Molti colleghi mi hanno segnalato che il TG5, a dire il vero network d’informazione che non ho mai seguito in vita mia, ha ben pensato di riempire un minuto e mezzo dell’edizione odierna con un polpettone demagogico ed irrispettoso, colmo dei più beceri e vergognosi cliché che si possano trovare sugli agenti di Polizia Locale e sul nostro utilizzo da parte dei comuni. Una rapida ricerca in rete, aiutato dai colleghi ed amici dell’associazione Il Fuori Coro, in concerto con la quale ho già dato le mie (e nostre) risposte agli attacchi dell’Azione Cattolica di Terlizzi, del consigliere Anghileri di Lecco e della giornalista di Repubblica Simona di Bonaventura mi ha fatto trovare il video incriminato:
http://www.video.mediaset.it/video/tg5/servizio/le-stangate-sulle-multe_599939.html
Vi dirò la verità, è talmente banale e qualunquista che…mi è scivolato addosso…pura demagogia di massa, nonché pessimo esempio di giornalismo: innanzitutto già mi sfugge come, secondo i redattori del TG, i sindaci potrebbero aumentare a loro piacimento le sanzioni previste dal Codice della Strada e, in secundis, forse sfugge loro che le proiezioni di bilancio si ottengono facendo dei calcoli statistici sulla media di sanzioni irrorate negli anni precedenti.
Indipendentemente dalle illazioni giornalistiche, indubbiamente buone per fare notizia e facile furor di popolo, quello che mi fa fastidio è da un lato il fatto che il nostro lavoro debba avere una proiezione economica alle sue spalle, cosa assolutamente inconcepibile nell’essenza stessa di un corpo di Polizia, dall’altro lato che si continui a fomentare nel cittadino l’idiotissima idea che a fare le “multe” si sia solo noi e, peggio ancora, si instilli l’ipotesi che noi si faccia proprio solo quelle, magari alle sempreverdi soste.
Da qui ovviamente scaturisce una mia NUOVA risposta, che però, come dettato nel titolo, è un’alchimia vera e propria di quelle precedentemente scritte, proprio perchè un articolo ex-novo sarebbe ridondante quanto i loro patetici tentativi di sminuire il nostro lavoro.
Non sono riuscito a restare in silenzio vedendo il vostro ultimo servizio sulla categoria da me rappresentata, un servizio dove per il puro intento di fare polemica contro qualcuno, di aizzare l’odio del vostro spettatore medio, vi siete permessi non tanto di citare i vari bilanci comunali, quanto semmai di attaccare un corpo di Polizia che alla pari di tutti gli altri eseguo il sevizio di polizia stradale, arrivando a far peggio che sminuire il nostro lavoro, ovvero offendendoci direttamente. Posso accettare insulti a me, posso accettare insulti alla mia divisa, ma non posso accettare insulti ai nostri caduti ne che la loro morte venga sminuita arrivando a dire che la nostra unica occupazione sembra essere quella di staccare bollette contro il cittadino. Per vostra informazione, vi informo che nessuno dei DICIOTTO colleghi che risultano deceduti in servizio dal 2000 ad oggi è caduto nel compilare una sosta, mentre si conta un discreto numero di investimenti, incidenti stradali, un paio di scontri a fuoco, un soccorso ai migranti, una malattia contratta indagando sui rifiuti tossici della Terra dei Fuochi.
Vi lascio per conoscenza il link ad un elenco ai caduti della Polizia Locale, così potrete vedere che nemmeno nel conto dei caduti dal dopoguerra ad oggi (che arriva alle CINQUANTA VITTIME) si ravvisa alcuno colpito nel compilare una bolletta, quanto semmai nell’impedire rapine ed attentati.
http://www.ancupm.it/content/caduti.asp
Spero che di fronte al sangue di tanti caduti e di fronte l’innegabile apporto che la Polizia Locale da alla sicurezza delle nostre città, come dimostrano successi recenti e passati, anche nel campo di importanti piaghe sociali quali la pedofilia, lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di droga, oltre che nei consueti compiti di Polizia Stradale, verso i quali lo stesso Ministero dell’Interno ha riconosciuto l’indispensabile apporto delle Polizie Locali, e contrasto alla microcriminalità, e che questa professionalità la pagano con aggressioni e ritorsioni quotidiane, vogliate avere l’umiltà di scendere dal vostro piedistallo e chiedere SCUSA, non tanto alle amministrazioni comunali, i cui obiettivi sono e mi rimangono del tutto estranei, quanto agli agenti di Polizia Locale che, alla pari dei colleghi dello Stato, rischiano la vita ogni giorno per difendere anche la VOSTRA sicurezza, stradale e non, e la VOSTRA vita, sia essa minacciata da un pazzo che corre ubriaco, da un cafone che parcheggia bloccando una via di accesso al Pronto Soccorso, da un rapinatore armato.
Nelle foto, servizio autovelox svolto dalle tre maggiori forze di Polizia Stradale del paese: l’omonima specialità della Polizia di Stato, il Nucleo Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri e i Reparti Motorizzati e Territoriali delle Polizie Locali.
Un pensiero riguardo “Un’alchimia per il TG5”