
Il 20 gennaio si festeggia San Sebastiano, il Santo Patrono della Polizia Locale. Proprio quel Sebastiano centurione che, convertitosi, viene martirizzato legato ad una colonna e riempito di frecce dai suoi vecchi commilitoni. Un’immagine, quella dei dardi, che ben rappresentano NON solo le opinioni create ad hoc da certa stampa vergognosa ed imprudente che non perde tempo a caricare di sterco la categoria, ma anche le stesse differenze interne alla categoria, spaccata, nuovamente, come non mai. Se da un lato abbiamo l’immenso impegno nelle zone terremotate e le costanti operazioni di polizia giudiziaria e di sicurezza in tutta la penisola, dall’altro dobbiamo ancora assistere a patetiche esternazioni di sindacati che, fieri della mediocrità su cui hanno costruito il loro impero, si permettono ancora di protestare contro decisioni che, forse non del tutto condivisibili, vedono nel modo in cui viene espressa la perplessità il vero punto dolente.
Ne è un esempio Venezia e l’idea del comandante di dotare gli agenti delle pistole Scorpion Evo 3 – S1, ovvero delle normali pistole semiautomatiche dall’aspetto di mitragliatori (simili alla versione civile della Beretta CX4) che secondo lo stato maggiore veneto daranno un maggiore potere deterrente alla pattuglie impegnate in determinati servizi (posti di controllo in primis). A me le Guardie non è del tutto concorde con l’idea e rimane del parere che fino a che non sarà modificata la legge permettendo anche alle Polizie Locali l’uso di armi automatiche sia inutile andarsi a cercare dei “giocattoloni” che nulla danno più di una normale pistola se non l’ingombro. Ridicolo e vergognoso è che un sindacato di polizia adduca come ragioni contrarie a tali strumenti il fatto che il loro uso non compete alla Polizia Locale, che non dobbiamo fare servizi a rischio e tutta la solita vergognosa tiritera degna di impiegati che hanno per errore indossato una divisa nella loro vita professionale.

Lasciamo da parte gli armamenti e i sindacati per fare i complimenti ai colleghi di Milano che, accanto ai consueti e ripetuti successi riesce hanno proprio in questi giorni compiuto quella che ritengo essere forse la più importante operazione della storia della Polizia Locale: da un controllo su quella che sembrava una rissa tra stranieri, infatti, il pronto intervento e la capacità investigativa dei colleghi hanno permesso di scoprire ed arrestare Osman Matammud, trafficante di uomini nonchè figura di spicco dei campi di concentramento profughi in Africa, con accuse che variano dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina alla violenza sessuale fino all’omicidio volontario. Un successo sottolineato dal Procuratore Ilda Boccassini e soprattutto una VITTORIA della professionalità e delle capacità di una forza di polizia che non può più essere considerata meno importante o competente di altre, una PROVA, alla faccia di chi sostiene che vi siano limiti ai reati di competenza, che si debbano fare le multe, che determinate cose non ci competano, che le qualifiche sono piene e pienamente sostenute da obbiettive capacità investigative e professionali.

Chiudiamo questo pezzo con gli auguri dell’ASAPS, che, tramite il presidente Giordano Biserni ha dedicato un bellissimo articolo alla Polizia Locale ed ai suoi operatori, ritornando sulla necessità di una immediata riforma della stessa con il riconoscimento completo di quegli istituti che attualmente la differenziano dalle Forze di Polizia dello Stato. Necessità condivisa dal Presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro che oggi, proprio in occasione delle celebrazioni legate proprio a San Sebastiano, ha annunciato l’avvicinarsi dell’ormai quasi leggendario decreto sulla Sicurezza Urbana, che dovrebbe dare maggiori poteri ai sindaci e maggiore chiarezza sul ruolo della Polizia Locale nella gestione dell’ordine locale.
Con l’Anci abbiamo elaborato una proposta di riforma della legge 65/1986 che prevede la razionalizzazione e l’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie e una concreta sinergia tra Polizie locali e le altre forze dell’ordine. È ormai imprescindibile, sul fronte contrattuale, il riconoscimento di un equo indennizzo per le mansioni particolari che svolgete quotidianamente e delle coperture previdenziali in caso di infortunio sul lavoro, come pure di una sezione speciale per il comparto degli Enti locali. Nella nostra proposta, che proprio ieri il ministro degli Interni ci ha assicurato che diventerà decreto, è previsto anche l’aggiornamento degli strumenti a disposizione della Polizia locale, come l’accesso al cruscotto operativo dello SDI e la necessità di procedere alla interoperabilità delle banche dati tra le Polizie locali, a partire dalle sanzioni amministrative e a quelle riferite al Codice della Strada, al fine di poter procedere alle contestazioni sulla recidiva dei comportamenti, fulcro della nuova proposta per la promozione della sicurezza urbana sui territori.
(estratto del discorso del Sindaco De Caro)
Auspichiamo che questa chiarezza sia anche sulle tutele e le strumentazioni che riteniamo di meritare da anni e aggiungiamo alle belle parole del Sindaco che un punto fondamentale della professionalizzazione della Polizia Locale è l’abolizione del vergognoso precariato di polizia che tutt’oggi consente lo sfruttamento di agenti a tempo determinato o ad intermittenza: una storiaccia all’italiana che speriamo di vedere svanire quanto prima col pieno riconoscimento dei diritti dei lavoratori precari delle Polizie Municipali. Lascio tutti i lettori con le bellissime immagini, sempre provenienti da Bari, della notevole sfilata del Corpo di Polizia Locale in occasione della ricorrenza del Santo Patrono San Sebastiano: un bellissimo spettacolo che da l’immagine di quella ormai pronta a diventare, nonostante i problemi e le divisioni ricordate ad inizio articolo, una Forza di Polizia a tutti gli effetti.