Sto proprio in questo momento facendo due chiacchiere con una collega di cui ho parecchia stima nonostante l’approccio professionale sia diverso dal mio come un giorno primaverile di sole e tepore ed uno invernale di neve e freddo: si ha in comune solo di essere giorni dell’anno.
Lei mi fa vedere il suo servizio di “accompagnamento bambini” e prendendomi bonariamente in giro dice “quello che a te piace tanto” ricordando una discussione in cui, impegnato in un servizio simile, avrei volentieri gettato il distintivo dentro un fosso con la macchina e tutto e me ne sarei andato a coltivare patate, attività sicuramente più utile di accompagnare a passo d’uomo dei ragazzini.
Resta però il fatto che quella dannata volta eravamo in due, avevamo un veicolo con cui bloccare fisicamente le strade al passaggio delle scolaresche, eravamo con pieno equipaggiamento nel caso assurdo arrivasse un pazzo imbufalito o un demente alla guida col telefono attivo non vedesse i bambini sulle strisce nella circonvallazione mal che andava si splattava sul doblò e poi ce lo facevamo al forno con le suddette patatine da me coltivate.
E già così era abbastanza umiliante come servizio.
Se invece, esulando da una situazione di educazione stradale dove sei presente non per scortare o accompagnare, ma in veste di educatore – ed allora ci sta – a cosa serve accompagnare una scolaresca o più scolaresche DA SOLI, A PIEDI, SENZA L’EQUIPAGGIAMENTO?
Sostanzialmente serve a mettersi di traverso sulla strada confidando nel fatto che la gente davvero si fermi, che non arrivi il famoso idiota che manda sms o quello ubriaco di metà mattina, e l’unica certezza che hai nel caso non si fermi è di diventare la/il nuova/o protagonista dell’ennesimo striscione alle manifestazioni di categoria?
E nell’improbabilissimo caso arrivi lo psicotico/pedofilo/problema X cosa pensi di poter lontanamente fare? Ben che vada essere un discreto scudo umano, venire presi a pizze che manco il sabato sera nel take away della piazza principale di una città universitaria, fino all’arrivo degli eroi con altra divisa che, in due, armati, equipaggiati, con un veicolo di appoggio si prendono il criminale e mentre te stai ancora contando i denti e le ossa rimaste intatte sono già in conferenza stampa a dire che LORO hanno arrestato un pazzo che aggrediva dei bambini, salvando le povere creature e il/la vigile/ssa che stava venendo pateticamente caricato/a di cazzotti. Sperando non usi un coltello.
MA DAVVERO VI PENSATE CHE BASTINO TRE ARTICOLI IN UN DECRETO A CAMBIARE QUESTA REALTÀ’ OFFENSIVA DEL NOSTRO PSEUDO LAVORO DI POLIZIA?
Ben venga l’equo indennizzo a dire che almeno quei denti e quelle ossa hanno un valore, ma con questo approccio semplicistico alle situazioni, basato più sul “che bello vedere una divisa che guida i bambini” piuttosto che sul “cosa può effettivamente fare quella divisa che non sappia già fare una maestra?” non andremo da nessuna parte, manco se da domani dicessero che siamo nella 121 e perfino nelle forze speciali.
E’ la mentalità di amministratori, cittadini ed agenti che deve cambiare. Se non hai strumenti o possibilità operative sei inutile tanto davanti una rapina quanto nell’attraversamento delle scuole.
A proposito di veicoli: il discorso è andata avanti con la collega che mi raccontava – orgogliosa- della nuova- ed unica- auto di servizio di cui era dotata. Una fiat Panda.
Va bene dai, ok, non è proprio un Nissan Navara, ma considerando il paese di montagna può starci. Certo sarebbe meglio avere un secondo veicolo per servizi più specifici, in grado di correre nel traffico e magari trasportare determinati presidi, ma accontentiamoci. Peccato che poi mi specifichi che è a trazione singola e a gas, e che l’allestimento consiste nella colorazione e nel quadro luci e sirena, fine.
Ma ci prendiamo in giro? L’allestimento significa la radio di bordo, il vano per i cartelli, il vano per l’estintore ed il kit di primo soccorso, il vano per la valigia contenente i verbali degli interventi più delicati (incidenti, smottamenti, crolli, attività di PG eccetera): non pretendo una stampante che pure ci starebbe o magari la cella posteriore, ma quantomeno la cappelliera modificata per fare da scrivania, SI! Altrimenti non è un mezzo di polizia, è un mezzo travestito da polizia che di polizia fa solo scena,ma nella pratica operativa è come fosse la punto dei servizi sociali: buona a portare cinque persone a bordo, ed utilizzabile solo da personale dipendente per fini istituzionali.
Paliamo poi del motore: un’auto o anche una moto della polizia devono essere veicoli in grado di andare in qualsiasi situazione di carenza energetica dovuta ad eventuali calamità (quindi con carburanti di immediata reperibilità), in grado di correre in un intervento, di compiere manovre pericolose anche ad alta velocità e con un sistema di luci in grado di rendere il veicolo visibile ed allo stesso illuminare la zona di intervento in caso di black out o in servizi notturni in ambiente rurale. Cosa me ne faccio magari di una bravo fiammante allestita perfettamente per l’infortunistica stradale ed il pronto intervento se poi quando corro in sirena e lampeggiante mi ritrovo con 90 cavalli spinti da un motore 1.4 carburato a gas?! Posso capire l’impianto aggiuntivo per limitare i consumi e l’inquinamento di veicoli da battaglia quali alfa 159 e skoda station wagon – con tanto di effetto “Millenium Falcon” quando passi da metano a benzina – ma si parla di motori da 2000 e più giri e minimo 140 cavalli. Ma sapete quanto è patetica la scena del mezzo di polizia che arriva in sirena e i veicoli attorno continuano tranquilli nella loro corsa perchè tanto NON è in grado di superarli? Vogliamo discutere delle moto, quando si passa da Guzzi Norge e Bmw 850 con allestimenti che comprendono anche il defibrillatore a posti dove si va con un 125 con un bauletto dove sta a stento il casco e una cartellina rigida formato A4 non ci entra manco per metà?! E taccio per pietà sul discorso biciclette più o meno elettriche! Ma quando capiranno, i comuni, che le tanto di moda politiche di ecologia e riduzione consumi vanno benissimo quando si parla della suddetta Punto dei Servizi Sociali,ma se si parla di un servizio di polizia servono mezzi in grado di effettuare certe manovre e certi compiti, con carrozzerie e tenute di strada adeguate ad esse, anche e soprattutto per la sicurezza di chi le guida e chi se le trova affianco per strada! Non siamo modelli di uno spot ecologista su quanto sia bucolica la nuova macchinetta elettrica con le faccine sulle portiere, ma agenti di polizia, che diamine!
Ed io insisto che l’unica soluzione a tutto questo non è in leggi che modifichino a nostra figura, ma nella figura stessa: abolizione e smistamento del personale. Chi vorrà potrà pure andare dentro una scuola, ad accompagnare bambini. Ma chi continuerà ad indossare una divisa che gli impone anche di difenderli, i bambini, avrà sempre un veicolo ed un equipaggiamento idoneo a farlo. Perché io di carabinieri o questurini disarmati ed a piedi, o senza comunque un veicolo di supporto nell’immediatezza, o di servizi motomontati espletati in ciclomotori o 125, ne ho visti davvero pochi.