Sembrava quasi incredibile che nessuno avesse ancora utilizzato le novità legislative dell’Omicidio Stradale come arma per attaccare quei “poveri scemi di vigili urbani” facendo notare come sarà loro compito rilevare gran parte dei casi delle nuove fattispecie delittuose.
Tutte le forze di polizia, statali e non , infatti, stanno proponendo corsi ed aggiornamenti professionali per permettere ai loro operatori di affrontare il rinnovato dettato normativo con la padronanza necessaria, ed è proprio la Polizia Locale che di tale aggiornamento si è fatta quasi portabandiera, visto l’altissimo numero di recenti corsi ed incontri, che vedranno il loro culmine durante il 21th convegno nazionale della Polizia Locale a La Spezia, ove si terrà sull’argomento una sessione speciale a cura dell’ASAPS (associazione sostenitori e amici polizia stradale).
In tutto questo era ovviamente troppo pretendere un articolo che parlasse dei numerosissimi corsi e degli importanti scambi di opinioni avuti tra le Polizia Locali e quelle Statali in occasione degli incontri avvenuti in tutta Italia,ma nemmeno mi sarei potuto aspettare che qualcuno avrebbe preso l’esempio per cavalcare l’onda di una notizia di interesse nazionale come appunto la legge sull’omicidio stradale per attaccare e denigrare la Polizia Municipale, in modo non dissimile da quanto già successo. Ovviamente le mie speranze sono state vanificate dal quotidiano Il Giorno che con l’articolo che potete raggiungere cliccando qui lancia, mascherando l’annuncio di uno dei citati corsi, una delle più grandi non solo invettive, ma dequalificazioni che io abbia mai visto contro la categoria.
Non c’è nulla da dire e ben poco da spiegare, l’unico commento, l’unica frase che mi esce è un sonoro MA SCHERZIAMO? Davvero, SCHERZIAMO? Non è accettabile nè comprensibile che un articolo descriva come un”rebus” l’approccio della Polizia Locale all’omicidio stradale, non è ammissibile che si venga definiti “vigili come investigatori”,ed è addirittura diffamante leggere che “gli operatori non sono pronti a questi cambiamenti” fino a diventare addirittura demansionante quando si permette di azzardare che “la Polizia Locale diventa come la Polizia Giudiziaria!”.
Intanto trovo doveroso premettere al quotidiano Il Giorno che noi Agenti di Polizia Locale, si, proprio noi Vigili Urbani, si è agenti di Polizia Giudiziaria (di, proprio come Carabinieri, Polizia, Finanza e, per chi non lo sapesse, Penitenziaria, Forestale e altre decine di soggetti nel nostro ordinamento) da decenni, anche perchè altrimenti non si spiegherebbe come si potrebbero arrestare sfruttatori o indagare su stoccaggi mafiosi, ma non solo, siamo anche agenti di Pubblica Sicurezza (proprio come i già menzionati corpi statali) e, indovinate un po’, operatori di Polizia Stradale, che non è una qualifica inferiore alle altre, visto che, anch’essa, è comune a TUTTI gli operatori di polizia citati nelle righe precedenti, statali e non.
Per ulteriori ragguagli sulla nostra posizione giuridica vi invito a leggere questo ormai ben noto articolo.

In secondo luogo, mi trovo a dovervi chiedere se davvero ritenete che fino l’altroieri nel rilevare un incidente mortale – e vi assicuro che la maggior parte viene rilevata da noi – prendessimo la cosa sottogamba, a tarallucci e vino, come se affrontassimo la distruzione emotiva portata nelle persone dalla perdita traumatica di un congiunto con la stessa seraficità con cui stacchiamo una bolletta per la sosta.
Non posso che restare basito di fronte un articolo che dimostra una ignoranza – letterale e spero colposa – così grande del nostro ruolo e delle nostre funzioni, scritto in chiave palesemente non direi critica, ma bonaria, come se descrivesse un’uscita scout, o al limite si commentasse lo sforzo di un palese incompetente di gestire qualcosa di più grande di lui, con un consolatorio “ci prova, ma proprio non ci arriva”.
Invitandovi alla lettura degli articoli da me citati nel corpo di questo pezzo, e ad un ripasso delle nozioni basilari dei Codici Penale e di Procedura Penale, oltre ad una lettura quantomeno superficiale della legge quadro 65/1986 riguardante proprio l’ordinamento della Polizia Locale, mi aspetto per correttezza professionale e giusta soddisfazione della categoria un comunicato che ritratti quanto malamente descritto nell’articolo indicato, che dovrebbe essere modificato chiarendo che l’Omicidio Stradale non è una legge “da grandi” alla quale i “piccoli” Poliziotti Locali devono adattarsi, ma un importante novità legislativa cui TUTTE le Forze di Polizia italiane stanno preparando ad approcciarsi, spesso in seminari e incontri congiunti, e che rappresenta per la Polizia Locale una grande opportunità di crescita professionale che DEVE portare al riconoscimento di quelle tutele e quelle garanzie, proprie degli operatori di polizia, che sono a loro ancora negate.
Un pensiero riguardo “Omicidio stradale e ignoranze giornalistiche”