Senza categoria

WE’RE BACK

A quanto pare ci siamo…dopo una “pausa di riflessione” non propriamente voluta, domani rientrerò in servizio. Un rientro non felice.

Eh lo so, sono un incontentabile, inutile, polemico e stronzo. Dovrei solo festeggiare perché “tornerò ad avere uno stipendio” perché “il pane a casa è importante” perché “basta avere un lavoro”…e altre simili e similari porcherie ideologiche e sociali cui ci stanno abituando ultimamente, tentando in tutti i modi di abbassare ogni velleità morale, riducendo qualsiasi cosa ad una mera prestazione lavorativa, che “se non è A sarà B” fregandosene ampliamente di quello che le persone vogliono e possono dare alle altre. Un maledetto capitalismo che non è più solo economico ma diventa anche endemico, intrinseco nell’essere umano, necessario, che chi non capisce o non accetta diventa automaticamente un rambo, un anarchico, un asociale.

E NE VADO PURE FIERO!

Si perché se da un lato sono felice di vedere che andare a rompere le scatole ad ogni comune sia servito, e sono davvero orgoglioso se penso a come mi hanno “ritratto” i colleghi con cui ho lavorato descrivendomi ad altri che presto conoscerò…purtroppo nulla è cambiato.

La Polizia Locale è sempre una polizia fasulla fatta da vigili urbani, gente che nemmeno di fronte all’eccidio di Parigi ha voluto o saputo prendersi delle responsabilità, gente sempre pronta a chiedere chiedere e chiedere ancora, ricordando però sempre che “comunque non facciamo mica le cose che fanno polizia e carabinieri”…e nel mentre tra me e quelle poche centinaia di colleghi che hanno sbagliato concorso e mest12274766_114840635549866_1929782868888739678_niere ci rimpalliamo fantasiose proposte di riforma e sogni di equiparazione alle Forze dello Stato, sapete che succede? Succede che ci viene detto che l’indennità di Ordine Pubblico ai servizi in stadi e manifestazioni NON CI SPETTA poiché noi siamo li per viabilità…succede che alle suddette Forze dello Stato vengono promessi 80 euro (oh marcia solo con sta cifra il governo) di aumento mensile (sempre meglio dei famosi 9 su cui già ho scritto comunque) relativi i rischi delle forze di polizia di strada e che sia subito precisato che questi soldi alle Polizia Locali (in realtà è scritto ai vigili urbani) non spettano.

A giudicare da come a tanti di noi la cosa dia fastidio non come ennesimo insulto di stato, ma come nuova scusa per fare sempre meno attività di polizia e sempre più soste, misurazioni di plateatici, “mercato, riordino archivi, pattuglie ambientali, PR online e social HELP” (sono parole di una collega, citate testualmente da un intervento su un gruppo di categoria) e per essere sincero hanno pure ragione loro: non è che per un mio errore di divisa debbano essere loro ad adattarsi a me, semmai sono io che devo cercare di approfittare finché posso tentare il magico cambiamento. La resa delle mie convinzioni. Si perché concorrere in Polizia di Stato significa dare ragione a tutti quei “colleghi” ministeriali che ci insultano, ci denigrano, ci stimano diversi ed inferiori a loro “fate cose comunque importanti ma non chiamatevi polizia”- “tu non sei uno sbirro, sei un vigile” (altre citazioni, di un questurino stavolta) e ammettere che, se vogliamo cambiare ed andare da loro, vuol dire che alla fine della fiera siamo consapevoli di essere diversi e, per molti versi, meno di loro, dei soccorritori 118, dei vigili del fuoco, di coloro, insomma, che attivamente aiutano la popolazione: a noi basta aiutare l’Amministrazione.

Dopotutto, la cultura popolare insegna “Il pompiere paura non ne ha” mentre “quanta pazienza ha il vigile urbano che ferma le auto con una mano”. Andiamone fieri.

Ma che importa, suvvia. L’importante è che per altri 3 mesi porterò a casa qualcosa il 27. Sono più fortunato di tanta altra gente. Nulla altro conta. Lo stipendio, in fondo mica me li mangio i miei ideali.

Che saporaccio schifoso però, questo pane quotidiano.

 

 

 

 

 

 

 

Un pensiero riguardo “WE’RE BACK

  1. Vero. Vero.
    Prima di tutto sono contento per la ripresa lavorativa, io se perdessi il lavoro non saprei veramente cosa fare.
    È amaro questo pane quotidiano. Amaro per chi indossando la divisa della polizia locale si sente poliziotto a tutti gli effetti anche se con una formazione diversa.
    I tempi cambiano e la società con essi di conseguenza cambia anche la polizia locale che ormai non si occupa piu di cose “diverse” da quelle della polizia di Stato. Almeno nella prossimità, in strada do ve i primi ad arrivare siamo sempre noi.
    Io non mi sono mai adeguato agli altri anche se escluso o considerato un esaltato.
    Buon rientro con la consapevolezza che indosserai quella divisa con amore.
    Gian Luca

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...