Oggi i giornali sono usciti con lo strillo della “Legittima difesa”: la tanto attesa legge, in giacenza da 2 anni al Parlamento, è stata “finalmente” approvata alla Camera ed ora si avvia al Senato dove, se approvata, verrà inviata al Presidente e, se firmata, diventerà legge dello Stato. Non parliamo della già discussa proposta fatta firmare nelle sedi comunali per mesi, ma, se possibile, di qualcosa di ancora più astruso e ridicolo: sulla carta,
Sfatiamo quindi il primo mito creato attorno la legge: NON è vero che ci si può difendere solo nella notte, quello che viene detto, semmai, è che se di giorno per riconoscere la proporzionalità alla difesa è necessario che vi sia un’azione violenta sulle persone o le cose – ad esempio sfondare una porta o minacciare a mano armata – nella notte essa invece è riconosciuta nello stesso momento in cui un estraneo si introduce in casa, indipendentemente che lo faccia forzando le porte alla Diabolik o entrando sparando come un pazzo stile i terroristi di Die Hard.

Quello che invece è vero è che tutte le “buone notizie” – molto relative visto che si parla di permettere alla gente di armarsi senza però prevedere dei giusti percorsi formativi – si fermano alla difesa domestica. Ora, ma siamo seri? L’idea che avevamo di una legge era che il suo obiettivo debba essere, indipendentemente dal contenuto, quello di arricchire lo scambio tra le persone, la libertà di andare come e dove ci pare…e cosa ci viene partorito in un punto sensibile come la sicurezza? Una norma vergognosa che sostanzialmente suggerisce alla gente di chiudersi in casa all’imbrunire, un coprifuoco giuridico che invita la gente a trincerarsi nel proprio castello, armata fino ai denti, come pionieri in territorio indiano stile l’immortale Sentieri Selvaggi di John Ford.
Ma serviva davvero proporre una porcheria del genere? Ma fa sul serio il Ministro degli Affari Regionali Costa, forse per far conoscere al mondo l’esistenza del suo dicastero, ha detto che questo aberrante pastrocchio è a tutela “della famiglia?” Ma che immagine hanno a Montecitorio? Quella della famigliola che dice la preghiera prima di cena con la pistola accanto al tovagliolo per le mani?

Fuori casa invece? Giungla? Tutti liberi di venire aggrediti? Le Guardie Giurate non possono difendersi se qualche delinquente le attacca mentre scoprono un furto, visto che l’abitazione o il negozio non sarebbe più “proprio”, ma solo legato da un vincolo contrattuale di controllo tra privati? E le Forze di Polizia, sono meno legittimate di un civile ad usare un’arma se fanno irruzione in un appartamento ove sono entrati dei ladri? Se gli spara il padrone va bene se gli spara un carabiniere lo indaghiamo per eccesso di uso legittimo dell’arma, visto che viene modificato il solo articolo 52 e non il 53? Il Governo vuole dirci che i due pensionati aggrediti a Molfetta avevano la “colpa” di essere fuori invece che al sicuro nella loro magione, doppietta stretta tra le mani? Ma invece di scrivere baggianate come al solito poco chiare e quindi aperte all’interpretazione di chiunque, nel perfetto stile italico del “tutti contenti e nulla di certo” costava tanto aggiornare la già ottima legislazione sulla Legittima Difesa semplicemente chiarendo meglio il rapporto di proporzionalità della reazione e statuendo che non poteva esservi alcun risarcimento economico per l’aggressore se anche si fosse configurato l’eccesso colposo nel difendersi? Non si poteva evitare il ridicolo rimborso delle spese legali da parte dello stato per il cittadino cui viene riconosciuta la legittimità della difesa quando bastava imporre una maggior velocità nelle indagini? Serviva davvero tutto questo ridicolo teatrino? Davvero si spera di poter un giorno ammazzare una persona senza dover spiegare ad un Magistrato il motivo per cui lo si è fatto?

A Me le Guardie ritene che la difesa delle persone debba andare prima quella della proprietà. Ritiene che la libertà del cittadino sia più importante di essere sotto un’immaginaria campana di vetro solo perchè autorizzato a sparare su chi tentasse di entrargli in casa e vada garantita la possibilità di difendersi in caso di aggressioni potenzialmente letali – compresi gli stupri e i pazzi con bottiglia rotta o piccone visto che nessuno può garantire fin dove si possano spingere brutalità del genere – in qualunque modo, uso delle armi compreso. Come si può pensare di consentire la diffusione della armi con la ridicola formazione all’uso che si da al privato cittadino in un corso di maneggio al poligono? Pensare invece a dare la possibilità a tutti di difendersi ovunque obbligandoli però ad avere una formazione specifica da valutare prima del rilascio della licenza di porto d’arma, riconoscendo che la difesa è un diritto, ma pretendendo vada meritato in modo più serio che guardando un film dell’ispettore Callaghan o ascoltando un comizio di Salvini, e prevedendo norme severissime per il ritiro della licenza in caso di abusi?

Assodato che per la difesa personale non vi è alcun bisogno di armi automatiche o d’assalto, che anzi risulterebbero controproducenti nella maggior parte degli scenari ipotizzabili nella vita civile (il terrorismo è un discorso a parte), risolvibili al 99% con un semplice revolver a 5 colpi – magari con cartucce a forte potere d’arresto e bassa capacità mortale- con canna 2 pollici, diventa evidente che l’equazione per rendere l’eventuale porto di armi da difesa una sicurezza per tutti sia avere il giusto rapporto tra esami da sostenere e reiterare per mantenere il diritto alla detenzione e una continua pratica nell’utilizzo quotidiano (che non è sparare ma portare) dell’oggetto, tutte operazioni che non per forza rendono la difesa personale un “ritorno al far west”, epoca caratterizzata da una diffusione incontrollata di armi a persone incapaci di usarle: vero rischio del tutto ignorato dagli incoscienti che hanno scritto questa normativa e dagli incompetenti che l’hanno votata. E non mi si venga a dire che la mia ipotesi porterebbe agli “Stati Uniti” e ai loro problemi con le armi: normative come quella ipotizzata vi sono in Canada, Svizzera ed Austria, paesi civili dove non sentiamo quotidianamente di sparatorie e morti ammazzati.
La Legittima Difesa è stata trasformata da diritto da garantire a volgare bandiera politica, colorata di rosso o di nero in base ideologie inesistenti e banalizzata come fosse una pratica da dilettanti: speriamo in un intervento del Senato o nella lungimiranza del Presidente della Repubblica.
Per approfondire com’è disciplinata al momento la legittima difesa: Analisi dell’Articolo 52 del Codice Penale e analisi del testo approvato alla Camera dal blog del collega Mario Serio.