo sulla mia pelle, oltre che sulla mia divisa; lo vivo nel luogo in cui opero e nei racconti dei colleghi che vivono altrove ed operano altrove. La PL non piace ai cittadini asociali, non piace ai prepotenti, non piace ai delinquentelli e non piace ai delinquenti più grandi che non vogliono un potenziamento del controllo del territorio ed una diffusione della legalità curata da una polizia locale diffusa, incisiva, capace di esprimersi per come professionalmente già predisposta. E non piace a certi politici che -volontariamente o involontariamente- non rappresentano chi vuole progredire ed andare avanti, ma rappresentano proprio gli asociali, i prepotenti, i delinquenti. Quelli che negano I diritti e le libertà di ogni cittadino.
Chiedo scusa se l’ho importunato con le mie considerazioni abbozzate e certamente da approfondire, ma la rabbia e l’offesa che mi ha provocato il suo sbrigativo e superficiale appunto è stata troppa.

A completare quanto detto dal collega Giovanni Iannello Leone, non possiamo non citare le odiose risposte avute da due pubblicazioni in due diversi gruppi facebook – AppPuntato e TactictalLife+ – consigliamo entrambi ai lettori perchè si tratta di un’app e di un gruppo estremamente ferrati nei rispettivi contesti – che hanno osato dare una immagine moderna ed efficiente della Polizia Locale: al solo riconoscere gli odiati “vigili urbani” è scattata una caccia alle streghe, una corsa all’odio, una voglia di linciaggio, una furia denigratoria ed una follia qualunquista che davvero non riusciamo a comprendere e tantomeno accettare, cui rispondiamo così:

Leggendo i commenti, mi rendo conto di fare tutto ciò che faccio – infortunistica, tutela

tacticallife
Una delle immagini che ha scatenato l’ondata di insulti. 

decoro, tutela del consumatore, edilizia, sicurezza stradale ed urbana, antidegrado – per gente che non merita nemmeno l’inchiostro dei verbali, figurati il resto. Mi odiate tanto per tutto questo? Bravi. Allora, visto che siete il popolo, fate una bella legge ad iniziativa popolare e fate sciogliere la polizia locale. Cosa farò dopo? Mi mettete in comune? Mi spostare in polizia dopo avermi messo di nuovo alla prova per vedere se sono idoneo? Mi buttate su una strada per soddisfare la vostra sete di vendetta nei confronti della categoria? Sparatemi pure direttamente se volete far diventare la mia divisa una sorta di marchio infamante. Ma ricordatevi che senza conoscervi, senza sapere nulla di voi e cosa voi fareste di me, soccorrerei ognuno di voi da un malore, un incidente, un’aggressione.E’ Il mio lavoro? Certo. Un onore ed una scelta per me, ma il vostro odio e i vostri insulti non sono compresi nel contratto mentre il rispetto è dovuto a prescindere.per questo, proprio perché mi farei investire da un veicolo lanciato sul personale al posto di ognuno di voi, mi permetto di provare PENA per gente che schifa il corpo cui appartengo solo perché non blasonato e non fortunato (contrattualmente parlando) come gli altri. Sì, mi fate proprio pena.

In chiusura, ricordo ai colleghi, tutti, me compreso, che al di là dell’odio genetico per la nostra divisa – sicuramente dovuto ad una campagna denigratoria ed al noto mobbing di stato contro cui A me le Guardie lotta da sempre – se volete dare una risposta al perchè siamo considerati impiegati – qualcuno dice bidelli, insultando in un colpo due categorie – con la pistola, perchè ci accusano di fare cassa, perchè ci ritengono degli incompetenti, perchè la parte sana, professionale e moderna della categoria deve subire tutto questo a causa del comportamenti di alcuni di noi…sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che prima o poi risponderanno di tutto ciò, ma, anche questa volta…

vtv

Non è una scusa per le malignità degli altri, ma deve essere uno sprone perchè ognuno di noi si comporti in modo tale da non permettere che abbiano ragioni per esprimerle. 

2 pensieri riguardo “La guerra impari delle Guardie Cittadine

  1. Carissimi colleghi,
    Lavorando in provincia di reggio emilia seguo e ho potuto seguire da vicino la vicenda che tutti ci siamo precipitati a commentare sui social attaccando senza tregua il consigliere De Lucia che, seppur lontano anni luce, da quella che è oggi la polizia locale ha liberamente espresso la sua opinione. Si liberamente come abbiamo fatto tutti noi attaccandoci alle nostre tastiere.
    È la quinta volta che il provvedimento di assegnazione dei cosi detti strumenti di autotutela non passa in consiglio comunale. La quinta volta!!
    Il voto del consigliere De Lucia è 1 e con 1 voto non hai la maggioranza.
    Con questo voglio dire che tutti i consiglieri di maggioranza hanno votato contro per ben 5 volte per poi starsene zitti o fare e sottobanco fare le solite promesse elettorali visto che la prossima primavera si andrà a votare.
    De Lucia ha almeno espresso pubblicamente ciò che per lui dovrebbe essere la polizia locale.
    Mi permetto infine di osservare che la guerra è impari per tutti coloro che indossano una divisa e cercano di far rispettare le regole. A cominciare dai controllori sui mezzi pubblici.
    Infine trovandomi d accordo con l analisi fatta in questo articolo sul fatto che chi opera bene nella pl non riesce a contrastare chi opera male, malinconicamente debbo pensare che, questi pseudo colleghi, rappresentano ancora la maggioranza!
    A proposito non sarà cosi anche nel corpo della pl di reggio emilia???

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    1. Carissimo collega , hai ragione a dire che de Lucia non è l unico che non vuole gli strumenti di tutela per la pm di reggio Emilia … è anche vero che almeno ha detto come la pensa …. ma permettimi di dirti che l ha fatto in modo cafone, strafottente e maleducato …. cafone perché si è permesso di dire quello che dobbiamo fare senza sapere nulla dei nostri compiti attuali e di quello che rischiamo …. strafottente , perché ha fatto emergere in modo plateale il suo disgusto per le divise … in particolare la nostra … mostrando disinteresse per la tutela dei lavoratori della pl e dei cittadini che dovremmo proteggere (cittadini che lo hanno votato) …. maleducato perché ha definito il sulpl un piccolo sindacato di destra ….. francamente essere definito di destra da uno come lui per me è un onore, ma ti assicuro che ha fatto vergognare tanti aderenti al sindacato di essere di sinistra.
      Un abbraccio

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