Cronaca

La necessità di abituarsi al terrore

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L’agente Xavier Jugelè

Nuovo attacco, a Parigi, nuova vittima tra le Forze di Polizia Europee, a meno di un mese dall’uccisione di Keith Palmer di fronte a Westmister, a Londra, l’ennesimo pazzo furioso – ma che viene fin da subito specificato non essere rappresentativo della media degli immigrati di una certa area geografica e di una certa religione – decide di attaccare un furgone della Police Nationale, uccidendo alla prima raffica l’agente Xavier Jugelè e ferendo gravemente altri due suoi colleghi: verrà abbattuto poco dopo. In questa guerra non scritta che da anni colpisce l’Unione dall’interno non è la prima che le Forze dell’Ordine sono il primo obiettivo di attacchi o rappresaglie, perchè, è inutile negarlo, sono loro che “sconfiggono” il terrorismo, loro che lo affrontano durante assalti e attacchi, che lo prevengono con indagini e arresti, che lo fermano intervenendo sul posto, e poco importa se l’assalitore sia tale perchè terrorista, drogato, malato mentale. Quello che invece viene negato è la necessità per tutti gli appartenenti alle forze di polizia di essere ormai mentalmente preparati che in qualsiasi momento un qualsiasi squilibrato potrebbe scegliere la sua divisa come sfogo dei propri impulsi momentanei: purtroppo la tranquillità nel servizio è ormai una aleatoria speranza e basare la propria sicurezza operativa sulla presunzione che la persona che abbiamo di fronte non vorrà farci del male è pura utopia da sognatori o da illusi che forse non hanno capito bene cosa hanno scelto di fare nella loro vita.

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Milano, le Forze di Polizia sul luogo dell’aggressione alla pattuglia dell’esercito

Attenzione che anche se in Italia non siamo ancora a tale livello di violenza ci si sta avvicinando velocemente: gli ultimi episodi di Milano, dallo straniero che non ha esitato ad affrontare le volanti fino al gruppo di richiedenti asilo che ha circondato militari, polizia locale e carabinieri, passando per un nuovo tentato omicidio tramite investimento a Vicenza dimostrano che nel nostro paese vi è un progressivo abbassamento dei limiti di inciviltà e delinquenza, nonché un innalzarsi del livello di aggressività di certi personaggi che sentono di godere di una sorta di impunità: il fatto che l’assassino dell’agente Jugelè fosse già sotto l’occhio dell’antiterrorismo da tempo e che nonostante ciò abbia potuto procurarsi un kalashikov, annunciare di volerlo usare ed infine usarlo dimostra che l’intera Europa è prigioniera non tanto di un numero crescente di terroristi attentatori quanto di una normativa che impedisce alle forze di polizia di trattare in modo adeguato le situazioni tattiche del nuovo millennio, tanto in scala locale quanto nazionale e comunitaria.

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Arresto di uno straniero che ha aggredito con due coltelli gli operatori della Polizia Locale a Foggia

In Italia, e questo va detto, abbiamo fatto un recente passo avanti con l’obbligo di addestramento congiunto tra forze di Polizia Statali e Locali – sperando venga messo in pratica sul serio e senza ritrosia da un lato e supponenza dall’altro – ed in ogni caso non abbiamo ancora vissuto attacchi violenti come quelli esteri, o meglio, attacchi ve ne sono stati e ve ne sono quotidianamente, ma la professionalità degli uomini degli operatori – tutti, come questo blog ha spesso voluto ricordare – ha quasi sempre permesso che la situazione si rivolvesse senza che nessun agente o civile perdesse la vita: questo deve dare un alto livello di fiducia nei cittadini che devono essere consapevoli che gli agenti di Pubblica Sicurezza, in Italia, sono mediamente in grado di resistere all’attacco di un “lupo solitario” contenendo i danni: ricordiamo l’arresto di Luigi Preiti, l’uccisione di Anis Amri, l’aggressione a Foggia.

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Le forze di polizia francesi hanno subito dure perdite nella lotta al terrorismo

Nella consapevolezza che ognuno di noi si debba essere ormai reso conto di cosa significhi indossare una divisa ed avere il dovere di proteggere la gente per bene nel 2017, A me le Guardie porge le più sentite condoglianze al compagno ed ai famigliari dell’agente Xavier Jugelè, augura una pronta guarigione ai due colleghi feriti nello stesso attacco. 

Rinneghiamo e disconosciamo altresì i commenti vergognosi, infimi, ignoranti e puramente denigratori che abbiamo visto sul web a proposito dell’investimento a Vicenza e di tante altre operazioni di servizio delle odiate “Guardie Cittadine”, in particolare quando portati da presunti appartenenti ad altre, anzi, scusate, ALLE, forze di polizia. Vedere che c’è chi tenta di sminuire, dequalificare ed apertamente offende degli operatori che gli piaccia o meno hanno i suoi medesimi doveri e qualifiche è uno sconcio per il quale non vi sono parole di sufficiente disprezzo per esprimere quanto ci abbia schifato leggere certi interventi e quanto questi ci rendano a modo loro sempre più fieri di essere del tutto indipendenti da personaggi ed istituzioni che continuano a dimostrare soltanto il loro ignorante disprezzo.  

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