Cronaca · Polizia Locale

Napoli piange un altro collega

E’ assurdo pensare che l’eco delle polemiche sul servizio del TG5 ancora non si siano spente. Il problema sembrava essere un nuovo video denigratorio, l’ennesima foto accusatoria montata pressoché sul nulla. Una serie di esplosioni ci ha riportati ai veri problemi, cinque colpi di pistola ci hanno ricordato che francamente quello che filmano, fotografano, dicono o scrivono giornalisti  o presunti tali sono solo inezie.

La vita di un altro di noi è stata spezzata all’improvviso, non da un incidente, non da un pazzo criminale, ma da cinque colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata da per ora ignote mani assassine.

Il collega si chiamava Manlio Barometro, aveva 59 anni, Agente della Polizia Locale di Napoli, assegnato in servizio presso il Giudice di Pace e al momento dell’agguato era fuori servizio.

ManlioBarometro

Dalle prime ricostruzioni è stato colpito da diversi colpi d’arma da fuoco – almeno cinque – mentre si trovava in strada di fronte un esercizio commerciale di proprietà di un parente. Il killer avrebbe colpito scendendo da un motorino dove poi sarebbe risalito, atteso da un complice alla guida, per far perdere le proprie tracce. Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, impegnati sul caso, non hanno dubbi sul fatto che la vittima designata fosse proprio il collega.

Non intendo commentare gli allucinanti commenti che ho letto in alcuni network di informazione, pur non nascondendo il dispiacere della follia cui ci ha portati la presunta libertà ed impunibilità dei social network: ci penserà chi di dovere e competenza a dare la giusta risposta a queste persone così infime e misere.

Quello che ora mi fa male è che un altro di noi ci ha lasciati, in modo violento ed improvviso, mentre sullo sfondo venivamo nuovamente insultati e dileggiati a livello mediatico, anzi, praticamente a reti unificate.

Dopo tanti fatti di sangue così vicini tra loro – 13 febbraio, un suicidio ad Aversa, 19 febbraio, incidente mortale a Novara, oggi questo -spero che chiedere un minimo di sensibilità in più agli organi di informazione quando si accingono a lanciare palate di fiele, di pregiudizi e di cattiverie sulla categoria, non venga considerato un mero sfogo, una speranza destinata a svanire nel nulla,ma l’inizio di un esame di coscienza da parte di tutti. Da parte mia, il nastro nero, come in casi simili, sarà apposto alla divisa fino alle esequie, che spero avranno l’ormai purtroppo consueto coro di sirene ad accompagnare il collega nel suo ultimo viaggio.

Alla famiglia di Manlio Barometro, ai colleghi di Napoli, i suoi amici, vanno le più profonde condoglianze di A me le Guardie.

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