Oggi parlerò di una buona notizia: Gianni Tonelli ha sospeso lo sciopero della fame, dopo quasi 60 giorni di astensione dall’introduzione di nutritivi esclusa l’acqua, due ricoveri e perfino una denuncia da parte della Magistratura ed un provvedimento disciplinare.
Ma chi è Gianni Tonelli? La sua battaglia ed il suo nome sono rimasti pressoché assenti nella grande informazione, nonostante la forma di protesta messa in atto e la risonanza che i suoi gesti e le sue parole hanno invece avuto tra le forze di polizia e i gruppi/siti di categoria.
La storia inizia l’anno scorso: in televisione vengono mostrati, da un agente a volto coperto, materiali in dotazione alla Polizia di Stato vecchi o mal funzionanti, tra giubbotti antiproiettile scaduti e armi con quasi 40 anni di attività alle spalle.
Scatta immediata un’indagine interna e l’agente, poi scoperto essere un sindacalista, viene accusato di varie violazioni disciplinati, riassumibili nell’aver “leso l’immagine dell’Amministrazione di appartenenza” e sospeso dal servizio.
La risposta del sindacato, il SAP, lo stesso che aveva portato avanti la protesta dei volantini è stata forte, ed è qui che entra in scena Gianni Tonelli, che del SAP è Segretario Generale, a difendere il suo delegato, rilanciando le accuse contro l’approccio del governo al rapporto con la Polizia di Stato ed elencando i disservizi e i pericoli da essi derivanti con una lettera scritta al Ministro Alfano che si riporta dall’Huffington Post.
La situazione è andata precipitando quando è stata avviata nei suoi confronti un’indagine interna a proposito dell’uso non autorizzato della divisa durante un intervento televisivo, poi scoperta essere una replica palese (quindi innocua): certo di subire intimidazioni, a questo punto Tonelli iniziava lo sciopero della fame da portare fino a quando le sue parole non venissero sarebbero state ascoltate e non si fosse aperto uno spiraglio di trattativa per migliorare le condizioni di lavoro degli appartenenti alla Polizia di Stato, rinnovarne gli armamenti e potenziarne l’addestramento in relazione all’attuale emergenza terrorismo, che proprio in queste ore sta mettendo in ginocchio la capitale belga- ed europea- Bruxelles.
L’estrema forma di protesta del Segretario è stata tanto ostracizzata dalla sua stessa amministrazione quanto dal governo e bellamente ignorata dalla maggior parte della stampa nazionale, tanto che il suo nome, le sue parole ed il suo atto sono pressoché sconosciuti alla maggior parte dei cittadini, e non sono mancate addirittura le accuse di falso, di recitare, di inventare le cose, in un tira e molla di accuse e risposte che non ha mai visto Tonelli retrocedere di un passo su quanto denunciato in origine.
Ad inizio Marzo, dopo 43 giorni di sciopero della fame, il Segretario viene colto da un primo malore durante una manifestazione a Montecitorio, soccorso dai colleghi presenti, viene portato in ospedale dove il nutrimento necessario gli viene somministrato tramite endovena: dall’inizio della sua protesta ha perso 18 kg di peso ed il mancamento fisico è stato inevitabile. Tonelli è ricoverato quando riceve un avviso di garanzia in cui gli vengono notificate le accuse di di concorso in interruzione di pubblico servizio e in abbandono del posto di servizio nonché la contravvenzione di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico, in qualità di concorrente morale, promotore e organizzatore, assieme a lui sono indagati altri 4 appartenenti alla Polizia di Stato.
Al primo malore ne segue un secondo, le fonti mediche confermano che la salute di Tonelli è a rischio per la carenza di nutritivi nel corpo (i kg persi sono saliti a 23) e che se si ostinerà a portare avanti la sua protesta potrebbe avere delle conseguenze permanenti sul fisico, oltre ad un imminente pericolo per la propria vita. L’opinione pubblica comincia lievemente a smuoversi e giungono attestati di solidarietà da tutte le forze di polizia, con la richiesta di sospendere il suo atto.
Ieri, tra gli applausi dei colleghi, l’ispettore Gianni Tonelli ha annunciato di terminare lo sciopero della fame.
La sua protesta è un esempio di dedizione, di convinzione, di volontà incredibili, riuscendo a strappare all’oblio di stampa ed opinione pubblica la grave situazione di una delle due principali forze dell’ordine dello Stato e continuando a combattere anche quando sembrava non esserci alcuna possibilità di ricevere l’attenzione meritata: questi sono fatti e valori che vanno oltre qualsiasi differenza ideologica che vi può essere con il sindacato di Tonelli o la sfiducia nel sistema sindacale da sempre mostrata da questa pagina.
A Gianni Tonelli va tutta la solidarietà di A me le Guardie e di gran parte dei poliziotti – di qualsiasi ordine, grado e divisa – del nostro paese, proprio per la grandissima forza mostrata nel mettere a rischio se stesso, a tutti livelli, fisici, giuridici e professionali, a favore di tutti, non solo di coloro che vestono i suoi o altri colori, ma di tutti i cittadini, perchè, ricordiamo, la sicurezza di un paese si fonda nella modernità e nella preparazione delle sue forze di polizia, che della stessa sicurezza sono i soldati di prima linea, le mura contro cui si infrangono i criminali piccoli e grandi, che separano le ingiustizie macro e microscopiche, fondamenta su cui si basano l’educazione civica e la cultura della legalità.
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