Geniale! Non c’è altro modo per definire la meravigliosa manovra di aggiornamento degli stipendi pubblici del governo Renzi. Sicuramente 9 euro in più al mese saranno quelli che ridaranno alle forze di polizia tutto ciò che gli è stato indebitamente tolto da quando -nel 2010- il governo Monti decise il blocco degli stipendi del pubblico impiego.
Indubbiamente è un bene che nel fare questo articolo il sottoscritto sia un povero fesso qualsiasi, civile e disoccupato: se fossi ancora nella Municipale mi verrebbe infatti spontaneo far notare ai colleghi dello stato che ci sono forze di polizia smembrate, massacrate, contrattualmente non riconosciute e alle quali è negata pure la causa di servizio – altro che l’aggiornamento stipendiale – ma come civile qualsiasi posso anche io permettermi di fare la voce grossa senza rovinare la giusta protesta della polizia con qualche inciso da vigilotto pignolo: certo è deprimente vedere le reazioni del cittadino alle proteste dei poliziotti – giuste e doverose – ricolme di attestati di stima e solidarietà contrapposte ai commenti di odio, astio offesa e livore nei confronti dei localini quando chiediamo l’equiparazione, come dire, ognuno ha gli uffici stampa che si merita. Noi, anzi, la Polizia Municipale, appunto, non lo ha.
Nove euro al mese, in ogni caso, rappresentano quella che i sindacati della Polizia di Stato hanno chiamato un’elemosina, e come tale hanno trattato, gettandoli in monetine da cinque centesimi in faccia al governo durante la manifestazione dello scorso 15 ottobre: gesto che mi è molto piaciuto, che ho trovato forte nella sua semplicità, colmo di significato nella sua schiettezza.
Tanto valeva investire quei quattro soldi in un minimo di materiale, o magari in una fornitura decenti di buoni pasto, in una gara d’appalto per qualche servizio, visto che coi famosi 9 euro mensili i poliziotti non si comprano manco una polo, ed almeno si risparmiavano questa ennesima presa in giro.
A proposito di polo, è proprio su di essa che verterà la seconda parte di questo articolo: apprezzabilissima la vicinanza e la solidarietà di alcuni esponenti politici – alla locale mai successo – alla grave situazione in cui versano le Forze dell’Ordine statali, un po’ meno il fatto che un politico abbia deciso così, per “segno di amicizia” di indossare parte della divisa.
Ma che scherziamo? Hanno tanto detto su Renzi in mimetica quando in Afghanistan parlò ai nostri militari – la cosa è stata poi giustificata come necessità di sicurezza per non avere un unico punto bianco da usare a bersaglio in mezzo a mille punti verdi da un eventuale cecchino, ma comunque non si capisce il senso della “patch” identificativa Renzi e del “grado” a forma di stella della Repubblica Italiana, pessimo gusto davvero – e oggi dobbiamo accettare che un altro politicchio, solo per andare a raccogliere voti e populismo, si permetta di indossare la divisa della polizia quando migliaia di persone che vorrebbero indossarla non possono anche per colpa delle leggi fatte quando il partito di questo signore era al governo e degli insensati tagli al comparto fatto nell’ultima decade? E osano pure vestirsi così, loro, che possono fare ciò che vogliono, pensando che la gente reagirà sempre e solo ad applausi? Non pensano forse di risultare un po’ ridicoli, come il “presidente bersagliere” di Bisio, piuttosto che solenni come un Patton, uno Stalin, o perfino un Mussolini?
Beh, dai, è ora di dirglielo, ai politici, anzi, di ripeterglielo, che se volevano fare i poliziotti o i militari potevano benissimo farlo quando avrebbero dovuto: Renzi, invece, pare sia stato esonerato per motivi di famiglia, Salvini non mi riesce di trovare dove lo avrebbe svolto, ecco, in ogni caso, l’occasione l’hanno avuta, al contrario di molti, quindi ora facessero meglio i politici ed evitassero elemosine insultanti e boutade propagandistiche.
A questo proposito, non contento di aver indossato la polo della Polizia quasi fosse quella di una squadra di calcio, il leader del carroccio ha lanciato l’ipotesi di reintrodurre la leva obbligatoria, per “ripristinare disciplina e onore”…ora, cosa c’entri la questione con la polizia, che ha lottato così tanto per diventare una forza civile e che addirittura ha ottenuto che per entrarvi non sia più necessario aver svolto servizio militare nemmeno da volontari (dal prossimo anno i concorsi in Polizia saranno aperti ai civili), lo sa soltanto lui. Così come soltanto lui, evidentemente, non arriva alla conclusione che non per forza ciò che piace a lui debba piacere a tutti.
Sarò scemo e comunista io, ma nemmeno quando ho l’Onore (quello vero) di essere in servizio mi vado a permettere di pensare che la gente debba pensarla come me, essere come me, vestirsi come me, e se porto i capelli corti e il pizzettino curato è per MIA scelta e non oserei mai giudicare nessuno, nemmeno il collega, che decidesse di portare la barba o i capelli lunghi, ma vi pare possa concepire che si possa costringere qualcuno a perdere un anno di vita quando potrebbe fare mille cose più utili ed importanti? Non è una questione della spesa di vestiario mantenimento e pagamento, fattori che rendono la proposta inapplicabile di base, ma di libertà. LIBERTA’, quella cosa che da a chiunque la possibilità di scegliere cosa fare della propria vita finché non va a ledere quella altrui, ed è diversa dalla banale democrazia (che è soltanto pochi eletti da molti che decidono per tutti, non penso vi siano concetti più gli antipodi quanto lo sono libertà e democrazia, ed ora datemi pure dell’anarchico!).
Ma guarda te, il militare obbligatorio, vogliono, e intanto licenziano poliziotti locali vincitori di concorso e prendono in giro poliziotti statali con 9 euro, 9, al mese.
Pensino a quelli che già hanno per strada e sulle graduatorie, piuttosto che a coloro che giustamente vogliono fare tutt’altro nella vita.