Polizia Locale · riflessioni

E V gettò la spugna…

Non avrei MAI, davvero, MAI creduto che arrivasse il giorno in cui avrei preso questa decisione, ma, purtroppo, al di là delle citazioni con cui potrò infarcire quanto dirò in questo articolo, la verità è una: io mi arrendo.

Lascio il mestiere che ritengo il più bello e soddisfacente del mondo (il poliziotto) per il semplice fatto che il mio è un mestiere che poliziotto non vuole essere. Troppo dolore, troppi fatti personali e professionali devastanti hanno accompagnato questi due anni e mezzo (che diventano quasi quattro contando lo studio dedicatoci) in cui ho deciso di provare a fare il poliziotto locale, non avendo avuto la possibilità per motivi fisici di entrare nell’Esercito e quindi tentare la Polizia di Stato, ed essendo stato troppo stupido gli anni precedenti per decidere di laurearmi come avrebbe fatto una persona intelligente al mio posto.

I motivi di questa resa si possono leggere nel blog, immagino e si riassumono in una parola: stanchezza. Non so cosa sia stato a far traboccare il vaso. Forse l’ennesimo servizio inutile e dannoso per la salute, messo li solo per dare al cittadino un’immagine distorta di quello che è (dovrebbe essere) la Polizia Locale, povere marionette senza dignità che devono venire fotografati mentre sudano anche dagli occhi mentre piantonano incroci perfettamente gestiti dai semafori, grottesche ombre di poliziotti. Forse il fatto che della morte del collega Vincenzo  Cinque non è importato nulla a nessuno. Forse che qualche collega ha osato lamentarsi del fatto che porto la mazzetta segnalatrice (assegnatami dal comando comunque) adducendo come motivazione che genero paura nel cittadino ostentando un “manganello”. Forse che son stufo di sentirmi dire che sono un questurino mancato e che “dovevo fare il poliziotto”…Perchè…che cosa faccio? Forse perchè ha perso la vita un altro collega (anche se per sua mano) ed io mi sento tanto vicino allo stato d’animo di uno che non  e può più? Forse perchè nella discussione del DL 78, di cui tanto ho parlato, è stata paventata l’ipotesi di “salvare” le assunzioni stagionali garantendo che l’assorbimento dei provinciali non andrà a collidere con le esigenze stagionali, ma è stato altresì confermato il blocco dello scorrimento delle graduatorie a tempo indeterminato? Come dire, senza offesa per i colleghi stagionali o piazzatisi solo in graduatorie a tempo determinato, che chi come me si è è piazzato in una mezza dozzina di graduatorie con almeno 3-4 prove concorsuali, magari ha già nel piano assunzioni la sua posizione e ha già effettuato le visite di incorporamento, ha meno diritto al posto di chi vince i concorsi stagionali con in media due prove (crocette ed orale)? Il tutto considerando che la ratio del “salvataggio” degli stagionali è il mantenimento del vergognoso sistema dei poliziotti a tempo determinato, dei “vigilini” da mandare alle soste e alla viabilità per coprire le ferie dei colleghi di ruolo, con, per l’ennesima volta, la morte della dignità degli agenti, in una strana visione dove si vede il servizio dato da un corpo di polizia pari a quello di un bagnino o di un cameriere per la stagione (con tutto il rispetto per bagnini e camerieri si intende).

Ecco si, forse questa notizia, unita alla sua diretta conseguenza di dover restare dove sono (e dopo questa evidente dichiarazione di incompatibilità sfido chiunque a insistere nel lamentarsi che non firmo gli articoli col nome e col cognome) è stata la pietra tombale sulle mille motivazioni che mi hanno convinto a questa scelta, nonostante la patente della moto, la moto presa per il solo imparare a guidarla, i 2 corsi di guida sicura pagati di tasca mia, i 9 corsi di specializzazione codice della strada, difesa personale, polizia giudiziaria cui ho partecipato (sempre a spese mie), l’iscrizione a ben due associazioni professionali e l’anima, questo posso dirlo con orgoglio, data ogni santo giorno con sempre e solo l’intento di tutelare la sicurezza del cittadino, e non certo le più o meno trasparenti mire di questa o quell’altra amministrazione per cui ho prestato servizio. Proprio ieri ero convinto mi sarei iscritto alle Giornate della Polizia Locale che s terranno in settembre a Riccione: 250 euro per tre giorni di importantissimi corsi di aggiornamento professionale che avrei pagato(e forse pagherò comunque come un addio colmo di tristezza ma di orgoglio) volentieri, come sempre, di tasca mia.

Il futuro? Non lo so. Un poliziotto saltato ha come immediata sponda i colleghi della vigilanza privata: di sicuro non posso permettermi di non lavorare e farmi la laurea che avrei dovuto prendere anni fa. Di sicuro non posso tornare a vivere con mia mamma. Soccorittore e Vigile del Fuoco, oltre che volontari, sono percorsi che dovrei ricominciare da 0 (avendo con l’ingresso in Polizia Locale abbandonato la Croce Rossa) e che quindi richiederebbero un dispendio di tempo ed energie forse incompatibile, per la serietà che meriterebbero, col carico di lavoro di una Guardia Particolare Giurata (compito che a sua volta richiede massimo impegno, serietà e professionalità). Certo, come Guardia Giurata non si hanno molte possibilità, molti poteri anche, che nonostante tutto la figura di poliziotto locale, per quando per molti sia ancora quella di Vigili Urbani, garantisce. Ma io cosa sono? Una persona o una qualifica? Devo per forza avere una patacca per aiutare chi vedo in difficoltà? E’ il distintivo a fare di me una brava persona o sono io che rendo onore a quel distintivo quando lo porto? E allora non potrò essere me stesso anche senza di lui, se inizio a sentirlo pesare troppo e per giunta per cause meramente interne?

Tornare indietro? Non lo so. Non so se mai vincerò i futuri concorsi in Polizia di Stato, ora che potrò farli, non so se le graduatorie verranno sbloccate e tra magari un anno, o due, o anche nove mesi, qualcuno dei posti ove mi sono collocato mi chiamerà in servizio. So solo che ora, per me, è meglio cambiare aria per un po’, staccare la spina e vedere se nel mondo esiste quacos’altro oltre la maledetta e, allo stesso tempo, benedetta, POLIZIA locale.

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