Polizia Locale · riflessioni

You’re just a another brick in the wall

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Nelle ultime due settimane ho avuto per l’ennesima volta la riprova che la Polizia Locale è perfettamente rappresentabile negli studenti senza volto condannati a cadere senza scampo nel tritacarne visti nella canzone The Wall dei Pink Floyd citata in titolo. 15 giorni a informarmi e cercare una vera definizione del ruolo mi hanno portato a sentire di tutto e di più: il primo dogma che mi è stato predicato è che “la Polizia Locale non aspira a diventare una nuova forza di polizia”, immediatamente in contrapposizione con la locuzione delle “altre” forze di polizia quando citati i colleghi dello stato: ora se l’italiano non è un’opinione citando le “altre” ci si mette automaticamente nello stesso calderone, altrimenti sarebbero “LE” forze di polizia e BASTA, senza nessun “altre”.

Le cose sono andate peggiorando sentendo ripetere più volte che “non vi è alcuna intenzione di paragonarsi o considerarsi poliziotti” peccato però che subito dopo viene ricordato che il codice deontologico ed etico da applicare durante il servizio sia il codice etico europeo delle forze di polizia…Ora, se l’italiano (ed il codice penale) non sono opinioni, usare il codice deontologico ed etico di una categoria che non si professa è abuso di professione: quindi o siamo poliziotti o siamo personaggetti che fanno finta di esserlo. A giudicare dall’odio e dall’antipatia mostrata per “quelli che pensavano di entrare nei carabinieri” e che “agiscono da rambo” (come dire che i colleghi dell’Arma sono rambo?!) direi che siamo più la seconda categoria.

Dulcis in fundo ho assistito al minestrone delle qualifiche, in un tentativo più o meno continuo di creare una sorta di “classifica” tra quelle che sono le attività che ci competono in via principale piuttosto che residuale o peggio ausiliaria: chi dice che siamo anzitutto polizia amministrativa ed il resto, ivi compreso il codice della strada, è residuale (manco i vigili, le guardie del comune!), chi sottolinea le limitazioni (ormai abbondantemente superate da gran parte della dottrina) temporali, chi reitera l’errore di considerarci ausiliari di Pubblica Sicurezza e non Agenti e quindi rivendica che determinati interventi non ci competano (salvo poi citare risse e aggressioni che sono comportamenti citati e puniti dal Codice Penale quindi vanno sotto l’attività di Polizia Giudiziaria e non di Sicurezza).

Insomma il solito pippone per cercare di convincere noi e i cittadini che 1- esistono attività di polizia di serie A e B e 2- esistono quindi poliziotti di serie A e B, quando invece, sempre fino a prova contraria, mi risulta che tutte le polizie dello Stato, e come loro le Polizie Locali, rivestano a pieno titolo le qualifiche di Polizia Amministrativa, Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza più quella stradale (che poi qualcuno le espleti con limiti territoriali, temporali o di servizio è un fatto che non inficia i doveri e le possibilità operative che questa o quella qualifica da all’agente) e tutto perchè manca il dannato coraggio di dire che siamo anche noi Poliziotti e FINE. Stiamo ancora aspettando una normativa nazionale che lo dica chiaramente.

142527012-b619838a-0457-4657-88a5-c8e7a10645a0 Quello che invece è stato detto chiaramente e ci ha fatto schifo è che l’investitore della collega Maria Ilardo, nella foto, è stato assolto da ogni addebito. Riassumiamo cosa successe: durante un servizio di viabilità l’agente viene investita e muore dopo due settimane, con immediata indagine a carico dell’investitore per Omicidio Colposo. Oggi viene fuori che il conducente non aveva avuto alcuna condotta contraria alle norme. Insomma, Maria Ilardo sotto la macchina si è gettata da sola. Insomma, investire un agente viabilista non vuol dire automaticamente andare fuori delle norme. Insomma, se investi un poliziotto per strada, non è che stavi poco attento, è il poliziotto che sbagliava a stare per strada. Peccato che il poliziotto debba stare su strada per lavoro e che nella condotta dell’automobilista deve esserci sempre la peina capacità di reagire agli imprevisti della circolazione, che possono essere, pensa un po’, un semaforo giallo, ma anche un  viabilista che, facendo viabilità, sta ovviamente in mezzo la strada. Invece no. E mi piacerebbe sapere cosa sarebbe successo se la povera collega non avesse avuto un “municipale” dietro la scritta “polizia”: non basta che quel “municipale” significhi l’assenza di equo indennizzo, l’assenza di causa di servizio, l’assenza di riconoscimento di vittima del dovere e conseguente assunzione di diritto dei congiunti in suo luogo nel corpo di appartenenza, no, ora quel “municipale” intende anche che NON meriti giustizia, peggio, che il tuo assassino non debba nemmeno essere processato per la tua morte, ma sia direttamente archiviato senza nemmeno passare per un’aula, perchè se sei morta, è colpa tua, che eri li, in mezzo la strada, strano impiegato comunale che condivide le qualifiche e il codice deontologico degli operatori di polizia,ma non è ben sicuro di quali siano i suoi doveri e sicuramente è privato di quelli che dovrebbero essere i suoi diritti.

Se fossimo una categoria con le palle domani dovremo rassegnare in blocco le dimissioni e bruciare in ogni piazza italiana le divise. Ci pensi il governo poi a tirare fuori 65mila TFR in un colpo. Quello che è stato fatto alla memoria di Maria Ilardo è uno schiaffo non solo alla sua famiglia, che si è vista uccidere due volte la persona cara, ma a tutta la categoria che sempre più insistentemente chiede a gran voce un intervento legislativo a chiarirne una volta per tutte i mille punti oscuri nel ruolo che riveste. Noi non meritiamo giustizia, la nostra morte non è degna nemmeno di un procedimento penale, siamo archiviati, siamo fogli, siamo, come in titolo, “giusto un altro mattone nel muro”.

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Un mattone che dovrebbe decidersi di cadere in testa al muratore disattento che lo ha posizionato molto,ma molto male. A me le Guardie lo dice e lo ripete: la Polizia Locale, per come è intesa da se stessa, dai media, dai cittadini e dalla politica è un’istituzione che ha ormai perso ogni motivo di esistere e che sa diventando un serio problema in primis per i suoi appartenenti, divisi tra mille letture e mille regolamenti (locali) di un ruolo che dovrebbe essere uno e solo: se non dovesse bastare un intervento normativo chiaro, la strada che rimarrebbe sarebbe solo una: l’abolizione della Polizia Locale e il transito del personale in altri ruoli ritenuti idonei. FINE.

Perchè giustizia della propria morte è un diritto che si riconosce perfino ai criminali: ai “vigili”, invece, NO!

zio_sam_vergogna

 

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